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“Lucca è il territorio italiano coi canoni di affitto più cari d’Italia, con un’emergenza abitativa che riguarda 5mila famiglie e con 31mila nuclei familiari che in base al proprio Isee avrebbero diritto a un alloggio popolare: per questo in Consiglio comunale, durante la discussione sul bilancio consuntivo, presenteremo un ordine del giorno per destinare un milione di euro (appena il 9 per cento dell’avanzo libero dichiarato) per consolidare il contributo affitto per le famiglie lucchesi e per riportarlo ai livelli disponibili nel 2022; e per destinare 600mila euro per il pieno recupero dei circa venti alloggi di risulta dell’edilizia residenziale pubblica presenti nel territorio del Comune di Lucca, oggi purtroppo quindi non utilizzati, e che una volta ristrutturati potrebbero immediatamente essere assegnati ad altrettante famiglie in lista d’attesa. Il messaggio è chiaro: non si faccia cassa tagliando sugli ultimi e non pensiamo solo ai concerti e alle feste; ma anzi sosteniamo le madri, i padri e figli che da soli non ce la fanno più”.

Case, scatta l’allarme in provincia di Lucca: “5mila famiglie in emergenza abitativa”

E’ il consigliere comunale Daniele Bianucci ad avanzare la proposta di destinare una parte dell’utile di bilancio al sostegno delle famiglie alle prese con l’emergenza abitativa che in tanti, in queste settimane, stanno evidenziando essere presente come non mai nella Lucchesia.

“L’assessore Bruni canta vittoria, dicendo che nel bilancio comunale del 2023 è presente un avanzo libero di 11 milioni di euro – sottolinea il consigliere Bianucci -. Vorremo ricordare che ciò è possibile anche perché, rispetto all’anno precedente, sono state più di 110 le famiglie lucchesi rimaste senza il contributo affitto, con un taglio sulla misura di più del 50 per cento dovuta al totale azzeramento del fondo nazionale ad opera del governo Meloni. Tutti abbiamo chiaro come l’emergenza abitativa sia ormai una delle priorità da affrontare sul nostro territorio. Per questo, nella discussione in Consiglio, con un ordine del giorno domanderemo di alzare i capitoli di bilancio destinati nel preventivo 2024 al contributo affitto dagli attuali 283mila euro (per quest’anno al momento è previsto un ulteriore forte taglio) a un 1,2 milioni di euro: destiniamo, cioè, un milione di euro (appena il 9 per cento dell’avanzo dichiarato dall’assessore Bruni) per riportare il sostegno alle famiglie pari a quello del 2022, prima della scure voluta dal governo nazionale. E proponiamo anche di destinare 600mila euro per il pieno recupero dei circa venti alloggi di risulta dell’edilizia residenziale pubblica presenti nel territorio del Comune di Lucca, che una volta ristrutturati potrebbero immediatamente essere assegnati ad altrettante famiglie in lista d’attesa”.

“Questo sarebbe solo un inizio, un segno di attenzione, finalmente, non solo alle feste, ai carnevali e ai concerti, ma una volta tanto pure alle famiglie in difficoltà – prosegue il consigliere Bianucci -. Sappiamo bene che tutto ciò non basta, dal momento che dal 2022 ad oggi l’emergenza abitativa sul nostro territorio è nettamente aumentata, e non è neppure sufficiente ripristinare i sostegni di due anni fa. I numeri parlano chiaro. Adesso la provincia di Lucca è la più cara per canoni d’affitto in Italia (30,4 euro al metro quadrato; nel comune di Lucca, 10,5 euro al metro quadrato, con l’aumento del 6 per cento in un solo anno). Secondo le stime della Cgil, nella provincia sono almeno 5mila le famiglie in emergenza abitativa (costrette ad impegnare almeno il 50 per cento del reddito nella questione abitativa). Tutto questo quando il 28 per cento delle case risulta sfitto e ci sono almeno 31mila famiglie che hanno un Isee inferiore a 16,5mila euro e avrebbero quindi diritto a rientrare nelle liste di attesa per le case popolari; in un anno il tribunale di Lucca ha registrato 435 istanze di esecuzione di sfratto, in aumento del 106%; numero degli sfratti eseguiti pari a 252 (+103% rispetto all’anno precedente). Ma non sono solo le cifre a raccontarci la crisi: sono soprattutto le storie di tante famiglie accanto a noi che non ce la fanno più, che non trovano una casa, che non sanno più dove sbattere la testa. E’ per loro che chiediamo un aiuto concreto, sperando l’amministrazione comunale non resti ancora insensibile”.



 

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