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Poste Italiane ferma i servizi di cessione del credito. Dal 30 maggio si fermano le nuove richieste, per effetto delle restrizioni in materia di superbonus introdotte dal DL n. 39/2024 convertito in legge e in vigore dal 29 maggio

Poste Italiane chiude il servizio di cessione del credito.

Dal 30 maggio 2024 non è più possibile l’invio di nuove richieste di cessione dei crediti relativi al superbonus e ai bonus casa, per diretta conseguenza di quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 39/2024 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 28 maggio e in vigore dal giorno successivo.

È il blocco delle compensazioni dei crediti d’imposta acquisiti con contributi previdenziali e assistenziali, previsto per banche e intermediari finanziari, la “goccia” che fa chiudere definitivamente i rubinetti di Poste Italiane.

Restano in campo le pratiche di cessione del credito pervenute prima del 30 maggio, ma Poste non ne assicura l’approvazione.

Stop alla cessione del credito con Poste Italiane dal 30 maggio

È dal portale di Poste Italiane dedicato ai servizi di cessione del credito per il superbonus e i bonus edilizi che arriva la notizia dello stop dal 30 maggio 2024 ad ogni nuova richiesta.

Una novità comunicata poco dopo l’approdo in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del DL Superbonus n. 39/2024 e che prevede tra le altre cose una nuova stretta alle compensazioni per per banche e altri intermediari finanziari.

Gli Istituti che hanno “in pancia” i crediti edilizi, non potranno più compensarli per il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, così come per i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Già l’ABI aveva evidenziato i rischi derivanti dallo stop alle compensazioni per le banche e ora interviene Poste Italiane, con la chiusura definitiva dello sportello per la cessione del credito.

Cessione del credito con Poste Italiane: cosa ne sarà delle richieste già presentate?

Il blocco alle nuove richieste di cessione del credito non interrompe del tutto l’attività di Poste sul fronte del superbonus e dei bonus casa ordinari.

Così come si legge sul portale online, le richieste inviate prima del 30 maggio restano in campo e “saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente”.

Non è rassicurante tuttavia quanto evidenziato successivamente:

“Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre – riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute.”

Anche sulle richieste inviate prima del 30 maggio non vi sono quindi certezze e, al contrario, le nuove restrizioni in materia di cessione del credito rischiano di creare una nuova platea di esodati dal superbonus.

 

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