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Il futuro delle città vivrà sempre più di relazioni. Relazioni con altre città, con istituzioni, con realtà in grado di portare valore. Valore in campo di visione, di ricchezza, di generazione di opportunità. Oltre Cremona significa innanzitutto una rete infrastrutturale adeguata, ma significa anche costruire relazioni, puntare sui talenti.
Cremona è una realtà ricca di eccellenze, ma dobbiamo imparare a comunicare in modo adeguato. Comunicare in modo adeguato non significa solo investire risorse, significa scegliere i brand sui quali puntare e realizzarli nel mondo.

1 – Cremona deve rendere più chiara la propria identità all’esterno se vuole farsi conoscere e rendersi attrattiva per investimenti e progetti. Quale può essere il suo “brand” più efficace? Capitale della Liuteria? dell’Agrifood?

Alessandro Portesani. Una città prima di rendere “più chiara” la propria identità all’esterno la deve trovare al suo interno, cercando una risposta nel vissuto dei cittadini dal quale ricavare una mappatura genetica o più semplicemente il DNA della città. L’identità urbana è la somma delle esperienze dei singoli individui, delle loro emozioni, dei ricordi più intimi, legati a momenti, situazioni e luoghi comuni a tanti altri, che insieme costituiscono un denominatore comune più conosciuto come senso di appartenenza.  Su queste premesse, la mia idea di brand varca i confini convenzionali di semplice progetto grafico o di rappresentazione di una singola eccellenza, sia essa liutaia, fluviale o agroalimentare, proprio per ciò che ho sottolineato in precedenza, esprimendo il concetto di DNA quale simbolo di identificazione comune a 360°.

Così anagrammando Cremona ne ho ricavato una parola che ben sottolinea “il fil rouge” che riconduce a tutte le nostre eccellenze: liuteria, agroalimentare, fiume, cultura, industria, università. L’anagramma è ROMANCE, per l’esattezza a sweet Romance, una lunga storia d’amore direbbe Gino Paoli, fatta di passione, ma anche di orgoglio e di fierezza. Un Brand semplice e comprensibile in tutte le lingue, a differenza dell’Arcimboldo sonoro proposto per Expo 2015, che racchiude in sé l’idea di un profondo legame con il territorio sul quale molti cremonesi hanno dato e continuano a dare il meglio di loro stessi.

Andrea Virgilio. Credo che la liuteria sia la chiave di accesso di Cremona nel mondo. La liuteria è la nostra eccellenza che rappresenta l’identità della nostra città. È grazie a questo patrimonio che siamo conosciuti in tutto il mondo. È necessario però pensare anche alle nostre filiere produttive e, attorno alla liuteria, occorre anche valorizzare quell’ecosistema che si è creato in questi in questi anni: c’è una parte formativa che è ovviamente una componente di eccellenza, c’è il Museo del violino, ci sono le botteghe dei liutai, c’è la fiera che attraverso Cremona Musica può ulteriormente valorizzare questo percorso. Occorre sottolineare anche il fatto che i laboratori all’interno del Museo del violino favoriscono un’altra componente altrettanto fondamentale di questo sistema che è la ricerca.

Paola Tacchini. Mettere in risalto il patrimonio culturale della città, inclusi i suoi musei, chiese storiche e opere d’arte. Il brand potrebbe ruotare attorno a un motto come “Dove la storia ispira il presente”.
Unire tradizione e innovazione potrebbe essere una mossa vincente. Promuovere la città come un luogo dove antichi mestieri e tecnologie moderne coesistono, attrarrebbe sia i turisti che i giovani professionisti.
Cremona Verde e Sostenibile, investendo in progetti sostenibili promuovendo aree verdi, potrebbe attirare un pubblico attento all’ambiente. Il brand potrebbe essere “Cremona: vivere verde, vivere meglio”.
Cremona Sportiva, con le giuste infrastrutture, enfatizzare questo aspetto potrebbe attrarre appassionati di sport e eventi sportivi.

Angelo Frigoli. vedi a fondo pagina

Maria Vittoria Ceraso. La costruzione dell’identità di Cremona e la sua promozione a livello nazionale ed internazionale trova certamente dei punti di forza nella liuteria e nell’agrifood. Ma un’efficace campagna di City branding per durare nel tempo deve rivolgersi innanzitutto all’interno della città stessa per individuare obiettivi ed elementi di identificazione riconoscibili e condivisi dagli stakeholder, che rispecchino tutte le attività e gli interessi coinvolti. I cittadini in particolare devono essere chiamati ad esprimere la propria percezione riguardo la città per fidelizzarli, aumentare il senso di appartenenza e fare in modo che diventino ambassador del proprio territorio all’esterno.

Ferruccio Giovetti. Cremona è una realtà che non è facile da “brandizzare” sotto un’unica tematica. Abbiamo ed esportiamo nel mondo sia eccellenze gastronomiche (torrone, mostarda, salumi, formaggi….) sia musicali (liuteria in primis) sia sportive. Abbiamo il Po, che oltre a costituire un “corridoio turistico” verso l’Adriatico, è meta di turismo pescasportivo soprattutto da paesi del nord ed est Europa. Racchiudere tutto sotto un unico brand non è semplice e potrebbe mettere in risalto alcune caratteristiche per poi oscurarne altre, certamente il lavoro importante sarà quello di sfruttare il traino delle eccellenze più conosciute (liuteria, agrifood) per far venire alla luce tutte le altre che magari al momento non sono conosciute a livello globale.

2 – L’esempio di Brescia e Bergamo città della Cultura mostra che i territori che uniscono le forze, ci guadagnano in termini di investimenti e di ricadute economiche. Con chi dovrebbe stringere alleanze Cremona? Con Milano o con città delle stesse dimensioni, pensiamo a Lodi, Mantova, Piacenza?

Alessandro Portesani. Cremona e il suo territorio, cremasco e casalasco compresi, sono la nostra priorità di programma ed è nostra intenzione attivare un circuito di alleanze forti allo scopo di sostenere e promuovere la ricchezza artistico-culturale della nostra intera provincia. Ma vorremmo spingerci ben oltre i nostri confini coinvolgendo due città capoluogo che riteniamo molto vicine alle nostre caratteristiche di città di fiume, di eccellenza agroalimentare e di bellezze culturali. Mantova e Piacenza: con loro vorremmo aprire un tavolo di lavoro per gettare le basi di un progetto di promozione turistico-culturale finalizzato alla candidatura di Capitale della cultura italiana. Le bellezze artistiche e culturali dell’asse CR-MN-PC si sovrappongono, pur nella loro unicità, sviluppandosi lungo chilometri di terre coltivate, dolci panorami collinari e splendidi scorci di fiumi fra le note di Mozart (dove il tredicenne tenne il suo primo concerto al Teatrino dell’Accademia), Monteverdi (padre del melodramma) e Verdi (che ambientò a Mantova il suo Rigoletto). E infine il grande fiume, il Po, l’indiscusso filo rosso di tre città sulle cui sponde è passata la storia e che potremmo definire il DNA che sancisce la nostra identità di gente di fiume.

Andrea Virgilio. Innanzitutto vorrei sottolineare il fatto che il Festival monteverdiano ha garantito e garantirà una visibilità altrettanto importante e al pari di quello delle città della cultura: anzi, dal punto di vista delle risorse che arriveranno sul nostro territorio si parla in questo caso di tre milioni di euro per il prossimo triennio. Questo per dimostrare che all’interno di un sistema cittadino è possibile comunque fare in modo di essere visibili dentro a un contesto nazionale e internazionale. Ritengo che ci possano essere alleanze che valorizzano in qualche modo le radici, magari comuni, di altri territori. Con Piacenza ci lega il fiume Po, ci legano la storia e l’università. Con la città metropolitana si dovrà avere un rapporto più stretto anche nella prospettiva del raddoppio della tratta con Milano.

Paola Tacchini. Piacenza è probabilmente la città più affine a Cremona per diversi motivi: prossimità geografica,  Cremona e Piacenza sono due città vicine, separate solo dal fiume Po. Questa vicinanza le rende simili in termini di clima e caratteristiche ambientali.
Storia e cultura: Cremona e Piacenza condividono una storia e una cultura simili, influenzate dalla presenza del fiume Po e dall’ubicazione nell’Italia settentrionale. Entrambe le città hanno storiche tradizioni nella musica e nell’arte. Economia e strutture sociali: Le due città hanno economie basate in gran parte sull’agricoltura, l’artigianato e la produzione alimentare, con una particolare attenzione ai salumi e ai formaggi.

Angelo Frigoli. Vedi fondo pagina

Maria Vittoria Ceraso. Come consigliere comunale nel febbraio 2023 ho proposto un ordine del giorno, bocciato dalla maggioranza, con il quale chiedevo proprio la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Brescia e Bergamo mettendo a sistema azioni finalizzate a integrare le capacità attrattive dei rispettivi territori. Sull’esempio dei protocolli sottoscritti tra Milano, Genova e Torino, tra Bologna e Firenze e Vicenza e Mantova anche Cremona potrebbe certamente stringere alleanze ad esempio con Parma e Piacenza per promuovere a livello nazionale e internazionale le rispettive destinazioni turistiche intensificando sinergie e operatività e pianificando iniziative congiunte di sviluppo e promozione.

Ferruccio Giovetti. Senza dubbio il partner ideale per Cremona, a livello regionale, potrebbe essere Mantova. Ed appena fuori regione Parma. Sono città ideali perché di dimensioni più simili a Cremona e più o meno poste alla stessa distanza dai grandi capoluoghi. Certo il lavoro da fare è molto, sia per trovare interessi comuni su cui fare leva per creare sinergie vantaggiose per tutti, che dal punto di vista dei collegamenti perché, purtroppo, Cremona in Lombardia è un po’ la cenerentola delle infrastrutture a livello di trasporti e viabilità stradale.

3 – E a proposito di relazioni: da tempo di parla di indispensabili sinergie per Cremonafiere. Quale è la vostra idea in proposito?

Alessandro Portesani. Il Comune intende supportare con maggiore convinzione la Fiera nello svolgere le sue attività perché solo grazie ad una fiera più forte, sana ed autorevole aumenteremo il beneficio per il nostro territorio ed in futuro magari anche aprirci a sinergie con altri poli fieristici in primis lombardi. Non esiste a Cremona un’altra infrastruttura coperta che abbia servizi e spazi in grado di ospitare sia concerti di grandi dimensioni senza creare alcuno stress alla città, sia convegni e spettacoli al coperto, colmando così la cronica carenza di location che da troppo tempo esclude la nostra città da questi circuiti. È necessario promuovere un maggior numero di “eventi fuori salone”, per connettere meglio l’offerta fieristica, con il tessuto economico e culturale della città- Gli spazi fieristici andrebbero inoltre potenziati per renderli a tutti gli effetti spazi da adibire a Congress Center aprendosi ad eventuali esigenze di clienti che non trovano disponibilità nelle aree fieristiche lombarde attualmente sature. Vogliamo istituire e assegnare una delega assessorile per i rapporti con l’ente stesso.

Andrea Virgilio. La mia idea in proposito è che la fiera deve innanzitutto consolidare le sue manifestazioni. Penso alla fiera zootecnica a Cremona musica, occorre lavorare ancora di più a una maggiore vetrina all’interno della città per connettere la fiera al centro storico. Occorre inoltre consolidare le nuove manifestazioni fieristiche che stanno prendendo piede. Rispetto alle alleanze territoriali, è opportuno avviare delle interlocuzioni senza aver paura di confrontarci con realtà fieristiche molto più grandi di noi. La cosa importante è infatti mantenere l’identità e l’iniziativa rispetto a quelle manifestazioni che preservano le eccellenze del nostro territorio.

Paola Tacchini. Collaborazioni con Università e Centri di Ricerca per ospitare conferenze, workshop e seminari su agricoltura avanzata, tecnologie alimentari, musica e strumenti musicali.
Organizzare fiere tematiche che si concentrano su settori specifici come l’agricoltura, la zootecnia, il settore lattiero-caseario, la musica classica e tanti altri. Stabilire alleanze con enti governativi, associazioni industriali e altre organizzazioni per promuovere l’innovazione e lo sviluppo economico regionale.
Utilizzare le ultime tecnologie per migliorare l’esperienza dei visitatori, come app mobile per la navigazione della fiera, biglietti digitali e sessioni in streaming per chi non può essere presente. Offrire corsi di aggiornamento, per aiutare i professionisti a rimanere aggiornati sulle ultime novità e sviluppi.

Angelo Frigoli. Vedi a fondo pagina

Maria Vittoria Ceraso. Per il rilancio della Fiera di Cremona è necessario: il sostegno del Comune che deve corrispondere adeguate risorse, eventualmente anche in servizi, in funzione della sua strategicità e per l’indotto sul territorio; un Piano di Sviluppo attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma con le istituzioni superiori, che comprenda il sostegno economico per la realizzazione di opere strutturali e impiantistiche per migliorare l’attrattività e favorirne il rilancio con positive ripercussioni sul territorio; trovare partner fuori da Cremona.

Ferruccio Giovetti. Gli eventi che prendono vita al polo fieristico devono essere il volano per attirare turisti e professionisti in altre zone della città, soprattutto il centro cittadino. Bisogna lavorare nell’ottica di animare l’intera città in occasione degli appuntamenti a Cremonafiere, affinchè ne possano beneficiare anche gli esercenti di tutto il territorio municipale. Mettendo a disposizione bus navetta di collegamento e creando convenzioni con i ristoranti, bar e negozi,si cercheranno di intercettare tutti i possibili visitatori e fruitori di servizi, in grado di dare ossigeno e vitalità agli esercizi commerciali del centro cittadino.

4 – Visitbergamo (https://www.visitbergamo.net) è solo uno dei possibili esempi di promozione del territorio sul web. Si tratta dell’Agenzia nata da Camera di Commercio, Provincia e Comune capoluogo per far conoscere il sistema economico e turistico. A Cremona non c’è niente di simile, voi quale proposta avete?

Alessandro Portesani. La creazione di un brand unico per la città dovrebbe favorire una capacità di promozione del territorio sul web. Da qui poi si può capire quale sia la forma migliore. Per il turismo nel nostro programma di governo di conso moltissimi temi da sviluppare. Differenziare l’offerta culturale pensandola anche per fasce di età ed intercettando i differenti gusti e bisogni. La creazione e riqualificazione di spazi adeguati a: esposizioni, mostre e concerti che ad oggi mancano, sia in centro città che in periferia anche in collaborazione con soggetti privati. La riqualificazione di tante aree del lungo Po, come già discusso all’interno del Masterplan-3c, per integrare l’offerta artistico culturale della città con il turismo fluviale e paesaggistico. Potenziare il biglietto cumulativo di tutti i musei cremonesi (musei del Comune, musei della Diocesi, Museo del Violino) valevole 6 mesi e buoni sconto sulla seconda visita (sia da parte degli alberghi che da parte dei ristoratori.

Andrea Virgilio. Nel corso di questi anni il turismo ha avuto una crescita importante anche all’interno della nostra città e grazie a questa crescita è possibile oggi porsi il tema di una capacità attrattiva in grado di valorizzare non solo il comune capoluogo, ma anche una dimensione territoriale. Abbiamo il profilo di una città con un turismo di carattere umanistico e questo è un elemento importante. Abbiamo anche altri volani e anche altre opportunità, per esempio il fiume Po e la sua valorizzazione. Occorre dunque lavorare all’interno del nostro comparto cittadino per infrastrutturare ulteriormente quell’area in prossimità del fiume e per incrociare le esigenze di un turismo che si sta sviluppando attorno al Po.

Paola Tacchini. Promuovere Cremona sul web richiede una strategia mirata e diversificata che sfrutti diverse piattaforme e tecniche digitali. Assicurarsi che Cremona abbia un sito web ufficiale ben progettato, aggiornato e ottimizzato per i motori di ricerca (SEO). Il sito dovrebbe essere ricco di contenuti informativi sulle attrazioni turistiche, gli eventi locali, la cultura, la storia, e servizi utili per i visitatori. Utilizza tecniche di SEO per migliorare il posizionamento del sito di Cremona sui motori di ricerca. Questo include l’uso di parole chiave appropriate, la creazione di contenuti di alta qualità e piattaforme di social media come Facebook, Instagram, Twitter e YouTube per condividere immagini, video, storie ed eventi su Cremona, con contenuti che coinvolgano il pubblico e l’uso di hashtag specifici come #VisitCremona.
Blogger e video-bloggers per promuovere Cremona. Questi influencer possono aiutare a raggiungere un pubblico più vasto e diversificato.

Angelo Frigoli. Vedi a fondo pagina

Maria Vittoria Ceraso.  Visit Bergamo è un ottimo esempio a cui anche Cremona può ispirarsi. E’ in ogni caso necessario puntare su una campagna social non convenzionale, che unisca tradizione e innovazione e che possa ad esempio portare importanti influencer a giocare con gli elementi più caratteristici del nostro territorio, spostandosi in tutta la provincia per vivere esperienze indimenticabili attraverso una narrazione originale che si rivolga ad una platea di potenziali turisti: famiglie, coppie, single, appassionati di food, ma anche cultura, musica e attività outdoor. Investire quindi su progetti legati al digitale, per attrarre un turismo in crescita e capace di portare ricchezza e valore al territorio cremonese.

Ferruccio Giovetti. Abbiamo visto appunto il sito di promozione di Bergamo e la nostra intenzione sarebbe quella di investire risorse per creare qualcosa di simile. Una vetrina online che permetta ad un eventuale turista di trovare sia tutte le informazioni utili a pianificare una visita alla nostra città, che una vera e propria guida portatile della città, magari sfruttando le potenzialità offerte dai QR Code. Arrivi davanti ad un palazzo, inquadri il QR Code e ti compaiono sul telefono tutte le informazioni a riguardo. Sarà una bella sfida, ma non saranno certo le sfide a spaventarci nel momento in cui la cittadinanza ci darà fiducia.

5 – Le relazioni viaggiano ovviamente anche su infrastrutture fisiche e l’assenza di collegamenti pubblici efficaci con gli aeroporti limitrofi è un problema esistente da tempo. Come risolverlo?

Alessandro Portesani. Il tema dei trasporti è un grande tema di discussione. Alcuni interventi per rendere più facile il raggiungimento deli aeroporti limitrofi è già in corso: a partire dal raddoppio della linea ferroviaria tra Codogno e Mantova che è già partita. Lavoreremo fianco a fianco di Regione Lombardia per arrivare al raddoppio definitivo dell’ultimo tratto della Paullese: arteria privilegiata per raggiungere lo scalo milanese di Linate. Un’eventuale creazione dell’autostrada Cremona-Mantova potrebbe privilegiare lo scalo di Montichiari e quello di Verona. Sono temi competenti ad altre istituzioni ma su cui il comune vigilerà e porterà il suo contributo fattivo per collegare sempre di più Cremona con il mondo esterno.

Andrea Virgilio. Il collegamento con gli aeroporti diventa ora più che mai essenziale per Cremona. Bisogna pensare a dare vita ad una join venture con gli stake holder, le agenzie turistiche e gli albergatori, magari inserendo il tema nella Dmo, la cabina di regia legata al turismo che può aiutare a individuare le tratte e gli orari più coerenti, in base alla domanda turistica, e mettere in campo al contempo i relativi servizi.

Paola Tacchini. Introdurre navette dedicate che colleghino luoghi strategici come gli aeroporti di Milano e Bergamo direttamente con Cremona. Collaborare con aziende locali di autobus per creare nuove rotte o aumentare la frequenza delle corse.
Usare piattaforme di prenotazione online per offrire opzioni di viaggio combinato e promozioni. Creare hub di trasporto multimodale dove i turisti possono facilmente passare da treni a autobus o implementare sistemi di bike-sharing e noleggio di scooter elettrici per consentire ai turisti di esplorare la città in modo ecologico una volta arrivati.
Migliorare l’infrastruttura per le biciclette per rendere Cremona più sicura e accessibile per chi preferisce pedalare.

Angelo Frigoli. Le relazioni nel mondo di oggi e la comunicazione sono una parte importante della nostra società ed è una facilitazione che ha potuto far condividere la conoscenza ed allargare lo scibile umano in campi prima impensabili. Le relazioni e i collegamenti quindi non devono essere pensati solo piegati ai fini del commercio o dell’impresa ma soprattutto ai fini della comunione di conoscenza e condivisione di risorse.

La nostra città dovrebbe poter fare questo oltre ad utilizzare i collegamenti come veicolazione della propria immagine turistica. Dovrebbe utilizzare i collegamenti per far diventare la conoscenza, lo scambio di informazioni, la possibilità di scambio di idee come il principale traino per poter trasformare se stessa e contribuire a far crescere e trasformare il resto del mondo.

Non siamo un’ isola e rifiutiamo il pensiero di essere in competizione con altri territori per fini economici. Temi importanti come la difesa del popolo palestinese o della guerra ucraina devono prepotentemente irrompere sulla discussione pubblica e  trasversale della nostra città. E nello stesso tempo modelli di sviluppo energetici, organizzazioni sovra cittadine in collaborazione con altri territori: tutto ciò dovrebbe essere sviluppato. L’eliminazione dei diritti sulle scoperte scientifiche, il miglior utilizzo combinato di queste, la fruibilità ad ogni livello delle idee da sviluppare e la collaborazione degli sforzi della ricerca sono i soli passi che potranno fermare lo sfruttamento, la deriva distruttrice delle risorse naturali e della terra stessa.

Maria Vittoria Ceraso. Rispetto al collegamento con gli aeroporti si potrebbe verificare la possibilità di istituire un servizio di bus navetta finanziato con i fondi della tassa di soggiorno.

Ferruccio Giovetti. Nel nostro programma non abbiamo esplicitamente fatto richiami ai collegamenti tra le varie città perché abbiamo voluto dare proposte realistiche e di buonsenso ai cittadini, siamo per la concretezza e non per gli spot elettorali irrealizzabili. Ciò non significa assolutamente che non abbiamo a cuore queste tematiche. Ci rendiamo anche conto che Cremona, in questo caso, non può lavorare da sola. Siamo pertanto favorevoli all’autostrada CR-MN o ad una corposa riqualificazione della statale esistente in quanto non è ammissibile, nel 2024 impiegare oltre 1h per percorrere circa 70 km (quando va bene). Allo stesso modo siamo favorevoli al raddoppio ferroviario della linea MN-MI ed a quello della Paullese, ma sono tematiche su cui Cremona da sola non ha potere decisionale. Il nostro impegno è quello di trarre il massimo possibile, in termini di infrastrutture, nella collaborazione con le realtà regionali coinvolte nella questione.

A cura di Giuliana Biagi

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