Il velo sulla precompilata 2024 si è alzato nel pomeriggio di martedì 30 aprile. Sul sito delle Entrate, contribuenti e intermediari hanno trovato la nuova interfaccia semplificata. «Famiglia», «Casa e altre proprietà», «Lavoro», «Spese sostenute per te e la tua famiglia», «Altre informazioni» sono le voci del menu in cui vengono raggruppate le informazioni precaricate dall’Agenzia.
All’interno di ogni voce i dati vengono per quanto possibile spiegati con diciture più chiare dei codici inseriti nei modelli. Ad esempio, i fabbricati sono presentati in ordine («Fabbricato 1, 2 e così via) e per ognuno è riportata la rendita, la percentuale di possesso e la descrizione dell’utilizzo: «Abitazione principale», «Locazione in regime di libero mercato», «Locazione a canone concordato», «Comodato», «Altri casi» e così via.
Più di tanto, però, la semplificazione non può spingersi avanti, perché le logiche con cui i fatti economici vanno segnalati nei modelli non sono cambiate. Un caso su tutti: per ogni fabbricato sono inseriti i giorni di possesso, ma una nota spiega che se la situazione nel 2023 è cambiata «va indicato il numero dei giorni per ogni destinazione d’uso o per ogni titolarità», compilando più righi e stando attenti a che la somma non superi 365.
I modelli 730 e Redditi PF potranno essere modificati (o accettati così come sono) dal prossimo 20 maggio, operando direttamente dall’interfaccia semplificata o dal menu «Completa dichiarazione» nella modalità tradizionale che mostra i quadri, i righi e i codici. In alcuni casi, le annotazioni presenti nell’applicativo in versione facilitata suggeriscono già le possibili integrazioni, come per gli inquilini a basso reddito: «Presenza di un contratto di locazione a uso abitativo. Verificare il possesso di tutte le condizioni per beneficiare delle detrazioni fiscali indicate nelle istruzioni del modello 730 ai righi da E8 a E10, codice 18, rigo E71, codici 1, 2 e 4 e rigo E72». Linguaggio non proprio agevole, ma alert senz’altro utile.
Le precompilate 2024 sono state elaborate con i dati all’11 aprile. È un riferimento importante, perché non si tiene conto – tra l’altro – delle denunce di successione presentate dopo questa data. Gli ultimi dati sono arrivati alle Entrate dagli amministratori di condominio entro il 4 aprile, termine entro cui è stato anche possibile comunicare le opzioni di cessione o sconto in fattura dei bonus casa. Proprio rispetto a queste spese, le «Comunicazioni» nella home page avvertono di fare attenzione a non detrarre oneri per i quali il bonus è stato ceduto: in alcuni casi, avverte l’Agenzia, potrebbero persino essere nel modello, se comunicate dagli amministratori. Nella stessa videata ci sono anche le avvertenze sui contratti di locazione (attenzione ai canoni aggiornati all’Istat e all’attestazione dei concordati) e ai rimborsi di spese mediche (tassati come redditi diversi se riferiti al 2022, ma ricevuti nel 2023).
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