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Lo scorso mese 10 mila immatricolazioni in più

Aprile con immatricolazioni in crescita del 7% a circa 135.000 macchine (circa 10.000 in più rispetto allo stesso mese del 2023). Sono questi gli ultimi dati di vendita delle auto nuove in Italia. Così – secondo le stime dell’Unrae (associazione costruttori esteri) – si prevede un rialzo delle consegne nel 2024 del 4,1% con 63.500 unità in più rispetto al 2023. Il confronto con il periodo pre-pandemia registra però ancora una distanza del 15,0% sul 2019. C’è quindi poco da gioire.

Elettrico sempre in crisi

Piangono ancora le elettriche: con una quota di mercato di 2,5% per le BEV e del 3,4% per le PHEV, possiamo parlare di crisi profonda. Ma d’altra parte è normale visto che ormai da 4 mesi sono stati annunciati super incentivi (riduzioni di prezzi fino a 13.700 euro). Incentivi però mai arrivati davvero. Preoccupano però anche gli aumenti tariffari delle ricariche.

Cosa fare? Per lo sviluppo della mobilità a zero e bassissime emissioni, l’Unrae insiste sull’estrema urgenza di pubblicare in Gazzetta Ufficiale il DPCM annunciato da ben tre mesi, e di rendere immediatamente operativa la piattaforma di Invitalia. Ma ribadisce anche, ancora una volta, la necessità di correggere il nuovo schema incentivi, seppur già migliorativo: “Riteniamo doveroso che il tetto di prezzo alle auto 0-20 g/Km venga eliminato o quantomeno equiparato a quello della fascia 21-60 g/Km”, rimarca il Presidente Michele Crisci, aggiungendo “occorre poi che il Governo accompagni questa transizione in modo strutturale, dando a consumatori e operatori una chiara visibilità sul programma incentivi per i prossimi 2-3 anni”.

L’analisi

“Il mercato automobilistico appare in leggera crescita”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, “ben lontano dal recuperare i volumi ante-Covid e con i nuovi incentivi impelagati da autorizzazioni burocratiche che tardano ad arrivare. Sembra sempre più evidente che i partiti della maggioranza di Governo intendano sfruttare a proprio vantaggio la visibilità che i media daranno ai nuovi bonus in ottica elezioni europee: potrebbe quindi arrivare nella seconda metà del mese di maggio l’annuncio ufficiale. Il mercato ha retto soltanto grazie al calendario che ha concesso due giorni lavorativi in più rispetto al 2023 e alla solita robusta iniezione di auto-immatricolazioni. Ma comunque, rispetto al primo quadrimestre 2019, mancano all’appello ben 125.000 targhe”.

La preoccupazione dei concessionari

I più preoccupati però sono i concessionari. “Il mercato dell’auto – spiega infatti Massimo Artusi, il Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – se non fosse per le auto immatricolazioni dei dealer – in specie sulle motorizzazioni preferite dagli acquirenti benzina ed ibrido – avanza a stento a causa dello stallo determinato dalla prolungata attesa per i preannunciati, oramai da troppi mesi, nuovi Ecobonus e anche l’andamento degli ordini, in un contesto di incertezza, si mantiene ridotto e sostanzialmente azzerato per i veicoli green (elettrici e plug-in), soprattutto sul canale dei privati“.

Una conferma della debolezza del mercato dell’auto viene anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine aprile dal Centro Studi Promotor su un campione rappresentativo di concessionari. Il 56% degli interpellati giudica basso il livello delle consegne in aprile e il 25% si attende un andamento del mercato in calo nei prossimi tre mesi. Tra l’altro il 30 aprile l’Istat ha pubblicato una stima sull’andamento del Pil del primo trimestre 2024 che vede una crescita dello 0,3% sull’ultimo trimestre 2023 e dello 0,6% sul primo trimestre dello stesso anno. Questi dati confermano che l’economia italiana, che aveva fatto registrare aumenti dell’1,02% nel 2023 e del 4,15% nel 2022, è in rallentamento.

 

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