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(AGENPARL) – Roma, 30 Maggio 2024

Le provincie più rappresentate sono Torino (61%), Cuneo (19%) e Novara (5%)

La Regione si conferma tra le più virtuose secondo il Rapporto 2024

Nei 15 anni di attività di Fondi Interprofessionali, il Piemonte si è posizionato tra le regioni italiane dove l’attenzione alla formazione continua dei lavoratori è stata intrapresa, dalle aziende del territorio, con costanza e partecipazione. Sono, infatti, oltre 46mila i lavoratori piemontesi che hanno aderito a FondItalia da luglio 2009 – primo mese in cui è stato possibile effettuare l’adesione al Fondo – per un totale di 6.207 imprese. In percentuali, quasi il 6% dei lavoratori e il 4% delle aziende aderenti al Fondo promosso da UGL e FederTerizario si trovano in Piemonte confermando la regione tra le prime 10 in Italia, al sesto posto dietro Puglia, Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio. 

I dati sono emersi dall’edizione 2024 del Rapporto FondItalia che, ogni due anni, viene pubblicato dal Fondo per tracciare l’andamento della formazione continua nel nostro Paese e che è stato presentato questa mattina al Palazzo della Luce di via Bettola a Torino durante la terza tappa del roadshow organizzato dal Fondo per incontrare i territorio e fare luce sull’andamento della formazione delle imprese e dei lavoratori in Italia.

A fare gli onori di casa, l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone: «La formazione è fondamentale e strategica, perché consente di essere preparati ai cambiamenti e quindi di avere un marcia in più rispetto a una competizione sempre più globale che si avvale di tecnologie che variano e si aggiornano di continuo, nonché di bisogni e servizi, che cambiano molto più in fretta che in passato. E quindi la formazione continua diventa un fattore rilevante per rendere tante aziende, soprattutto le medio-piccole, all’altezza della competizione internazionale, ma anche  tra regioni italiane, in cui spesso l’autonomia differenziata crea qualche squilibrio. Noi ormai nella competizione globale dobbiamo puntare sulla qualità, più che sul numero e sulla quantità». L’assessora regionale all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione Professionale, Diritto allo Studio Universitario, Elena Chiorino, ha dimostrato la sua partecipazione con un messaggio inviato agli organizzatori: «In una fase delicata di transizione come quella che il mondo del lavoro sta attraversando la sinergia tra Regioni e il sistema dei Fondi Interprofessionali assume un’importanza ancora maggiore. Nel corso del mio mandato ho scelto di lavorare ad una politica di supporto reale all’impresa, in grado di guardare al futuro, in cui la formazione, intesa come investimento e non più come costo, possa davvero giocare un ruolo determinante per la crescita di tutte le filiere produttive. Ispirate a questo principio, sono nate le Accademie del Piemonte, modelli formativi declinati per vocazioni territoriali, che uniscono imprese e formazione nella creazione di percorsi flessibili e su misura».

Nel dettaglio, il 90% delle imprese piemontesi che hanno aderito a FondItalia sono “microimprese”, ossia con meno di nove dipendenti (per un totale di oltre 17mila lavoratori) mentre il 9% sono piccole imprese con un numero di dipendenti compresi tra le 10 e le 49 unità professionali (per un totale di oltre 11mila dipendenti). La provincia più rappresentata è quella di Torino con il 61% delle imprese e il 59% dei lavoratori, seguite da quella di Cuneo (19% di imprese e 19% di lavoratori) e da quella di Novara (5% di imprese e 4% di lavoratori). Commercio (30%), manifatturiero (12%), servizi di alloggio e ristorazione (12%) e costruzioni (10%) i settori più rappresentati dalle imprese aderenti. Dal 2010, anno di attivazione del primo Sportello di FondItalia per il finanziamento della formazione continua, sono state poco più del 29% delle imprese e del 54% dei lavoratori piemontesi aderenti al Fondo ad aver beneficiato delle risorse per la formazione messe a disposizione da FondItalia, per un totale di quasi 8 milioni di euro. La provincia che ha maggiormente beneficiato dei contributi è stata quella di Torino (per il 61%), seguita da quella di Cuneo (25%) e quella di Asti per il 4%.

«Il 50% delle micro e piccole imprese aderenti a FondItalia viene coinvolta in attività formativa – ha sottolineato il Direttore del Fondo Egidio Sangue -. Un dato che ci inorgoglisce e che ci rende ottimisti sulla capacità delle imprese, soprattutto piccole e micro, di valorizzare il capitale umano a disposizione. Il calo demografico che stiamo vivendo aggraverà nel futuro prossimo la già preoccupante scarsità di forza lavoro nel nostro paese. Per questo – prosegue Sangue – è necessario un impegno serio e strutturato sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, per riqualificare il capitale umano e non disperdere capacità. E questo vale non soltanto per i dipendenti ma anche per i datori di lavoro. Ormai da qualche tempo fra le proposte di FondItalia c’è quella di inserire nei percorsi di formazione finanziata anche gli imprenditori, perché sono loro che guidano le aziende e i lavoratori e come tali devono poter essere costantemente aggiornati. Presentare il Rapporto 2024 sui territori – conclude il Direttore di FondItalia – è per noi un’enorme opportunità per cogliere più da vicino le esigenze e le particolarità dei tessuti produttivi locali in modo da comprendere quali possono essere i migliori strumenti da mettere a disposizioni delle imprese».

Silvia Marchetti, segretaria UGL Torino, ha espresso la propria aderenza alla necessità di una formazione specifica e costante in quanto «la situazione produttiva della regione Piemonte attraversa un momento molto delicato per via della crisi dell’automotive, che ha un grosso impatto anche sull’indotto. La formazione in questa fase è importantissima perché può fornire i lavoratori, in particolar modo gli over 50, di competenze spendibili per poter svolgere nuove tipologie di lavoro». Alessandro Franco, segretario generale FederTerziario ha sottolineato quanto «‘la formazione non si ferma’ sia un concetto che noi di FederTerziario curiamo quotidianamente, assistendo le imprese nell’ottica della formazione continua per i lavoratori. Gli strumenti esistono –ha continuato– a partire dai Fondi Interprofessionali che però necessitano di risorse aggiuntive. Da questo punto di vista l’Italia ha un prelievo per la formazione pagato dai datori di lavoro che è pari allo 0,30%, un dato decisamente basso rispetto agli standard internazionali che si spingono fino al 2/2,5%. Come FederTerziario, inoltre, abbiamo più volte proposto di ampliare la platea dei fruitori della formazione, coinvolgendo anche i micro e piccoli imprenditori». 

«Il nostro biennale appuntamento con la presentazione del Rapporto – ha detto Francesco Franco, presidente di FondItalia a margine del convegno– vuole significare un’occasione per animare e rinvigorire il dialogo sul territorio con le imprese che credono nella formazione dei propri dipendenti come volano per la crescita della propria organizzazione nell’attuale mercato del lavoro. Il roadshow in programma per la presentazione del Rapporto 2024 è partito da Bari, a inizio maggio, e, oltre la tappa di Torino di oggi, toccherà anche le città di Palermo, Napoli e Roma. Il Piemonte, fin dal 2009 anno di istituzione dei Fondi Interprofessionali, ha sempre dimostrato il proprio carattere imprenditoriale e di iniziativa economica anche sotto l’aspetto della formazione continua dei lavoratori, dimostrando di credere nella professionalizzazione delle maestranze e di investire nell’innovazione continua».

 

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