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Sono 11 le autorizzazioni per insediamenti di nuove imprese nelle Zes e diversi gli interventi per le opere di “ultimo miglio” previste dal Pnrr per alcuni dei quali le Zone Economiche speciali sono il soggetto attuatore. Questo un primo bilancio sull’attività delle Zone economiche speciali Occidentale e orientale della Sicilia.




Un po’ di storia.

Le Zone Economiche Speciali sono istituite per favorire lo sviluppo di alcune aree del Paese mettendo a disposizioni agevolazioni fiscali e iter burocratici semplificati per le imprese che già operano in quelle particelle nonché l’insediamento di nuove imprese. Il Dl istitutivo risale al 2017, ma la piena operatività (con insediamento dei commissari e apertura degli sportelli unici che raccolgono le istanze) è di poco superiore ad un anno. Secondo il Dl di istituzione “per ZES si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Per l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES possono beneficiare di speciali condizioni, in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa”. Una ultima modifica al decreto istitutivo (decreto-legge n. 77/2021) ha operato una riorganizzazione della struttura di funzionamento delle ZES, anche ai fini dell’attuazione degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).









Le richieste di autorizzazione

Sono in totale 45 le richieste di investimento che sono giunte finora agli uffici delle Zes siciliane: quella occidentale guidata da Carlo Amenta e quella orientale guidata da Alessandro di Graziano. Le domande sono state presentate agli sportelli unici a partire dalla loro istituzione, all’inizio della scorsa estate. Le autorizzazioni uniche rilasciate sono 11 mentre altre sono in via di approvazione. Tre di queste riguardano la Zes occidentale e le restanti 8 quella orientale (il dato è riferito ad inizio marzo).

Le autorizzazioni rilasciate dalla Zes occidentale riguardano imprese che vogliono insediarsi nei comuni di Carini e Partinico (in provincia di Palermo) e Serradifalco (in provincia di Caltanissetta). Si tratta di aziende del settore della lavorazione dei materiali per uso edile e di produzione di componentistica elettronica. Le autorizzazioni rilasciate dalla Zes della Sicilia Orientale, invece, sono state 8.




La spesa del Pnrr nella Zes Orientale

Sulle infrastrutture previste nella parte orientale “le procedure sono tutte in linea con la prossima scadenza fissata” ovvero con l’inizio dei lavori entro il 31 dicembre del 2023. Il commissario Di Graziano è soggetto attuatore per i collegamenti con il porto di Riposto (11,5 milioni di euro) con inizio dei lavori entro il primo semestre dell’anno; accessibilità al porto di Sant’Agata di Militello (importo da 11,2 milioni di euro) in questo caso sono stati aggiudicati i servizi di progettazione, direzione, lavori ed esecuzione. Due milioni sono stanziati per l’accessibilità all’interporto di Catania con il servizio di progettazione avviato mentre 10,5 milioni sono destinati alla accessibilità dei porti di Gela e Licata e i collegamenti con la viabilità principale.




Anche in questo caso sono stati aggiudicati i servizi di progettazione, direzione lavori e esecuzione. Di Graziano ha inoltre ottenuto un ulteriore finanziamento, proveniente dai fondi del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (D.M. 259/2022), per la redazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica per interventi in area ZES come la realizzazione di una connessione infrastrutturale tra il porto di Catania e l’interporto di Catania; la realizzazione di un’area logistica annessa al porto di Pozzallo (zona ASI-ZES) e rifunzionalizzazione con messa in sicurezza del relativo collegamento; La realizzazione di infrastrutture viarie e opere di urbanizzazione primaria nell’area a destinazione d’uso industriale (ASI-ZES), denominata Marina di Melilli.

E in quella occidentale

A novembre è stato pubblicato l’Accordo quadro per l’assegnazione dei servizi di progettazione e l’esecuzione dei lavori dell’intervento di collegamento del Porto di Trapani con l’area industriale e l’autostrada, Il progetto (17,8 milioni di euro) ha lo scopo di rendere più efficienti i collegamenti dei nodi e delle aree industriali con la rete delle Zes e le operazioni di trasporto. I bandi di gara sono stati pubblicati nei termini previsti, giungendo all’aggiudicazione provvisoria per i servizi di ingegneria (progettazione e direzione dei lavori), di Verifica e di Collaudo statico. E’ stata, inoltre, individuata – sempre in via provvisoria – l’impresa aggiudicataria dei lavori. Il finanziamento comprende 11,6 milioni per i lavori e 6,1 per l’amministrazione a pagamento dei servizi di ingegneria (progettazione e direzione dei lavori), i verificatori del progetto e il collaudatore statico, indagini propedeutiche alla progettazione, espropri, allacciamenti, interferenze e spese fiscali. Inoltre a Palermo è stato siglato un protocollo di intesa con il comune per tutte le fasi della progettazione e delle approvazioni e verifiche, finalizzate all’assunzione del ruolo di stazione appaltante su richiesta di Palazzo delle Aquile per i lavori di miglioramento viario e riqualificazione dell’arteria di collegamento tra la zona ZES di Brancaccio e il Porto di Palermo. L’intervento comprende 4 progetti PNRR per un importo complessivo di 54 mln di euro che saranno sempre realizzati con l’intervento di Invitalia quale Centrale di Committenza.

 

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