diRedazione online
Il leader Cgil sulle riforme: «No a premierato e autonomia differenziata»
«Io penso che bisogna fermarlo questo governo», dice nuovamente da Napoli il segretario generale della Cgil Maurizio Landini parlando delle riforme a margine di un’assemblea con lavoratrici e lavoratori nella sala Cral dell’Autorità Portuale. «L’autonomia differenziata, il premierato, la legge delega sul fisco, la cancellazione del confronto con i sindacati: siamo in presenza di una logica autoritaria – evidenzia Landini – di chi vuole mettere in discussione i principi e i valori della nostra Costituzione e di chi vuole dividere ulteriormente il Paese». E insiste: «Noi siamo radicalmente contrari all’autonomia differenziata e anche alla logica del premierato e pensiamo che serva, al contrario, una vera riforma elettorale. Pensiamo che sia il momento di una legge sulla rappresentanza che garantisca ai lavoratori il diritto di essere loro a scegliere e poter votare sui loro diritti e pensiamo che ci voglia una riforma fiscale degna di questo nome». Quanto ai referendum spiega: «La legge dice che servono almeno 500mila firme. Noi intanto vogliamo raggiungere l’obiettivo e ci rivolgiamo a tutti i cittadini, abbiamo ancora un mese e mezzo davanti. Il primo mese sta andando molto bene. Il referendum sugli appalti è una battaglia di civiltà perché sottende l’obiettivo di cambiare un preciso modo di fare impresa, che in questi anni ha ridotto i diritti. In tutti gli incidenti sul lavoro di questi mesi, che hanno coinvolto aziende importanti», evidenzia il leader della Cgil, «notiamo che siamo di fronte a situazioni di subappalto, in cui la grande azienda committente non ha alcuna responsabilità, e questo è grave. Bisogna rimettere al centro il lavoro e le persone».
E sulle polemiche De Luca-Meloni proseguite con la visita della premier a Caivano: «Quel giorno ero con il presidente della Repubblica a Brescia perché a me sembra che sia doveroso ricordare dopo 50 anni quella strage, per dire in modo molto chiaro “no” a qualsiasi ritorno di fascismo e allo stesso tempo per ricordare il valore del lavoro, il ruolo del movimento dei lavoratori per difendere la nostra democrazia. Se si è sconfitto il terrorismo è grazie alla lotta dei lavoratori e al loro contributo. Teatrino De Luca-Meloni? Penso ci sia un problema di qualità della discussione e serve responsabilità istituzionale, soprattutto di fronte ai problemi dei lavoratori».
![Maurizio Landini a Napoli: «Bisogna fermare questo governo, siamo in presenza di una logica autoritaria»](https://dimages2.corriereobjects.it/uploads/2024/05/30/6658a13e98059.jpeg)
Uno spaccato sul precariato meridionale, invece, quello del segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, a margine dell’assemblea: «Il turismo in Campania mostra dati positivi importanti, ma a questi non corrispondono condizioni di lavoro buone e una ricchezza vera. È tutto lavoro precario, sottopagato per dare risposta a una forte domanda di ristorazione e di accoglienza alberghiera. Il Pil della Campania indubbiamente si basa anche sui grandi numeri dei transiti nei porti e negli aeroporti, ma è necessario un sistema di leggi, di diritti per un lavoro anche di qualità. È un turismo mordi e fuggi, con un lavoro precario e molto frammentato».
Invece in mattinata il segretario Cgil a Caserta aveva affrontato le emergenze Jabil di Marcianise (420 addetti) e Stellantis: «Su Jabil pensiamo sia necessario che ci sia un impegno preciso a partire dall’azienda nel confermare le attività, perché tutto ciò che viene chiuso in realtà è perso. Per Stellantis stiamo chiedendo da tempo una convocazione a Palazzo Chigi, è necessario che l’azienda si impegni a indicare con precisione i suoi piani garantendoi livelli occupazionali. E in tale difficile contesto specie per il Sud, non c’è alcun bisogno del Ponte Sullo Stretto. Più in generale – ha aggiunto Landini – sono necessarie politiche industriali che vadano nella direzione degli investimenti e del mantenimento di quei presidi. È indubbio che stiamo pagando l’assenza di queste politiche né mi convincono le logiche di privatizzazione che il governo ha annunciato, perché rischiano semplicemente di essere operazioni per fare cassa, corriamo il rischio di una regressione e il Mezzogiorno rischia di pagare un prezzo doppio». Sempre a Caserta Landini ha parlato di diritto di voto per gli immigrati che pagano le tasse in Italia. E infine. Meloni al congresso Cgil? «Noi abbiamo sempre invitato tutti i presidenti del Consiglio, non abbiamo pregiudiziali politiche».
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