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Uno studio Assonime illustra i contorni delle “Zone Logistiche Semplificate” (“ZLS”) dopo l’entrata in vigore, lo scorso 8 maggio, del Decreto legge coesione (n. 60/2024).

Il documento n. 5/2024 illustra le principali caratteristiche delle ZLS alla luce del nuovo quadro normativo di riferimento, soffermandosi in particolare sulle caratteristiche territoriali, sulle misure di semplificazione e agevolazione, e sulla governance delle ZLS.

Legislazione di riferimento –L’istituto delle zone logistiche semplificate (ZLS) è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 principalmente allo scopo di creare “condizioni favorevoli” in termini economici, finanziari e amministrativi per consentire lo “sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle Regioni più sviluppate” del Centro-Nord Italia. L’introduzione delle ZLS nel nostro ordinamento rispondeva, in particolare, all’esigenza di estendere, anche alle imprese che operano al loro interno e alle nuove imprese che vi si stabiliscono, alcuni dei vantaggi che soltanto pochi mesi prima erano stati previsti dal c.d. Decreto Mezzogiorno a favore delle ZES, le Zone Economiche Speciali, regionali e interregionali.

Con il Dpcm 4 marzo 2024, n. 40, è stato emanato l’atteso Regolamento che, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa primaria di riferimento, reca finalmente la disciplina attuativa delle ZLS, definendo in particolare:

  • le modalità di istituzione delle ZLS, comprese le ZLS interregionali;
  • la loro durata;
  • i criteri per l’identificazione e la delimitazione dell’area ZLS;
  • le misure di organizzazione e di funzionamento delle ZLS;
  • le misure di semplificazione e di agevolazione applicabili alle ZLS.

Le disposizioni del Dpcm sono entrate in vigore il 17 aprile 2024. Nello studio Assonime precisa, al riguardo, che, fino a questa data avevano trovato applicazione, “in quanto compatibili”, le disposizioni relative alla procedura di istituzione delle Zone Economiche Speciali previste dal Dpcm 25 gennaio 2018, n. 12, adottato ai sensi dell’art. 4, comma 3, del citato Decreto Mezzogiorno.

Da ultimo, con il c.d. Decreto Coesione, è disposta, per il 2024, l’estensione del credito d’imposta previsto per la Zes Unica alle ZLS, limitatamente alle zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale a norma dell’art. 107, par. 3, lett. c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

Misure di semplificazione e agevolazione per le ZLS – Per le imprese – sia nuove che già esistenti – che operano nelle ZLS, è prevista la possibilità di fruire di semplificazioni amministrative, agevolazioni fiscali e benefici in ambito doganale. Le misure di semplificazione dei procedimenti amministrativi sono volte a rendere più agevole l’avvio e lo svolgimento delle attività economiche e industriali all’interno delle ZLS, promuovendo gli investimenti e lo sviluppo economico.

Tra le misure di semplificazione, la più importante è l’autorizzazione unica, alla quale sono soggetti i “progetti inerenti alle attività economiche ovvero all’insediamento di attività industriali, produttive e logistiche all’interno della ZLS, non soggetti a segnalazione certificata di inizio d’attività o a comunicazione”20. In particolare, con l’autorizzazione unica molte procedure di autorizzazione, assenso e nulla osta comunque denominate, previste dalla legislazione vigente per ottenere tutti i permessi necessari in relazione all’opera da eseguire, al progetto da approvare o all’attività da intraprendere nell’area ZLS, sono ora unificate in un’unica richiesta.

Ove necessario, l’autorizzazione unica costituisce variante agli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale, ad eccezione del piano paesaggistico regionale.

Agevolazioni fiscali: il credito d’imposta sugli investimenti – Il Decreto Coesione prevede, per il 2024, il riconoscimento di un credito d’imposta in relazione agli investimenti effettuati nelle ZLS.

In particolare, l’art. 13 del Decreto coesione prevede che nelle zone logistiche semplificate, “limitatamente alle zone ammissibili agli aiuti a finalità regionale a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, è concesso un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”, in relazione agli investimenti in determinati beni strumentali, realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del Decreto Coesione (e, cioè, dall’8 maggio 2024) e fino al 15 novembre 2024. La norma aggiunge che “si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 16, commi da 2 a 5”, del DL Sud.

Il credito d’imposta per le ZLS è concesso “nel limite di spesa complessivo di 80 milioni di euro per l’anno 2024” e non trova applicazione nelle Regioni in cui è autorizzata una seconda ZLS.

Con decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti le modalità di accesso al beneficio nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta e dei relativi controlli, anche al fine di assicurare il rispetto del predetto limite di spesa.

Benefici in ambito doganale – Il Dpcm stabilisce che all’interno delle ZLS e delle ZLS interregionali possono essere istituite zone franche doganali intercluse. La perimetrazione di tali zone franche è proposta da ciascun comitato di indirizzo ZLS e deve essere approvata con determinazione del Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM), da adottare entro sessanta giorni dalla proposta.

Al riguardo, è utile ricordare che le disposizioni del Codice doganale dell’Unione stabiliscono che le zone franche doganali sono territori interclusi e delimitati, con controlli all’entrata e all’uscita, facenti parte del territorio doganale della Ue. Nelle zone franche doganali è possibile depositare merci terze in sospensione dal pagamento dei diritti doganali (dazi e IVA all’importazione), effettuare manipolazioni usuali e svolgere lavorazioni in regime di temporanea importazione sulle merci che poi possono essere importate, riesportate o vincolate ad altro regime doganale.



 

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