PESCARA – Michele, maestro appena arrivato a Rupe da Roma, apprezza le bellezze naturali di un paesaggio che incanta ma non conosce bene le criticità di un paese di montagna e non comprende appieno il dialetto del posto. Così, quando Nunzio, collaboratore scolastico tuttofare, gli propone la zuppa calda con gli orapi, resta interdetto e prova a chiedere di cosa si tratta. La sua espressione, unica e inconfondibile, non può non scatenare una bella risata.
È una scena del film campione di incassi Un mondo a parte, di Riccardo Milani, girato tra Opi e Pescasseroli (L’Aquila), nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo.
Michele, interpretato da Antonio Albanese, è un maestro elementare, ormai stufo di insegnare nelle scuole di periferia della Capitale. Ecco perché chiede, pur essendo di ruolo, l’assegnazione provvisoria in una scuola di Rupe (che in realtà è il suggestivo borgo di Opi). Qui le giornate trascorrono lentamente e in pieno inverno ci si sente coccolati dalle montagne innevate, ma se si arriva con i mocassini e la giacca non troppo imbottita, il freddo entra nelle ossa e perfino in casa si battono i denti. Se poi non si riesce ad accendere la stufa, solo la zuppa calda con gli orapi può consolare il maestro Michele. Orapi e fagioli per l’esattezza, così come dice Nunzio. Si tratta di spinaci selvatici, appartenenti alla cucina rurale e contadina che caratterizza alcune zone dell’Appennino. A Barrea (L’Aquila), in estate, si organizza anche la sagra degli orapi.
Michele, però, in una delle scene più esilaranti della pellicola, li gusta avvolto in una coperta di lana, nella sua fredda casetta di montagna, mentre fuori è in atto un’autentica bufera di neve. Un evento eccezionale, al di fuori del grande schermo, considerando le scarse nevicate dell’inverno appena passato. Una spruzzatina di bianco è arrivata solo ad aprile, al termine di una stagione sciistica mai decollata.
Di estrema attualità lo spopolamento delle aree interne e la formazione delle pluriclassi alla primaria. Un rischio che, per il prossimo anno scolastico, hanno corso anche gli studenti delle medie a Caramanico Terme, nel pescarese. Con la deroga, pericolo scampato, almeno per il 2024/25.
Cervi, lupi, aquile. I bambini di montagna sanno convivere con questi animali e apprezzano la bellezza delle cose semplici. Spesso, però, non hanno le stesse possibilità dei coetanei di città, a volte più arroganti e maleducati (come gli ex alunni del maestro Michele, che a volte alzano le mani).
A Rupe c’è anche chi sceglie di restare: il giovane Duilio per esempio, pronto a fare l’agricoltore nonostante i timori dei genitori. Come biasimarli dopotutto, visto che in paese sembra non esserci futuro. La scuola elementare potrebbe chiudere, perché mancano gli studenti e si cercano soluzioni assieme all’insegnante e alla vicepreside Agnese (interpretata da Virginia Raffaele), che ben conosce le insidie di queste zone.
Quel che è successo a Sperone (frazione di Gioia dei Marsi, sempre nell’aquilano) non deve più accadere. Lì la scuola, anni prima, ha chiuso per sempre.
E così Michele, oltre alla zuppa di orapi, impara ad apprezzare la caparbietà degli abruzzesi e si ingegna per reperire alunni, da iscrivere alla scuola di Rupe, perché in fin dei conti “la montagna lo fa!”.
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