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In principio fu Cala di Roto, la Spiaggia rosa di Budelli, sacra e intoccabile (pirati a parte) da vent’anni. Era il 1994 quando il Parco nazionale dell’arcipelago de La Maddalena blindò l’arenile reso celebre da Michelangelo Antonioni con la sua “Deserto rosso”. Il divieto assoluto di accesso a distanza di due decenni inizia a dare i suoi frutti con la ricostituzione dell’arenile col suo inconfondibile colore regalato dalla frammentazione dello scheletro di particolari protozoi. La consapevolezza ambientale nel frattempo è cresciuta e da allora più volte nella sede del Parco sono arrivate bustine e barattoli di sabbia rosa sottratta anche in epoche lontane da restituire alla perla dell’arcipelago.

La spiaggia rosa resta l’unica inavvicinabile ma la Gallura regina delle presenze turistiche, oltre quattro milioni e mezzo nel 2023, è in prima linea nel trend degli arenili a numero chiuso. In Gallura quest’anno saranno quattro gli arenili protetti, da Santa Teresa a San Teodoro, senza contare le altre limitazioni del parco di La Maddalena. Gioielli ambientali non più in grado di sopportare l’assalto di centinaia di migliaia di bagnanti. Del resto, anche se nel territorio l’industria delle vacanze, con tutto quello che ruota attorno, è il motore dell’economia più vivace della Sardegna, ormai da qualche anno ci si interroga sui rischi dell’overtourism, l’afflusso indiscriminato nei due mesi caldi dell’estate che tra le altre cose rischia di danneggiare l’ambiente che di quell’industria è materia prima, in un territorio che tra l’altro conta un parco nazionale e due aree marine protette.

Cala Brandinchi, sul litorale di San Teodoro, è a numero chiuso dal 2022 (Archivio L'Unione Sarda)
Cala Brandinchi, sul litorale di San Teodoro, è a numero chiuso dal 2022 (Archivio L'Unione Sarda)Cala Brandinchi, sul litorale di San Teodoro, è a numero chiuso dal 2022 (Archivio L'Unione Sarda)

Cala Brandinchi, sul litorale di San Teodoro, è a numero chiuso dal 2022

La prima a scommetterci è stata San Teodoro nel 2022 con il numero chiuso a Cala Brandinchi e Lu Impostu, perle dell’Area marina protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo. Si parte il 15 giugno con 1447 posti nella prima e 3352 nella seconda. La tariffa è di due euro, uno per chi paga la Tari o è ospite di strutture alberghiere nel territorio comunale o usufruisce delle concessioni, entrano gratis i residenti, i bambini sotto i 12 anni e le persone con disabilità. Ci si prenota e si paga sulla piattaforma santeodorovacanze.it. Ai costi bisogna aggiungere poi quelli per il parcheggio (se si vuole evitare una lunga camminata). Secondo la sindaca di San Teodoro, Rita Deretta «i provvedimenti hanno addirittura aumentato l’appeal delle nostre spiagge perché consentono a chi accede di vederle e fruirle meglio, oltre ad aver migliorato i livelli di pulizia, traffico e sicurezza». Lo scorso anno il numero chiuso, dato l’afflusso imponente, è stato prorogato al 30 settembre.

La Rena Bianca a Santa Teresa (Archivio L'Unione Sarda)La Rena Bianca a Santa Teresa (Archivio L'Unione Sarda)
La Rena Bianca a Santa Teresa (Archivio L'Unione Sarda)La Rena Bianca a Santa Teresa (Archivio L'Unione Sarda)

La Rena Bianca a Santa Teresa (Archivio L’Unione Sarda)

Le altre due spiagge al debutto quest’anno tra quelle a numero chiuso sono invece a nord. La più famosa è La Rena Bianca, delicatissimo arenile a Santa Teresa Gallura con vista sulle Bocche di Bonifacio, che dalla data del primo giugno è partita col nuovo regime. Occorrerà pagare un “contributo ambientale” di 3,50 euro per entrare in spiaggia dalle 8 alle 18, i posti disponibili sono 1015. La prenotazione avviene attraverso il sito lovesantateresa.it o nell’info point in spiaggia gestito dalla municipalizzata Silene.

Arzachena comincia, quest’estate, a proteggere circa 300 metri del suo lungo e prezioso litorale: dal 15 luglio al 31 agosto, Le piscine, a Cannigione, saranno accessibili a 80 bagnanti per volta, con 20 posti riservati ai residenti, che non pagheranno ticket come gli under 12 mentre tutti gli altri dovranno versare un “contributo ambientale”, di 6 euro per l’intera giornata e 3 per mezza. «Si tratta del primo test nel Comune di Arzachena – dice l’assessore all’Urbanistica e demanio, Alessandro Malu – e l’accesso controllato ci aiuterà a capire l’andamento dei flussi, a monitorare eventuali criticità gestionali e a mettere appunto il sistema per il 2025».

Assedio di barche nelle acque dell'arcipelago di La Maddalena. La foto, dalla pagina Instagram unionesarda.it, è di @giuseppe_chironiAssedio di barche nelle acque dell'arcipelago di La Maddalena. La foto, dalla pagina Instagram unionesarda.it, è di @giuseppe_chironi
Assedio di barche nelle acque dell'arcipelago di La Maddalena. La foto, dalla pagina Instagram unionesarda.it, è di @giuseppe_chironiAssedio di barche nelle acque dell'arcipelago di La Maddalena. La foto, dalla pagina Instagram unionesarda.it, è di @giuseppe_chironi

Assedio di barche nelle acque dell’arcipelago di La Maddalena. La foto, dalla pagina Instagram unionesarda.it, è di @giuseppe_chironi

Le altre severe limitazioni sono nel parco di La Maddalena, a Cala Coticcio e Cala Brigantina a Caprera si accede solo accompagnati dalle guide del parco e pagando tre euro (a parte il costo della guida) mentre, sempre a Budelli è quasi off limits la Spiaggia del Cavaliere, minacciata dall’erosione. Si può accedere per fare il bagno attraverso le stuoie o dalle spiagge di ciottoli solo dalle 10 alle 16,30.

Malgrado le misure di tutela, l’enorme afflusso di barche del prezioso arcipelago è forse l’immagine che più di tutte rende l’idea di quanto l’overtourism (dei due mesi di punta) sia diventato un tema con cui la Gallura (e non solo) dovrà fare i conti.

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