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Inizia la settimana che vedrà gli occhi puntati degli osservatori internazionali su uno, il primo, dei tanto attesi appuntamenti di politica monetaria che questa volta coinvolgerà il Vecchio continente. La Bce, infatti, deciderà in materia di tassi di interesse e, fatto salve inaspettate scelte che finora il mercato non sembra contemplare, si assisterà a una sforbiciata rispetto agli attuali livelli. Oggi, un intervento (seppur modesto) da parte della Presidente Christine Lagarde può essere considerato appropriato visto le recenti evidenze emerse sul versante dell’inflazione europea, mentre per i prossimi risvolti appare sensato attendere ulteriori conferme che giungeranno fino al prossimo settembre. L’attesa si percepisce ed è palpabile di ora in ora, ma, lo ripetiamo, “la decisione” è presa: almeno, su questo, il mercato non palesa dubbi.

Sul fronte opposto, ovvero quello a stelle e strisce, invece, il quadro generale economico ha mostrato un ridimensionamento con un Pil del primo trimestre 2024 rivisto al ribasso che, accompagnato dalle rilevazioni del temuto indice dei prezzi Pce Usa così come quello riconducibile alla componente “core” dei prezzi, ha posto qualche interrogativo sull’effettiva bontà di un possibile intervento (quest’anno) da parte della Fed.

Complessivamente, i mercati azionari internazionali, hanno registrato ottime performance nel trascorso mese di maggio con gran parte dei principali listini borsistici all’insegna di nuovi massimi periodali e record storici.

Soffermando l’attenzione sul consueto benchmark identitario dell’asset class equity, possiamo rilevare come il MSCI World Usd abbia abbondantemente oltrepassato il primo target rialzista mensile (3.413,53 punti) individuato in precedenza. Attualmente, prendendo in considerazione i nuovi obiettivi monthly, possiamo riscontrare come l’area di prezzo dei 3.524,09 punti sia molto vicina ai precedenti valori a quota 3.521,77 (rif. target 2 rialzista) favorendo, pertanto, una vera e propria price zone quale primario obiettivo rialzista di breve termine. Contrariamente, qualora dovessimo assistere a un ripiegamento dei prezzi con violazione del supporto statico in corrispondenza di soglia 3.300 punti, potremmo (quasi certamente) decretare l’inizio di una fase correttiva di più ampio respiro.

Ben intonata risulta l’area euro con il proprio indice Stoxx 600 in tenuta degli attuali livelli record finora conseguiti. Oltreoceano, invece, si evidenzia l’eccellente performance del Nasdaq 100 che, senza ricorrere a false e fuorvianti aspettative, appare orientato a conseguire la soglia psicologica dei 20.000 punti. Terreno insidioso nella contrapposta area geografica orientale con il primario indice nipponico (rif. Nikkey 225) in lotta a ridosso dei 39.000 punti e, parallelamente, una borsa cinese non ancora matura poiché distante dai 3.200 punti. Ottimo, invece, il livello finora raggiunto del sempre monitorato Vix che, beneficiando degli attuali 13 punti (scarsi), affianca l’andamento dei mercati azionari.

Anche il comparto obbligazionario governativo internazionale archivia maggio in territorio positivo e, nonostante il perdurare dell’attuale lateralità sul sottostante Bloomberg Global-Aggregate Total Return Index Value Unhedged Usd, l’ottava che si è conclusa ha confermato la tenuta del supporto corrispondente alla parte inferiore del trading range circoscritto tra i 455,71 e 458,10 punti.

Fondamentali saranno le giornate successive all’appuntamento in agenda con la Bce che, indirettamente, avranno certamente una potenziale influenza sui corsi di questo importante indice da noi osservato. Pertanto, come già indicato nello scorso outlook settimanale, porre particolare attenzione a un eventuale conseguimento di area 453,29 punti.

In lieve affanno le materie prime che, dopo il recente rally di inizio anno, hanno capitolato con una performance monthly inferiore alla parità (-0,448%): il consueto CRB Index, infatti, nonostante il conseguimento di massimi oltre la soglia psicologica dei 300 punti, ha poi consolidato in prossimità dell’attuale quota corrispondente ai 290 punti.

Un primo step positivo potremmo averlo con il superamento della resistenza a quota 291,463 che, se concretizzato attraverso una chiusura weekly superiore, fornirà slancio in ottica del primo target rialzista mensile. Negativo, invece, il mancato supporto in coincidenza dei 282,177 punti. Osservando le recenti dinamiche sui singoli sottostanti appartenenti ai due distinti basket (metals e energy) suggeriamo prudenza sui cosiddetti preziosi (rif. oro e argento), mentre su rame e nickel attendiamo una conferma al fine di poter individuare una strategia direzionale (ipotesi long). Per l’alluminio, invece, il timore di un repentino incremento di volatilità potrebbe penalizzare un potenziale posizionamento e, pertanto, attendiamo un eventuale approdo (con violazione) di area 2.660 per agevolare una nostra operatività short di breve termine. Ennesima view negativa sull’intero comparto energy con, inoltre, un alert particolare sulle prossime giornate del gas naturale.

In ambito valutario, per l’ottava in corso, a causa dell’importate appuntamento della Bce escludiamo prudenzialmente il cross valutario Eur/Usd, mentre, sul rapporto Usd/Jpy, iniziamo a valutare l’ipotesi di un ingresso long (superamento di 157,875) con target (over weekly) coincidente a nuovi record.

Come riportato, l’incontro della Bce è stato tanto atteso, tanto approfondito e tanto pronosticato. Ora, dopo aver speso le tante parole, immaginato le tante ipotesi e preso nota dei tanti (tantissimi) numeri, serve un cambio di passo. Un cambiamento che la stessa Bce non può permettersi di sbagliare. È necessario agire con i fatti che, giustamente, finora sono mancati. Le parole e i numeri saranno conseguenti.

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