“Abbiamo impugnato la delibera” della Giunta regionale lombarda “numero 2033/2024 perché la riteniamo estremamente lesiva e discriminatoria” per le famiglie di persone con disabilità grave e gravissima, destinatarie delle misure B1 e B2, gli ormai noti contributi per l’assistenza dei caregiver familiari. A illustrare le ragioni che hanno spinto 26 associazioni a presentare ricorso è l’avvocato Laura Andrao, a cui il ‘Comitato Caregiver familiari B1 B2 affondate’ si è rivolto per portare avanti l’azione legale contro il provvedimento regionale che ha come effetto la riduzione dei due contributi. Azione a sostegno della quale viene lanciata anche un’attività di crowdfunding: una raccolta fondi sulla piattaforma Change.org, che punta all’obiettivo di 15mila euro.
“Non è possibile subire un travaso dei fondi per 4 milioni di euro quando non sono garantiti neanche i minimi diritti del caregiver familiare. La riduzione della misura B1 di 150 euro a fronte di un’erogazione di servizi da poter acquistare per 595 euro è ridicola, perché non solo è un terzo rispetto a quello che avrebbe percepito una famiglia con disabilità, ma anche perché non si sa dove poter acquistare quei servizi”, ha spiegato oggi l’avvocato durante una conferenza stampa a Milano, tenuta da una rappresentanza di 10 associazioni promotrici e 16 sostenitrici del comitato.
“La misura B2 poi ha avuto un abbassamento medio a 100 euro mensili, contributo anche questo ridicolo a fronte delle necessità delle famiglie. Abbiamo genitori fortemente preoccupati dal non poter dare l’assistenza necessaria ai propri figli”. Al Tar “è stata chiesta la misura cautelare, perché rileviamo la necessità di una decisione immediata per andare ad arginare i danni che questa delibera porterà e speriamo in una pronuncia positiva”. Sulla sospensiva il tribunale amministrativo regionale potrebbe esprimersi già a fine giugno o comunque entro luglio.
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