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Giovani under 35 in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, oppure inoccupati, inattivi e disoccupati o, ancora, disoccupati destinatari delle misure del programma GOL.

È questa la platea esatta dei potenziali beneficiari delle misure Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 definita dalla versione definitiva del decreto Coesione (artt. da 16 a 20, D.L. n. 60/2024) dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2024.

Si tratta in realtà di un perimetro soggettivo di intervento molto più ristretto rispetto a quanto previsto dalle prime bozze del provvedimento circolate, che comprendeva invece giovani under 35 anni, disoccupati da almeno 12 mesi, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, persone inattive, donne inoccupate, inattive e disoccupate e disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali GOL.

A quanto ammontano le risorse destinate alle misure

Le risorse complessivamente stanziate per le due misure dirette a promuovere l’autoimpiego nel lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa ammontano a 800 milioni di euro (80 milioni di euro per l’anno 2024 e 720 milioni di euro per l’anno 2025), di cui:

– 700 milioni di euro (70 milioni di euro per l’anno 2024 e 630 milioni di euro per l’anno 2025) a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027, a copertura degli interventi previsti per i beneficiari del medesimo Programma, nel rispetto delle procedure e dei vincoli anche territoriali di ammissibilità dello stesso programma;

– 100 milioni di euro (10 milioni di euro per l’anno 2024 e 90 milioni di euro per l’anno 2025) a valere sulle risorse del PNRR programma GOL a copertura degli interventi previsti per i beneficiari del medesimo programma.

Le regioni possono concorrere a cofinanziare le misure.

Con riferimento invece alle risorse destinate specificamente alle due misure:

– la misura Autoimpiego Centro-Nord ha una dotazione finanziaria di 30,5 milioni di euro per l’anno 2024 e di 274,5 milioni di euro per l’anno 2025;

– la misura Resto al Sud 2.0 è finanziata con 49,5 milioni di euro per l’anno 2024 e con 445,5 milioni di euro per l’anno 2025.

A chi sono rivolti gli incentivi

Come sopra accennato, il testo definitivo del decreto Coesione limita in modo significativo il raggio d’azione di queste due misure rispetto alle bozze circolate prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Nella versione in vigore, infatti, sia la misura Autoimpiego Centro-Nord e che Resto al Sud 2.0 sono riservate ai giovani di età inferiore ai 35 anni e in possesso di uno dei seguenti requisiti:

– condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027;

inoccupati, inattivi e disoccupati;

disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.

Quali attività sono finanziabili

Le misure Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 finanziano le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.

In particolare, le predette attività possono essere avviate:

a) in forma individuale mediante apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale;

oppure

b) in forma collettiva mediante costituzione di:

– società in nome collettivo;

– società in accomandita semplice;

– società a responsabilità limitata;

– società cooperativa;

– società tra professionisti.

Le società possono essere costituite anche da soci che non abbiano i requisiti di cui sopra, a condizione che ai giovani under 35 destinatari delle misure resti l’esercizio del controllo e dell’amministrazione della società.

Con riferimento alla sede delle iniziative economiche finanziate:

– per la misura Resto al Sud 2.0, ai sensi dell’articolo 18, comma 1, le nuove attività devono essere localizzate nei territori di cui al comma 1, primo periodo, dell’articolo 1 del D.L. n. 91/2017, ovvero nei territori delle Regioni Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna;

– per la misura Autoimpiego Centro-Nord, invece, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, le nuove attività devono essere localizzate nei territori diversi dai precedenti.

Al riguardo, sembra non esserci coordinamento tra i predetti commi 1 e i commi 7, sempre degli articoli 17 e 18.

Ai sensi del comma 7 dell’articolo 18, infatti, possono fruire delle agevolazioni della misura Resto al Sud le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, mentre ai sensi del comma 1 dell’articolo 17, i territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2016 (che comprendono i territori dei comuni delle Regioni Lazio, Marche e Umbria) sembrerebbero ricadere nella misura Autoimpiego Centro-Nord (i territori colpiti dagli eventi sismici del 2009 rientrano invece nel territorio della Regione Abruzzo).

In che forma vengono concesse le agevolazioni

Sia per la misura Autoimpiego Centro-Nord che per la misura Resto al Sud 2.0 le agevolazioni sono concesse, in via alternativa, nella forma di:

a) voucher (non soggetto a rimborso) utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, di importo massimo pari:

– per la misura Autoimpiego Centro Nord: a 30.000 euro, elevabile a 40.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;

– per la misura Resto al Sud 2.0 (per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016): a 40.000 euro, elevabile a 50.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico;

b) contributo a fondo perduto, calcolato sull’importo dell’investimento per l’avvio delle attività, è pari:

– per la misura Autoimpiego Centro Nord: al 65% per programmi di spesa fino a 120.000 euro e al 60% per programmi di spesa oltre i 120.000 euro e fino ai 200.000 euro;

– per la misura Resto al Sud 2.0 (per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016): al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro e al 70% per programmi di spesa oltre i 120.000 euro e fino ai 200.000 euro.

Il sostegno è riconosciuto ai sensi del “de minimis” e nel rispetto dei limiti previsti dal regolamento (UE) n. 2023/2831, ai sensi del quale l’aiuto massimo concedibile per ciascuna “impresa unica” non può superare l’importo di 300.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Se le iniziative sono destinate ai disoccupati iscritti al programma GOL beneficiari di Naspi di cui al D.Lgs. n. 22/2015, tali soggetti possono cumulare i trattamenti in godimento solo in caso di richiesta di erogazione del trattamento di disoccupazione in unica soluzione al fine di utilizzarli come capitale d’avvio da conferire nelle iniziative finanziate.
Le iniziative finanziate dirette ai beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro di cui al D.L. n. 48/2023 sono compatibili con l’indennità da essi percepita ai sensi dell’articolo 12 del medesimo decreto-legge.

Chi sono i soggetti gestori delle misure e della loro attuazione

Per l’implementazione delle misure, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si avvale, quali soggetti gestori:

– di Invitalia, per le attività di tutoraggio finalizzato all’incremento delle competenze dei giovani destinatari delle misure, al fine di supportarli nelle fasi di realizzazione della nuova iniziativa, la selezione delle domande, l’istruttoria, la concessione ed erogazione degli incentivi;

– dell’Ente Nazionale Microcredito, per il coordinamento di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività.

Alle regioni è invece attribuito il compito di erogare servizi di informazione, orientamento, consulenza e supporto ai giovani destinatari delle misure attraverso i centri per l’impiego e per il tramite degli sportelli di informazione e assistenza all’autoimpiego.

L’attuazione di entrambe le misure è demandata ad un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR e con il Ministro dell’economia e delle finanze, che dovrà individuare i termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative agevolabili.

Autoimpiego centro-nord e Resto al sud 2.0 in sintesi

Misura Autoimpiego Centro-Italia

Voucher avvio attività non soggetto a rimborso per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività

– 30.000 euro, elevabile a 40.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico

Contributo a fondo perduto

– 65% per programmi di spesa fino a 120.000 euro

– 60% per programmi di spesa da 120.000 a 200.000 euro

Misura Resto al Sud 2.0

(per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016)

Voucher avvio attività non soggetto a rimborso per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività

– 40.000 euro, elevabile a 50.000 euro nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico

Contributo a fondo perduto

– 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro

– 70% per programmi di spesa da 120.000 a 200.000 euro

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