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Zes agevolazioni
   







L’atteso decreto che dà attuazione alla Zes Unica del Mezzogiorno è stato firmato dal Ministro Giorgetti il 17 maggio 2024.

La Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno – Zes Unica per il Mezzogiorno – è stata istituita dal 1° gennaio 2024 per mano Decreto-legge n. 124 del 9 settembre 2023, convertito con Legge n. 162 del 13 novembre 2023 (c.d. Decreto Sud).

La normativa della Zes Unica Sud è contenuta nell’articolo 9 del Dl n. 124/2023, ed ha soppiantato le precedenti Zone economiche speciali, suddivise in 8 diverse strutture amministrative.

Come si legge nel Decreto Sud, la Zes Unica ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

La ratio della nuova Zona Unica è di favorire una programmazione maggiormente integrata e coordinata, ma, allo stesso tempo, conservare le specificità dei territori coinvolti.

La ZES Unica è, infatti, sorta proprio con l’intenzione di superare i limiti delle precedenti singole ZES, proponendosi di risolvere i singoli problemi e di estendere le misure agevolative a tutto il territorio del Sud Italia.

A favore di questi territori è stato previsto il riconoscimento di un credito d’imposta per le imprese che investono nella ZES unica; un decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR doveva essere adottato, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro il 30 dicembre 2023, contenente il limite di spesa complessivo, per l’anno 2024.

La data non è stata osservata, limitando la possibilità per le imprese di investire.

Ora il provvedimento sembra essere giunto ed è attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Zes Unica Sud: beneficiari

Avvalendosi di risorse pari a 1,8 milioni di euro, possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal regime contabile adottato, che sono già operative o che si insediano nella Zona Economica Speciale unica (ZES unica).

Le ditte possono acquisire beni strumentali e destinati a strutture produttive situate nelle zone delle seguenti regioni:

– Basilicata,

– Calabria,

– Campania,

– Molise,

– Puglia,

– Sardegna,

– Sicilia.

Tuttavia, l’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei seguenti settori:

  • industria siderurgica;
  • carbonifera e della lignite;
  • trasporti (esclusi magazzinaggio e supporto ai trasporti);
  • produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia e relative infrastrutture;
  • banda larga;
  • creditizio, finanziario e assicurativo.

Per l’individuazione del settore di appartenenza, si tiene conto del codice attività incluso nella tabella ATECO 2024, indicato nel modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica.

NOTA BENE: L’agevolazione non è, inoltre, applicabile alle imprese in stato di liquidazione, di scioglimento o in difficoltà, come definite dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

Investimenti ammissibili per il credito d’imposta Zes Unica

Gli investimenti agevolabili devono essere parte di un progetto di investimento da realizzare tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024 (le imprese speravano in un allungamento del termine finale).

Tabella degli investimenti ammessi

Tipo di investimento

Descrizione

Acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie

Destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova costituzione nella ZES unica. L’acquisto può avvenire anche tramite contratti di locazione finanziaria.

Acquisto di terreni

Investimenti relativi all’acquisizione di terreni necessari per lo sviluppo dell’attività produttiva.

Immobili strumentali

Acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Sono esclusi dall’agevolazione:

  • i beni destinati autonomamente alla vendita,
  • i beni trasformati o assemblati per ottenere prodotti destinati alla vendita,
  • i materiali di consumo.

Gli investimenti in beni immobili strumentali sono agevolabili anche se riguardano beni già utilizzati dal dante causa o da altri soggetti per lo svolgimento di un’attività economica, a condizione che rispettino quanto previsto dagli articoli 2, punti 49, 50 e 51, e 14 del regolamento (UE) n. 651/2014.

Per determinare il momento in cui gli investimenti si considerano effettuati e il valore dei beni agevolabili, si applicano le disposizioni degli articoli 109, commi 1 e 2, e 110 del Testo unico delle imposte sui redditi (DPR n. 9147/1986), indipendentemente dai principi contabili adottati.

Il valore dei terreni e dei fabbricati ammessi all’agevolazione non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni indicati, con un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento. Per gli investimenti effettuati tramite contratti di locazione finanziaria, si considera il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni al netto delle spese di manutenzione.

ATTENZIONE: Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia inferiore a 200.000 euro.

Misura del credito d’imposta Zes Unica

Il credito d’imposta Zes Unica – si legge nella bozza di decreto interministeraile del 17 maggio 2024 – viene determinato nella misura massima consentita per le grandi imprese dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

In particolare, le percentuali di credito d’imposta sono le seguenti:

  • 40% dei costi sostenuti per investimenti realizzati nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • 30% dei costi sostenuti per investimenti effettuati nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna;
  • 50% e 40% dei costi sostenuti per investimenti nei territori della Puglia e della Sardegna, rispettivamente, individuati ai fini del sostegno del Fondo per una transizione giusta, come indicato nella Carta degli aiuti a finalità regionale;
  • 15% dei costi sostenuti per investimenti nelle zone assistite della regione Abruzzo, come specificato nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Per i progetti di investimento con costi ammissibili non superiori a 50 milioni di euro, i massimali di cui sopra sono incrementati di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese.

Nei grandi progetti di investimento con costi ammissibili superiori a 50 milioni di euro, le intensità massime di aiuto per le grandi imprese si applicano anche alle piccole e medie imprese.

Per i progetti di investimento con costi ammissibili superiori a 50 milioni di euro, l’importo dell’aiuto deve essere calcolato secondo la metodologia dell’“importo di aiuto corretto” definita all’articolo 2, punto 20, del regolamento (UE) n. 651/2014.

Il credito d’imposta viene riconosciuto entro i limiti e le condizioni specificati, in particolare, dall’articolo 14 del regolamento (UE) n. 651/2014.

Accesso al credito d’imposta Zes Unica

L’accesso al contributo richiede che i soggetti interessati comunichino all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024 dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024.

Un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate approverà il modello di comunicazione, con le relative istruzioni, e definirà il contenuto e le modalità di trasmissione dello stesso.

Il totale del credito spettante sarà determinato dall’Agenzia delle Entrate che rapporterà il limite di spesa complessivo ai crediti totali richiesti.

ATTENZIONE: Il credito d’imposta Zes Unica non potrà essere cumulato con quello del Piano Transazione 5.0.

 

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