diLuca Marconi
Riuniti a Palazzo Chigi i ministri Musumeci, Valditara, Giorgetti e il capo della Protezione Civile. «Si lavora coi Comuni e la Regione all’aggiornamento del piano di evacuazione che non può prescindere dallo sviluppo urbanistico»
È durato un’ora, a Palazzo Chigi, il vertice interministeriale presieduto dal premier Giorgia Meloni sull’emergenza Campi Flegrei. Hanno preso parte alla riunione i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, alla Protezione Civile Nello Musumeci, dell’Istruzione Giuseppe Valditara, i sottosegretari Isabella Rauti, Emanuele Prisco e Alfredo Mantovano, il capo del dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il prefetto di Napoli Michele Di Bari. Davanti Palazzo Chigi, hanno protestato invece i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra: «Ai Campi Flegrei serve il sisma bonus». Proposta peraltro rilanciata oggi a Napoli dal leader M5s Giuseppe Conte: «Una misura necessaria nel contesto flegreo».
Al termine della riunione, il ministro Musumeci annuncia una serie di misure. «Saranno stanziati fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nell’area dei Campi Flegrei», dice in conferenza stampa. «Gli spazi e i luoghi dove vanno i nostri figli e nostri nipoti devono essere sicuri. Abbiamo già concordato con la Regione e i sindaci alcune iniziative. Con il ministro Valditara stiamo varando un piano che coinvolga tutti gli edifici scolastici ricadenti nei tre Comuni della zona di rischio del bradisismo (o zona rossa, Pozzuoli, Bacoli e Napoli ma solo per le Municipalità IX e X), si tratta di una sessantina di scuole».
«Ancora non abbiamo le stime, verranno fatte nei prossimi giorni ma ci vorranno certamente oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Potremmo essere più precisi nei prossimi giorni. Intanto l’appello è quello di non farsi prendere dal panico e di lavorare con responsabilità. Tutti abbiamo paura quando la terra trema. Lo dico io che sono un figlio dell’Etna. Vediamo di trasformare questa paura in consapevolezza: più il cittadino è informato, maggiore è la capacità di autodifesa. Lo Stato farà tutto quello che sarà necessario per mitigare ogni possibile rischio».
«In quell’area sono state realizzate migliaia di edifici e di unità abitative. Ci vivono circa 80mila persone – continua Musumeci -. È facile comprendere come questa eccessiva antropizzazione del territorio, che andava impedita certamente nel passato, oggi crei problemi per la messa a punto del piano di evacuazione. Stiamo lavorando con la Prefettura, con i Comuni e con la Regione per definire un piano che resta nel cassetto ma, se necessario, dovrà essere subito attuato. La scossa di magnitudo 4.4 è stata la più forte registrata in quest’area negli ultimi 40 anni. La comunità scientifica non è nelle condizioni di poter intercettarle, quindi bisogna essere pronti ad ogni evenienza».
«E’ stato fatto un errore nel passato – ripete il ministro – ovvero incoraggiare nuove costruzioni in quell’area e posso dire che questo governo si adopererà con una apposita norma per vietare nuove costruzioni nelle zone del bradisismo. Non è possibile pensare a un piano di evacuazione senza badare allo sviluppo urbanistico. Chi ha scelto di vivere ai Campi Flegrei dovrebbe sapere di vivere in un’area che presenta rischi. Ci ricordiamo della vulnerabilità del territorio solo quando la terra trema, serve invece una convivenza vigile col pericolo. E sono luoghi meravigliosi, ma se decidi di starci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile. Servono più comunicazione e maggiore consapevolezza».
Poi il punto sulle verifiche sull’edilizia privata. «Cento tecnici, divisi in 55 squadre, stanno effettuando verifiche sulla vulnerabilità degli edifici privati. Escluse le case abusive e le seconde case, si sta procedendo sulle prime abitazioni. Subito dopo il Governo determinerà l’intervento finalizzato a mettere in sicurezza i cittadini dell’area». L’intenzione «è quella di impegnare risorse nella cosiddetta zona rossa: nell’area più pericolosa ci sono 1.250 case che sarebbero a elevato rischio sismico e 2.750 a medio rischio. Quanto il governo potrà stanziare, e con quali modalità, lo valuteremo quando si sarà completata la ricognizione della vulnerabilità degli immobili». E tra le ipotesi allo studio c’è «anche quella di sostenere la delocalizzazione dei cittadini che volessero andarsene, ci stiamo ragionando». Il sisma bonus invece è categoricamente «escluso», dice Musumeci, «stiamo trovando altre strade». Intanto, «non ho letto la relazione della commissione Grandi Rischi che si è riunita sui Campi Flegrei, ma credo che confermerà l’allerta gialla».
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