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Ci siamo. Oggi, 9 giugno 2024, il popolo svizzero è chiamato a esprimersi su quattro temi federali. Non finisce qui, perché il Ticino avrà altresì un gustoso, se non gustosissimo addentellato con tre temi di competenza cantonale. Per chi non avesse ancora espresso le sue preferenze per corrispondenza, c’è tempo fino a mezzogiorno per recarsi ai seggi o depositare le buste compilate e debitamente accompagnate dalla scheda di legittimazione nelle cassette comunali. Per chi volesse ripassare temi e posizioni dei partiti, cliccando qui può farsi un’idea più precisa. In alternativa, ecco l’ultimo riassuntone.

Iniziativa per premi meno onerosi

In Svizzera tutti ricevono le cure mediche di cui hanno bisogno. I relativi costi sono coperti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. Negli ultimi decenni tali costi sono aumentati drasticamente e con essi anche i premi delle casse malati, che rappresentano un onere sempre più gravoso per una parte della popolazione. Circa un quarto degli assicurati beneficia di una riduzione dei premi finanziata tramite contributi federali e cantonali. La Confederazione aumenta automaticamente il proprio contributo in caso di incremento dei costi sanitari; i Cantoni lo fanno solo in parte.

L’iniziativa chiede che i premi a carico degli assicurati non superino il 10 per cento del reddito disponibile. La Confederazione e i Cantoni dovrebbero così incrementare le risorse da destinare alle riduzioni dei premi, e la Confederazione assumere almeno i due terzi degli importi di tali riduzioni. L’iniziativa causerebbe spese supplementari pari a diversi miliardi di franchi all’anno.

Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa. Hanno tuttavia elaborato un controprogetto indiretto. Oggi la Confederazione aumenta automaticamente il proprio contributo per la riduzione dei premi se i costi dell’assicurazione obbligatoria aumentano. Affinché i Cantoni facciano lo stesso, il controprogetto impone loro di versare un contributo minimo. Le spese supplementari per i Cantoni ammonterebbero ad almeno 360 milioni di franchi, mentre per la Confederazione non vi sarebbe alcuna spesa aggiuntiva. Il controprogetto indiretto entra in vigore se l’iniziativa è respinta e se non è chiesto alcun referendum.

Iniziativa per un freno ai costi

In Svizzera tutti beneficiano di una buona assistenza sanitaria e ricevono le cure di cui hanno bisogno. I costi sono coperti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. Dalla sua introduzione nel 1996 tali costi sono aumentati drasticamente e dunque anche i premi delle casse malati. L’aumento è dovuto tra l’altro all’invecchiamento della popolazione e all’introduzione di nuove terapie e medicamenti a cui si ricorre sempre più frequentemente. Anche incentivi controproducenti e strutture inefficienti contribuiscono a questo risultato.

L’iniziativa chiede l’introduzione di un freno ai costi. In futuro, l’aumento massimo dei costi a carico dell’assicurazione obbligatoria dovrebbe dipendere dall’evoluzione dei salari e dalla crescita dell’economia nazionale. Il Consiglio federale dovrebbe adottare provvedimenti in collaborazione con i Cantoni, gli assicuratori e i fornitori di prestazioni affinché l’aumento dei costi si mantenga entro i limiti ammessi. L’iniziativa non specifica le modalità di calcolo dei salari e della crescita economica né le misure da attuare. Esse saranno dunque stabilite dal Parlamento nella legge.

Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa. Hanno tuttavia elaborato un controprogetto indiretto secondo cui il Consiglio federale stabilisce ogni quattro anni, dopo aver sentito gli attori del settore sanitario, l’aumento massimo ammesso dei costi a carico dell’assicurazione obbligatoria. In caso di superamento di questa soglia, il Consiglio federale e i Cantoni dovrebbero vagliare misure correttive. Il controprogetto entra in vigore se l’iniziativa è respinta e non è chiesto il referendum.

Iniziativa «Per la libertà e l’integrità fisica»

Nella primavera 2020 la pandemia di COVID-19 ha raggiunto la Svizzera. Al fine di proteggere la popolazione ed evitare un sovraccarico del sistema sanitario, in particolare degli ospedali, il Consiglio federale ha adottato misure in parte anche drastiche. Al contempo, in tutto il mondo i ricercatori hanno iniziato a sviluppare vaccini contro il nuovo virus. Ampie fasce della popolazione hanno riposto grandi aspettative in questi vaccini e nella vaccinazione quale mezzo per uscire dalla pandemia, mentre altre vi si sono opposte. È in questo contesto politico e sociale che nell’autunno 2020 è stata promossa la presente iniziativa.

Secondo i promotori dell’iniziativa, gli interventi che incidono sull’integrità fisica o psichica di una persona devono poter essere effettuati solo se questa ha dato il suo consenso. Il diritto all’integrità fisica e psichica è già oggi sancito nella Costituzione federale. Questo diritto fondamentale protegge il corpo da ingerenze da parte dello Stato. Inoltre, l’iniziativa chiede che nessuno possa essere punito o penalizzato per aver rifiutato di dare il proprio consenso. Il testo dell’iniziativa non parla di «vaccinazioni», bensì in generale di «interventi nell’integrità fisica o psichica», comprendendo dunque in linea di principio qualsiasi atto della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni che incide sul corpo umano, come le attività di polizia e l’esecuzione delle pene. Qualora l’iniziativa fosse accettata, le conseguenze concrete dipenderebbero dalle modalità di attuazione e dalla giurisprudenza. 

Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa poiché il suo obiettivo principale, ossia il rispetto dell’integrità fisica, è già sancito nella Costituzione quale diritto fondamentale. Già oggi nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso. Inoltre, le conseguenze dell’iniziativa, ad esempio per le attività giudiziarie e di polizia, non sono chiare.

Modifica della legge federale sull’energia e della legge sull’approvvigionamento elettrico

È diventato più difficile assicurare l’approvvigionamento energetico costante della Svizzera su tutto l’arco dell’anno. A causa della trasformazione dei sistemi di approvvigionamento elettrico in Europa e dei conflitti internazionali, nei mesi invernali possono verificarsi situazioni di penuria se non è possibile importare sufficiente elettricità. Inoltre, in Svizzera il fabbisogno di elettricità cresce, ad esempio per soddisfare le esigenze dell’economia, ma anche per le auto elettriche e le pompe di calore. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, il Parlamento ha adottato la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Contro questa legge è stato chiesto il referendum.

Il progetto crea le basi per aumentare in tempi brevi la produzione in Svizzera di elettricità a partire da fonti rinnovabili come acqua, sole, vento o biomassa. In questo modo si intende rafforzare l’indipendenza dell’approvvigionamento elettrico del nostro Paese. Il progetto comprende strumenti di promozione e nuove prescrizioni in materia di produzione, trasporto, stoccaggio e consumo di elettricità. L’incremento della produzione di elettricità da energia solare dovrà avvenire innanzitutto mediante impianti installati sugli edifici. Nei territori considerati adeguati, gli impianti eolici e i grandi impianti solari particolarmente importanti per l’approvvigionamento elettrico invernale potranno usufruire di condizioni di pianificazione agevolate. Anche le 16 centrali idroelettriche menzionate nella legge beneficeranno di agevolazioni in materia di pianificazione, in modo tale da ridurre le possibilità che un eventuale ricorso ostacoli la realizzazione di un progetto. Si continuerà inoltre a poter votare sui nuovi progetti energetici.

Per il Consiglio federale e il Parlamento il progetto è urgentemente necessario, poiché contribuisce in maniera significativa a garantire l’affidabilità dell’approvvigionamento elettrico del nostro Paese, rispetta la natura e il paesaggio ed è un passo concreto verso un minore sfruttamento delle energie fossili. Secondo il comitato referendario, invece, la legge facilita il disboscamento e permette di devastare il paesaggio e distruggere biotopi protetti. Limita la sovranità del Popolo, dei Cantoni, se non addirittura dei Comuni. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico ci sarebbero soluzioni alternative.

E in Ticino?

– modifica del 12 dicembre 2023 della legge tributaria del 21 giugno 1994 (LT); la cosiddetta «riforma fiscale»;

– decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito di 76 milioni di franchi per l’acquisto dell’edificio ex Banca del Gottardo di proprietà di EFG Bank SA e di un credito di 6,44 milioni di franchi per la progettazione della sua ristrutturazione e dell’adeguamento logistico nonché per uno studio di fattibilità e progettazione per gli spazi destinati alla sede provvisoria necessaria per la ristrutturazione del Palazzo di giustizia del 7 febbraio 2024; detto in altri termini, «Nuovo Palazzo di Giustizia»;

– modifica del 17 ottobre 2023 della legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino del 6 novembre 2012 (LIPCT); le «misure di compensazione IPCT».

 

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