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«Sul nodo di Perugia il campo largo si spacca». Lo sostiene il segretario regionale della Lega, il deputato Riccardo Augusto Marchetti, secondo cui «il M5s, partito del ‘no’ a tutti i costi, ga già manifestato contrarietà». A replicare è direttamente il consigliere dei pentastellati, Thomas De Luca, che con una nota sostiene che «il nodo di Perugia è il fallimento politico della Scoccia».

Il capo locale del partito di Salvini sostiene che quella del M5s è «una posizione scomoda rispetto agli alleati del Pd, divisi al loro interno tra chi in passato l’ha appoggiata e ha cercato di realizzarla, seppur senza successo, chi ancora vorrebbe vederla compiuta e chi, curando più gli interessi politici che quelli della propria comunità, spera che il centrodestra non riesca a portare a compimento il progetto».

Marchetti, poi, considera «poco chiara» la posizione sul Nodo di Perugia della candidata sindaca Vittoria Ferdinandi, appoggiata dal Pd, M5s, Alleanza Verdi e Sinistra più le civiche. «Nel campo largo si tenta di celare le opinioni contrastanti nel tentativo di non turbare i già fragili equilibri di una coalizione unicamente fondata sulla volontà di battere il centrodestra, non certo su una visione comune di città», sostiene Marchetti, aggiungendo: «Come Lega riteniamo fondamentale per lo sviluppo di Perugia e dell’intera regione la realizzazione del Nodo e ci siamo già attivati presso il ministro Salvini affinché quest’opera, auspicata dalla maggioranza dei cittadini e dalle realtà economiche, venga realizzata».

Infine, il segretario della Lega afferma che «il centrodestra è una realtà collaudata, strutturata e unita, che da oltre 20 anni dà prova di buongoverno a tutti i livelli istituzionali, mentre Pd e M5s condividono ben poco eccetto la brama di tornare a governare Perugia senza un briciolo di progettualità, tanto che ormai faticano a nascondere le loro visioni diametralmente opposte su temi cruciali come le infrastrutture. La loro vittoria alle elezioni amministrative – conclude – trascinerebbe Perugia nel baratro della paralisi amministrativa e dell’immobilismo: i perugini ne sono consapevoli e non lo permetteranno».

De Luca nella sua replica afferma che il nodo di Perugia «è la dimostrazione plastica dell’innata incapacità di governo», perché, dice, «la classe dirigente che non è in grado di dare forma neanche agli obiettivi su cui si registra una convergenza pressoché unanime dei propri partiti. Non solo la destra ha fallito l’obiettivo del Nodo di Perugia ma anche quello del Nodino ed è – dice ancora il consigliere regionale del M5s – persino incapace di realizzare la facile soluzione dell’allargamento della rampa, tanto che dopo dieci anni siamo ancora fermi in coda a Ponte San Giovanni».

De Luca nel suo intervento evidenzia come «dieci anni di governo della città allineati da cinque anni al governo della Regione durante i quali la candidata sindaca Scoccia ha avuto in mano il progetto della città con il ruolo di assessore all’urbanistica. Il Nodo però non è solo un suo fallimento politico, ma è l’insuccesso del quadro politico perugino di Fratelli d’Italia, ovvero il suo partito, quello che l’ha imposta come candidata, quello che tiene le redini della Regione e che occupa le poltrone di rilievo nel governo nazionale». Nonostante ciò, è la posizione del consigliere regionale del M5, emerge «la totale incapacità di far diventare Perugia protagonista dei tavoli nazionali e di portare a casa risultati per la propria città».

De Luca sostiene che «la dimostrazione della mancanza di autorevolezza si è avuta due mesi fa, quando la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è fermata a Bastia Umbra per firmare l’accordo con la Regione sul Fondo di Coesione: un gesto simbolico che si è concretizzato con l’assenza totale di finanziamenti per il Nodo sui 240 milioni di euro stanziati, con l’opera scivolata addirittura dietro alla complanare di Orvieto con ben 12 milioni riservati. E’ surreale – conclude De Luca – che in questa campagna elettorale si debba sentir parlare della filiera politica di FdI come valore aggiunto per il governo della città. Fino ad oggi non sono stati neanche in grado di garantire la manutenzione ordinaria delle buche. Altro che Nodo e Nodino».

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