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Cosa visitare a Monteleone Rocca Doria per Monumenti Aperti.

C’è anche Monteleone Rocca Doria fra i Comuni che partecipano al quarto weekend di Monumenti Aperti, sabato 25 e domenica 26 maggio. Organizzata e coordinata a livello regionale e nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, quest’anno Monumenti Aperti farà tappa in 78 Comuni: lungo cinque fine settimana dal 4 maggio al 2 giugno e in una seconda parte dal 12 al 27 ottobre.

La tranche autunnale, che verrà chiusa da Cagliari, partirà il 12 ottobre a Bitonto e nel weekend successivo approderà a Ferrara e nelle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura.

La sindaca Giovannina Fresi commenta così la partecipazione per la seconda volta di Monteleone Rocca Doria a Monumenti Aperti: “Aderiamo a questa pregevole iniziativa con entusiasmo ed orgoglio identitario, vedendoci coinvolti per rappresentare una realtà assai piccola dal punto di vista demografico, essendo il secondo più piccolo comune dell’isola, ma certamente annoverato tra i Borghi storici più belli e suggestivi dell’Isola e dell’Italia”.

Cosa vedere.

Il Comune con la Pro Loco Rocca Doria, la Biblioteca e il bar ristorante Roccado’ rendono possibile
l‘apertura di 6 luoghi simbolo del centro logudorese, con una novità rispetto alla precedente edizione: le Ex Cave, via ferrata della Regina Eleonora d’Arborea. Ricco anche il programma di eventi speciali, come un laboratorio di panificazione, una mostra di ceramiche, e balli e canti della tradizione. La cinta fortificata (via Castello). Eretta lungo il versante meridionale del colle, proteggeva l’intero borgo e
il castello, edificato nel tardo Duecento. In continuità fisica con le strutture rinvenute nell’area di scavo, la
cinta si sviluppava dal castello, in prossimità del quale una torre a pianta quadrangolare controllava la porta di accesso chiamata ancora oggi “Porta Fontana”. Il tratto di 800 metri che sorveglia la parte meridionale è intervallato da circa 10 torri a pianta circolare.

La parte occidentale è chiusa dalla torre a pianta quadrangolare chiamata “de s’istrìa”, appoggiata alle pareti naturali e inaccessibili del Monte. Il castello (via Castello), la cui presenza è datata a partire dalla seconda metà del XIII secolo. Il “palazzo”, emerso dopo lo scavo archeologico, faceva parte del nucleo del castello vero e proprio, formato da mura, da una porta d’accesso che immetteva all’area del palazzo e, da qui, a una sorta di piazza d’armi localizzata immediatamente a sud dello stesso. Il passaggio obbligato avveniva su una strada acciottolata, che correva tra due altissime e robuste mura, parallele e molto strette, che al tempo venivano controllate e difese da soldati in armi.

La Chiesa di Santo Stefano (piazza Chiesa), edificata nel centro abitato del borgo entro la seconda metà del XIII secolo. L’edificio fu ampliato e modificato fino al XIX secolo: la struttura originaria si mostra in alcune particolarità che risaltano, come la parte dei piedritti e dell’arco lunettato tamponato del vecchio portale. Durante il XIV secolo, forse per mutate esigenze di culto e a seguito di un incremento della frequentazione del sito, l’edificio fu ampliato con il raddoppio della navata e dell’abside. La Chiesa di Sant’Antonio (via Sant’Antonio), o Sant’Antoni de su fogu, attribuita alla prima metà del XIII secolo, costituisce un importante indicatore di una certa consistenza demografica del villaggio del periodo.

La chiesa era probabilmente il centro religioso maggiormente utilizzato dai contadini e dagli abitanti del castello appartenenti alle classi sociali meno agiate. Importante segnalare come, su questo edificio, sia presente la cosiddetta “orma del pellegrino”, che i pellegrini incidevano sulle pareti delle chiese, per testimoniare, con il simbolismo del calzare, il loro passaggio in quella località. Il Museo del pane (via Doria 59) è il custode dei saperi tradizionali legati alla lavorazione del pane, un’arte da tramandare di generazione in generazione. All’interno di un edificio storico con vista panoramica sul lago e sulla valle del Temo, il museo è parte del progetto del Parco deleddiano, che mira a valorizzare le antiche tradizioni dell’isola. Le esposizioni e il laboratorio sono solo alcune delle funzioni del museo, che diventerà anche un centro di documentazione e ricerca sui saperi tradizionali, fondamentale per trasmettere l’eredità materiale e immateriale di questa e altre arti alle nuove generazioni.

Novità di questa edizione è Ex Cave (via ferrata della Regina Eleonora d’Arborea). Percorrendo le vie del
Borgo si potranno ammirare, tra tanti, oltre alle rovine del Castello-Fortezza medievale dei Doria datato XIII secolo, le due chiese trecentesche all’interno del centro matrice e un museo sulla panificazione
tradizionale, anche il lago posto ai piedi della Rocca, le vie ferrate sulla parete rocciosa, un parco avventura e un teatro a cielo aperto “Cava Su Giardinu”, realizzati all’interno di cave dismesse, con affaccio panoramico sul lago. Le antiche cave di pietra ormai dismesse e riqualificate sono due: la Cava Su Giardinu destinata ad accogliere attività culturali e la Cava Sant’Antonio, denominata Parco Avventura, in quanto destinata ad attività sportive, sulle orme di Indiana Jones.

Informazioni per le visite.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato dalle 16 alle 19 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16
alle 19, salvo dove diversamente specificato. Le visite alla chiesa saranno sospese durante le funzioni religiose. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. È facoltà dei responsabili della
manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le
visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Info point presso la Biblioteca Comunale: 079 925117 5X1000. Anche quest’anno Imago Mundi è tra i beneficiari del 5X1000 del Ministero della Cultura che prevede il finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (soggetti di cui all’art. 2, comma 2, del D.P.C.M. 28 luglio 2016). Per questo è possibile sostenere il progetto Monumenti Aperti devolvendo a Imago Mundi sui moduli della dichiarazione dei redditi il proprio 5 per mille del gettito Irpef comunque dovuto, senza nessuna spesa.

 

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