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Mims: via libera della Conferenza Unificata al primo Piano generale della mobilità ciclistica pari a 943 milioni di euro e all’assegnazione di 27 milioni di euro alle Autorità di bacino distrettuale e alle Zone Economiche Speciali (Zes) per la progettazione di infrastrutture idriche per fare fronte all’emergenza siccità

Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana e extraurbana 2022-2024 

Roma, 3 agosto luglio 2022 – Il Piano Generale della Mobilità Ciclistica e la ripartizione di 27 milioni di euro tra le Autorità di Bacino distrettuale e le Zone Economiche Speciali (ZES) per la realizzazione di opere idriche per fare fronte all’emergenza siccità, sono le principali misure del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) che oggi hanno ottenuto il via libera dalla Conferenza Unificata.

In particolare, il primo Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024, predisposto dal Mims, prevede un finanziamento, già assegnato, pari a 943 milioni di euro, su un valore complessivo di 1,2 miliardi.

Il Piano, previsto dalla legge 2/2018, contiene una programmazione di lungo periodo per migliorare e potenziare i sistemi di mobilità ciclistica urbana e interurbana, in linea con le indicazioni europee.

È stato elaborato grazie al dialogo costante con gli stakeholder e punta a realizzare il ‘Sistema Nazionale della Mobilità Ciclistica’ (Snmc) per rendere tale modalità una componente fondamentale del sistema di mobilità sostenibile, con caratteristiche di accessibilità, impatto ambientale positivo e basso costo economico.

Il Piano illustra gli interventi in ambito urbano, metropolitano ed extraurbano (provinciale o intercomunale, regionale, nazionale ed europeo) per il cui sviluppo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destina 600 milioni di euro. Aumento della sicurezza dei ciclisti, miglioramento della segnaletica, creazione di uno spazio condiviso tra i diversi utenti della strada sono i capisaldi del Piano, insieme alla creazione di percorsi ciclabili nei centri urbani e a livello extraurbano anche per promuovere lo sviluppo turistico dei territori.

In particolare, per le ciclovie turistiche il Pnrr prevede 400 milioni di investimenti negli anni 2022-2026 per realizzare almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi ed effettuare opere di manutenzione straordinaria sulla rete esistente.

Per le ciclovie urbane il Pnrr stanzia 200 milioni di euro per la realizzazione, entro giugno 2026, di 565 chilometri di percorso in ambito urbano e per rafforzare i collegamenti tra le stazioni ferroviarie e le università.

La Conferenza Unificata ha inoltre dato l’intesa sullo schema di decreto ministeriale che assegna circa 27 milioni di euro alle sette Autorità di bacino distrettuale (19 milioni) e alle otto Zone Economiche Speciali (8 milioni) per la realizzazione di infrastrutture idriche, in considerazione dell’attuale emergenza dovuta alla siccità.

Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024

GLI OBIETTIVI E I CONTENUTI DEL PIANO

Il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) è emanato secondo quanto previsto dalla legge 11 gennaio 2018, n. 2 “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica.

Il Piano è approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS), di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (MEF), sentiti il Ministro della transizione ecologica (MITE), il Ministro della cultura (MIC), il Ministro del turismo (MITUR), previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

Il Piano è parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) è finalizzato a realizzare il Sistema Nazionale della Mobilità Ciclistica (SNMC).

Il Piano ha durata triennale ed è articolato con riferimento a due specifici settori di sviluppo della mobilità ciclistica: ambito urbano e metropolitano, e ambito extra-urbano (Provinciale o intercomunale, regionale, nazionale ed europeo).

Il Piano definisce:

  1. il quadro economico e delle risorse, per ciascuno degli anni del periodo di riferimento, degli stanziamenti di bilancio da ripartire per il finanziamento degli interventi identificati nel PGMC, come declinati anche nei piani della mobilità ciclistica delle Regioni e Province autonome delle Città metropolitane e dei Comuni;
  2. gli obiettivi annuali, su ciascuno degli anni del periodo di riferimento, per realizzare un effettivo sviluppo del SNMC. Gli obiettivi sono fissati per ciascuno dei due richiamati settori di intervento avendo riguardo alla domanda complessiva di mobilità;
  3. il complesso degli interventi volti a realizzare progressivamente i tracciati di interesse nazionale, a partire dal Sistema delle Ciclovie Turistiche Nazionali (SCTN) che sono parte della Rete Ciclabile Nazionale (RCN) Bicitalia, di cui all’articolo 4 della legge n. 2/2018. Si fissano altresì gli indirizzi per la definizione e l’attuazione dei progetti di competenza regionale finalizzati alla realizzazione della Rete stessa.
  4. gli interventi prioritari nell’ottica di definire un modello intermodale nazionale e di integrazione tra sistemi di viabilità stradale, ferroviaria e con il trasporto pubblico locale, pianificando le linee di azione per la realizzazione a livello locale di ciclovie che integrino il disegno della RCN;
  5. le linee di indirizzo amministrativo e regolamentare necessarie per assicurare un efficace coordinamento dell’azione amministrativa del governo, delle Regioni e Province autonome, delle Città metropolitane e dei Comuni concernente la mobilità ciclistica e le relative infrastrutture;
  6. le modalità per promuovere la partecipazione degli utenti alla programmazione, realizzazione e gestione della rete cicloviaria e le azioni necessarie a sviluppare una cultura della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile;
  7. l’identificazione delle linee di azione che dovranno essere poste in essere per conseguire gli obiettivi stabiliti dal PGMC e sostenere lo sviluppo del SNMC in ambito urbano (con particolare riferimento alla sicurezza dei ciclisti e all’interscambio modale tra la mobilità ciclistica, il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale – TPL);
  8. la definizione del modello di verifica di obiettivi e azioni per consentire il controllo del raggiungimento degli stessi nell’arco di periodo di Piano.

 

L’articolazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica urbana e extraurbana

Il documento è articolato nelle seguenti parti:

  • Capitolo 1: executive summary. Questo capitolo, sintesi dei contenuti e visione di insieme.
  • Capitolo 2: il quadro delle risorse disponibili. Identifica le risorse finalizzate al finanziamento delle infrastrutture ciclabili, tanto nazionali che locali, a partire dal PNRR, integrando risorse precedentemente stanziate e modalità per reperire ulteriori linee di copertura (europee, nazionali, regionali e locali).
  • Capitolo 3: analisi del sistema della mobilità ciclistica turistica ed urbana. Fornisce elementi di scenario che inquadrano la mobilità sostenibile e ciclistica e il valore che la stessa riveste in riferimento agli obiettivi di sviluppo economico e sociale.
  • Capitolo 4: gli obiettivi del PGMC. Vengono illustrati tre ordini di obiettivi: obiettivi strategici, che definiscono la visione di lungo periodo; obiettivi generali, che, discendendo dagli obiettivi strategici, definiscono nel medio periodo, l’azione del Governo intende accentuare; obiettivi specifici, che derivano dagli obiettivi generali e si articolano sui tre anni di validità del Piano. Nel capitolo si definiscono inoltre proceddure amministrativa per l’implementazione del PGMC a livello centrale e locale.
  • Capitolo 5: gli strumenti e le azioni per la realizzazione del PGMC. Sono descritte le iniziative previste per lo sviluppo del sistema di mobilità ciclistica a livello nazionale, regionale, urbano e metropolitano.
  • Capitolo 6: il quadro degli indicatori di performance realizzativa. Si fissano i KPI e gli strumenti di monitoraggio per verificare il raggiungimento degli obiettivi generali del PGMC.

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