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BARI

LA SFIDA
Il centrosinistra barese si presenta diviso alle Comunali, su due fronti opposti il Pd e il M5s. Il fronte progressista si è frantumato, a differenza del centrodestra che, invece, ha trovato l’unità con il nome del leghista Fabio Romito. Dopo 20 anni di opposizione, quindi, il centrodestra cercherà di riconquistare la maggioranza in Consiglio comunale puntando sul giovane consigliere regionale ma già con molta esperienza politica alle spalle, e su ben 10 liste. Come accaduto in altri centri, la Lega non presenta il proprio simbolo. Il centrodestra cercherà di sfruttare la spaccatura nel fronte progressista: da una parte Vito Leccese, scelto dal Pd, potrà contare su sette liste a suo sostegno; dall’altra Michele Laforgia, sei liste, “alfiere” di M5s e Sinistra italiana. Due gli outsider: Sabino Mangano, ex consigliere comunale del Movimento 5 stelle dal 2014 al 2019 che guida la lista Oltre che raggruppa quattro movimenti civici associati; e Nicola Sciacovelli, ex consigliere comunale per 10 anni che presenta due liste civiche “Sciacovelli sindaco-Ci piace!” e “Noi per Bari-Italexit per l’Italia per Sciacovelli sindaco”. Nel capoluogo pugliese i candidati al Consiglio comunale sono circa 850.

 

I CANDIDATI
Fabio Romito, consigliere regionale della Lega ed ex consigliere comunale, è il candidato del centrodestra unito e ha il sostegno di 10 liste: Prima l’Italia per Romito sindaco-Udc; Liberali e riformisti-N.Psi; Bari x Fabio Romito; Mario Conca per Bari; Romito Sindaco; Noi Moderati-Riprendiamoci il futuro; Forza Italia; Fratelli d’Italia; Pensionati e Invalidi; Agorà. Nonostante sia esponente della Lega, il Carroccio non presenta il suo simbolo.

Vito Leccese, ex capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro e un passato da deputato nelle fila dei Verdi è sostenuto da sette liste: Partito democratico; Europa verde; Decaro per Bari; Leccese Sindaco; Con Leccese Sindaco; Progetto Bari con Leccese Sindaco; Noi Popolari.

Michele Laforgia, avvocato penalista e fondatore dell’associazione La Giusta causa, è appoggiato da sei liste: Laforgia sindaco; Bari Bene comune (che comprende anche alcuni ex esponenti di Pd, Convochiamoci per Bari, Sinistra Italiana e indipendenti di Rifondazione comunista); Generazione urbana (ragazzi under 35); Movimento cinque stelle; Bari Città d’Europa (Partito socialista italiano, Più Europa e presenze di singoli esponenti e iscritti di Italia viva); Partito comunista italiano.

Sabino Mangano, ex consigliere comunale di Bari ed ex esponente del Movimento 5Stelle, è sostenuto da una lista, “Oltre”, che comprende Azione Civile (movimento fondato dall’ex magistrato Antonio Ingroia), Partecipazione Attiva, Com.Re.Co, ovvero il comitato per i referendum deliberativi Fronte Verde.

 

BERGAMO

LA SFIDA
Sarà una sfida a tre quella per conquistarsi la poltrona di sindaco di Bergamo che da dieci anni appartiene a Giorgio Gori. Dopo che quest’ultimo non si più potuto ricandidare perché già aveva concluso i due mandati consecutivi, il centrosinistra ha proposto l’ex parlamentare del Pd Elena Carnevali, 59 anni, già assessore a Bergamo e con una lunga carriera in Consiglio comunale oltre che per 9 anni a Roma. Il centrodestra ha invece proposto la candidatura dell’avvocato Andrea Pezzotta, 67 anni, noto per la sua attività professionale soprattutto per essere stato il legale dei genitori di Yara Gambirasio. A livello politico locale è stato assessore nell’ultima giunta di Bergamo targata centrodestra, tra il 2009 e il 2014. Terzo candidato è Vittorio Apicella, insegnante salernitano ma a Bergamo da trent’anni: è il candidato per il Movimento 2050. Oltre al capoluogo, in provincia di Bergamo vanno al voto anche 163 Comuni, di cui cinque – Bergamo, Seriate, Dalmine, Albino e Romano di Lombardia – prevedono il doppio turno. I candidati sindaci sono in tutto 323, di cui 63 donne e sostenuti da 351 liste. In 46 Comuni vi è solo un candidato, che dovrà battere soltanto il quorum.

 

I CANDIDATI
Andrea Pezzotta
–    Pezzotta Sindaco Lista Civica
–    Forza Italia
–    Lega Lombarda Salvini Premier
–    Fratelli d’Italia
–    Bergamo Ideale Pezzotta Sindaco
ha 67 anni ed è un avvocato penalista, già legale dei genitori di Yara Gambirasio e dello storico capo ultrà dell’Atalanta, il ‘Bocia’. Già assessore comunale all’Urbanistica nell’ultima giunta di centrodestra a Bergamo, dal 2009 al 2014 nella guida del sindaco Franco Tentorio per l’allora Pdl, dopo quell’incarico Pezzotta si prese una pausa dalla politica che è comunque parte del Dna di famiglia, visto che lo zio Giacomo Pezzotta fu sindaco di Bergamo dal 1966 al 1979. Non ha comunque mai avuto tessere di partito, ma è sempre stato vicino al centrodestra. Sposato, è padre di due figli.

Elena Carnevali
–    Lista civica Elena Carnevali Sindaca
–    Partito Democratico Carnevali Sindaca
–    Lista Civica Gori per Carnevali
–    Bergamo Europea
–    Bergamo Insieme
–    Futura – Alleanza Verdi Sinistra – Oltre
ha 59 anni ed è laureata in fisioterapia. La sua vita pubblica inizia negli anni ‘90, quando presiede l’Associazione Disabili Bergamaschi. Il primo impegno in Consiglio comunale negli anni ’90, quando serviva un nome civico. Oggi invece il suo nome è legato al Pd. All’ultimo congresso ha sostenuto Stefano Bonaccini, anche se Carnevali piace anche a diversi sostenitori di Elly Schlein. È vicina al mondo cattolico, ma anche a quello di sinistra. Sposata, due figli, è stata in Consiglio comunale a Bergamo per 13 anni, assessore alle Politiche sociali tra il 2004 e il 2009, e poi in Parlamento per 9, senza mai abbandonare il Terzo settore.

Vittorio Apicella

Il candidato per i Cinquestelle è Vittorio Apicella, 59 anni, laureato in Pedagogia con indirizzo Psicologico, è nativo di Salerno ma vive a Bergamo dal 1995 dove ha lavorato come docente di sostegno su alunni diversamente abili, mentre attualmente insegna psicologia generale e applicata all’istituto professionale per i servizi sociosanitari Mariagrazia Mamoli di Bergamo. Dal 1988 al 1995 è stato consigliere comunale e assessore a Bilancio, finanze e programmazione economica dopo, con particolare attenzione alle politiche sociali, del Comune di Campagna (Salerno).

 

CAGLIARI

LA SFIDA
Nel capoluogo sardo, l’8 e 9 giugno prossimi, è pronta ad andare in scena la sfida Zedda contro Zedda. È questo infatti il cognome di tutti e due i principali sfidanti della corsa alla carica di sindaco di Cagliari. Da un lato il candidato scelto dal campo largo che ha sostenuto la corsa della pentastellata Alessandra Todde eletta alla presidenza della Regione, Massimo Zedda. Cagliaritano, 48 anni, leader dei Progressisti sardi, ex enfant prodige della sinistra cagliaritana che nel 2011 era riuscito nell’impresa di arrivare allo scranno più alto del Comune di Cagliari, dove è rimasto per due legislature. Massimo Zedda è sostenuto da dieci liste (Psi-Sardi in Europa, Cagliari che vorrei, Progressisti, Orizzonte Comune, M5s, Pd, Avs, Sinistra Futura, A Innantis, Cagliari Avanti).
Dall’altra Alessandra Zedda, che aspira a diventare la prima donna sindaco a Cagliari, sostenuta da sette liste (Psd’Az, Sardegna al Centro 2020, Fi, Alleanza Sardegna, Lega – Anima di Sardegna-Pli, Riformatori Sardi, Fdi).. Ex vice presidente della Regione Sardegna con le giunte di Ugo Cappellacci e Christian Solinas, si è dimessa dall’esecutivo a guida sardista in contrasto con il presidente. Per lei un passato in Forza Italia fino all’approdo alla Lega che l’ha proposta come nome unitario di tutto il centrodestra.
Una sfida all’ultimo voto che vede anche altri tre candidati sindaco: l’ex parlamentare del M5s Emanuela Corda con la sua lista Alternativa, Claudia Ortu con Cagliari Popolare sostenuta da Potere al Popolo e Pci e l’avvocato indipendente con un passato nel centrodestra cagliaritano Giuseppe Farris con CiviCa 2024.

 

I CANDIDATI
Alessandra Zedda, candidata sindaca del centrodestra. Sette le liste: Fdi, Lega, Fi, Riformatori sardi, Psd’Az, Sardegna al centro 20 Venti, Alleanza Sardegna
Cinquantasette anni, arriva dal mondo del basket (ha giocato anche in serie A) e ora cerca il canestro da tre punti:  diventare la prima donna sindaco del Comune di Cagliari. Tante partite con Astro, Cus e Virtus, nella carriera politica ha indossato per anni la casacca di Forza Italia. Nel 2001 la prima apparizione in giunta a Cagliari al comando dell’assessorato agli Affari Generali. Nel 2009 la scalata al consiglio regionale, nel 2011 diventa anche la prima donna a ricoprire l’incarico di assessora all’Industria. Per poi passare, nel 2013, al Bilancio e alla Programmazione. Nel 2014 ancora consigliera regionale (in minoranza), poi nel 2019 la conferma in assemblea e la nomina a vicepresidente della Regione Sardegna e l’incarico di assessore al Lavoro. Nel 2022 le dimissioni dalla Giunta Solinas e il ritorno nell’assemblea regionale. Quindi l’addio a Forza Italia, l’ipotesi regionali da candidata presidente (poi rientrata) e l’approdo in quota Lega.

Massimo Zedda, candidato sindaco del Campo largo. Dieci le liste: Progressisti, Pd, M5s, Avs, Orizzonte comune, Sinistra futura, Cagliari Europea (Fortza Paris, Psi e Pri), A Innantis, Cagliari Avanti, Cagliari che vorrei.
Con Renzi e altri quasi coetanei era entrato nel ‘club’ dei giovani sindaci: Massimo Zedda aveva indossato la fascia tricolore nel 2011, a 36 anni, a Cagliari, interrompendo a sorpresa lo strapotere del centrodestra che durava dai tempi della discesa in campo nel 1994 di Silvio Berlusconi. L’ascesa politica di Zedda, che ora ha 48 anni, era cominciata nel 2006 con l’ingresso in consiglio comunale e poi con il salto nell’assemblea regionale tre anni più tardi con La Sinistra. Quindi la vittoria alle comunali del 2011 con il centrosinistra, bissata dal successo del 2016. Non riesce però nel 2019 l’assalto alla presidenza della Regione. Da allora ha occupato i banchi dell’opposizione nella massima assemblea sarda. Ora la terza corsa per farsi chiamare di nuovo sindaco

Giuseppe Farris, candidato sindaco del Movimento CiviCa 2024. Una lista: CiviCa 2024.
Cagliaritano, 56 anni, da circa trent’anni svolge l’attività di avvocato. Prima del ritorno in campo di quest’anno da indipendente, si era concesso una pausa in politica dedicandosi esclusivamente alla professione. Prima, con Forza Italia, era stato assessore comunale nella giunta Floris. È stato poi capogruppo sempre di Forza Italia all’opposizione, quando il sindaco era Massimo Zedda. Nel 2010 è andato molto vicino alla presidenza della provincia di Cagliari: davanti all’avversario Graziano Milia al primo turno, è stato poi sconfitto al ballottaggio. In questi anni è stato anche componente e vicepresidente del Consiglio di indirizzo del Teatro Lirico di Cagliari. Ora il ritorno alla politica.

Emanuela Corda, candidata sindaca di Alternativa Una lista: Alternativa
Cagliaritana , 49 anni, era già scesa in campo per la corsa alla guida del Comune di Cagliari nel 2011 con il Movimento cinque stelle ancora ai primi passi. Il boom dei pentastellati proiettò Corda due anni dopo alla Camera dei deputati. Alle politiche del 2018 la conferma in Parlamento. Nel 2019 è stata nominata presidente della commissione parlamentare per le questioni regionali. Il divorzio dal Movimento cinque stelle nasce dal mancato voto di fiducia al governo Draghi: addio pentastellati e adesione al gruppo misto sino alla fine del mandato. Nel 2022 è stata eletta vicepresidente nazionale di Alternativa. E dal 2023 è diventata presidente del movimento. Ora il ritorno alla carica per la fascia tricolore a Cagliari.

Claudia Ortu, candidata sindaca di Cagliari popolare-Alternativa di classe. Una lista: Cagliari popolare-Alternativa di classe
Quarantasette anni, è alla sua seconda esperienza politica: due anni fa il primo approccio con la candidatura con Unione popolare alle politiche. Ora la nuova discesa in campo con il sostegno di Potere al Popolo e Pci uniti nella lista Cagliari Popolare-alternativa di classe. E’ ricercatrice all’Università di Cagliari, dipartimento Lettere, lingue e beni Culturali, area Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche. Giornalista pubblicista, è stata eletta coordinatrice nazionale per la Sardegna di Potere al Popolo.

 

CALTANISSETTA

LA SFIDA
A Caltanissetta sono cinque i candidati per la poltrona di sindaco in vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Tra questi spiccano il sindaco uscente, Roberto Gambino, il candidato del centro destra Walter Tesauro e la candidata civica Annalisa Petitto. Roberto Gambino in quota al M5S ma con il sostegno, oltre che di una lista civica, anche del partito di Cateno De Luca “Sud chiama Nord”, può contare sul sostegno dei tanti nisseni fedelissimi del Movimento 5 Stelle oltre che di tanti cittadini per i quali ha fatto un ottimo lavoro. Alle scorse elezioni Roberto Gambino vinse al ballottaggio con il 58,5% dei voti contro il candidato del centrodestra Michele Giarratana. Questa volta il centrodestra punta sull’avvocato Walter Tesauro, sostenuto da 7 liste, tra cui Forza Italia, Udc-Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Democrazia Cristiana. Da contrasti interni al centrodestra, a Caltanissetta guidato dal deputato regionale Michele Mancuso, è nata la candidatura a sindaco di Angelo Failla. Per cinque volte consigliere comunale di Forza Italia ed ex assessore, ha deciso di uscire dal partito accettando la proposta dei suoi sostenitori di candidarsi con una propria lista. Failla punta sul voto di opinione dei tanti delusi dal centrodestra. L’avvocato Annalisa Petitto è l’unica candidata donna. Per anni ha militato nel Partito Democratico che ha lasciato un anno e mezzo fa. Anche lei è considerata una dei favoriti grazie all’appoggio di sette liste civiche. Il Partito Democratico darà il suo sostegno ma senza simbolo e in una lista civica insieme al movimento Futura. Infine il commerciante Ignazio Riggi sarà il candidato di Forza del Popolo. Partita aperta per i primi quattro candidati. A Caltanissetta i candidati per il consiglio comunale sono 456 per un totale di 24 posti.

 

I CANDIDATI
Walter Tesauro, avvocato penalista, 62 anni, è il candidato del centrodestra per le elezioni comunali di Caltanissetta. Tesauro, fino a qualche giorno fa presidente del consorzio universitario di Caltanissetta, carica dalla quale ha rassegnato le dimissioni in vista della competizione elettorale, sarà sostenuto da sette liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega-Udc, Democrazia Cristiana, Azzurri per Caltanissetta – Tesauro Sindaco, Giovanna Candura – Riprendiamo il cammino – Caltanissetta 2030, Noi Moderati. Il presidente della Regione Renato Schifani domenica mattina sarà a Caltanissetta per sostenere la sua candidatura.

Angelo Failla, 59 anni, ex assessore della giunta guidata da Michele Campisi, funzionario dell’Ispettorato dell’Agricoltura e consigliere comunale per 5 consiliature, è candidato sindaco a Caltanissetta sostenuto da una lista civica: “Nuova Italia – Failla Sindaco”. Per anni militante e consigliere comunale di Forza Italia, la sua candidatura è nata in contrapposizione al centrodestra attualmente guidato a Caltanissetta dal deputato forzista Michele Mancuso. La sua è stata una candidatura voluta dal basso da quanti sono rimasti delusi dalla politica del centrodestra a Caltanissetta.

Roberto Gambino, 62 anni, sindaco uscente si ricandida a Caltanissetta sostenuto da tre liste: Movimento 5 Stelle, Sindaco Gambino e il partito di Cateno De Luca “Sud Chiama Nord”. Architetto, e dipendente comunale in aspettativa, proverà ad ottenere il suo secondo mandato a Palazzo del Carmine. Nato a Palermo si è laureato nella stessa città con il massimo dei voti. Dal 1990 vive a Caltanissetta, dove ha lavorato come dipendente dell’ufficio tecnico comunale occupandosi principalmente di pianificazione territoriale. Militante nel M5S dal 2014, nel 2019 è stato scelto come candidato alla carica di sindaco di Caltanissetta.

L’altra candidata a sindaco di Caltanissetta è Annalisa Petitto, 46 anni, penalista, laureata in giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano nel 2001 per anni ha militato nel Partito democratico che ha lasciato un anno e mezzo fa e che darà il suo sostegno ma senza simbolo e in una lista civica insieme al movimento Futura. La sua è stata una candidatura chiesta e sollecitata dai nisseni a fronte delle battaglie politiche che ha condotto soprattutto sulla Sanità e il Debito Ato, in contrapposizione con l’attuale amministrazione comunale guidata dal M5S e il centrodestra. La sua candidatura è sostenuta da sette liste civiche: “Cl tutta la vita – Petitto Sindaco”, “Orgoglio Nisseno – Petitto Sindaco”, “Avanti – Petitto Sindaco”, “Fare centro con Totò Licata – Petitto Sindaco”, “Insieme – Petitto Sindaco”, “Ora – Petitto Sindaco”, “Caltanissetta Futura e Democratica”. Attualmente è consigliere comunale in quota al gruppo “CL tutta la vita – Orgoglio Nisseno”.

 

CAMPOBASSO

LA SFIDA
Due avvocati e un dirigente del Ministero dell’Istruzione in corsa per la poltrona di sindaco, 12 liste, 6 per il Centrodestra, 3 per il Centrosinistra- coalizione progressista, 3 per il Cantiere civico. E’ lo schieramento in campo alle elezioni comunali di Campobasso dell’8 e 9 giugno. A sostegno di Aldo De Benedittis, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e Udc. Per Marialuisa Forte, Pd, M5s e Alleanza verdi sinistra-Alternativa progressista. Giuseppe (Pino) Ruta è invece sostenuto da Costruire Democrazia, Unica Terra Molise e Confederazione civica. Aldo De Benedittis, 66 anni, è l’unico ad aver rivestito cariche politiche. Eletto al Consiglio comunale nel 1985, confermato nella successiva consiliatura (1990-1995), ha ricoperto l’incarico di assessore. Rieletto nel 2009 è stato nominato nell’Esecutivo con deleghe, prima al Bilancio e Patrimonio, successivamente allo Sport e Politiche sociali. Nell’ambito della professione ha profuso il suo impegno a difesa dei consumatori e delle imprese in numerosi contenziosi contro le banche e gli intermediari finanziari, anche insieme all’associazione dei consumatori Adusbef. Marialuisa Forte, 61 anni, è dirigente dell’Ufficio scolastico regionale (Usr). Coesione e inclusione sociale tra gli obiettivi programmatici del suo programma elettorale. Tra le priorità, il salario minimo garantito, l’introduzione dei patti sociali, l’istituzione degli uffici di prossimità nelle periferie e contrade, l’attivazione di un numero telefonico unico di ‘Pronto intervento’ a disposizione dei cittadini per segnalare eventuali disservizi e per istanze di carattere sociale. Giuseppe (Pino) Ruta, 59 anni, è specializzato in Diritto amministrativo e Scienza dell’amministrazione, è stato più volte consulente e patrocinante in diversi contenziosi in materia amministrativa nell’interesse di imprese private ed enti pubblici ed è fuori dalle logiche e schemi di partito. Per lui, dunque, un esperimento civico a sostegno degli interessi collettivi. Tra le sue priorità per il capoluogo, la programmazione urbanistica, verde, traffico, sociale, sport, tempo libero e cultura. Si definisce ‘indipendente di sinistra’ che però non si identifica nelle gerarchie dei partiti, ‘rei’ a suo avviso di rappresentare poco della sinistra vera. Un segnale di cambiamento e rinnovamento, dunque, che vuole andare oltre le logiche di partito. (ANSA). 

 

I CANDIDATI
Aldo De Benedittis, 66 anni, avvocato, è il candidato sindaco del Centrodestra al Comune di Campobasso alle elezioni dell’8 e 9 giugno.  E’ sostenuto da sei liste: Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e Udc. Tra i tre candidati in corsa alla carica di primo cittadino è l’unico ad aver rivestito cariche politiche. Eletto al Consiglio comunale nel 1985, confermato nella successiva consiliatura (1990-1995), ha ricoperto l’incarico di assessore. Rieletto nel 2009 è stato nominato nell’Esecutivo con deleghe, prima  al Bilancio e Patrimonio, successivamente allo Sport e Politiche sociali. Nell’ambito della professione ha profuso il suo impegno a difesa dei consumatori e delle imprese in numerosi contenziosi contro le banche e gli intermediari finanziari, anche insieme all’associazione dei consumatori Adusbef.

Marialuisa Forte, 61 anni, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), è la candidata sindaco al Comune di Campobasso del Centrosinistra-Coalizione progressista alle elezioni dell’8 e 9 giugno. E’ sostenuta da tre liste: Pd, M5s e Alleanza verdi sinistra-Alternativa progressista. E’ alla sua prima esperienza in campo politico. Tra le priorità del suo programma elettorale, il salario minimo garantito, l’introduzione dei patti sociali, l’istituzione degli uffici di prossimità nelle periferie e contrade, l’attivazione di un numero telefonico unico di ‘Pronto intervento’ a disposizione dei cittadini per segnalare eventuali disservizi e per istanze di carattere sociale. Coesione e inclusione sono i segni distintivi che caratterizzano il suo impegno in questa tornata elettorale.

Giuseppe (Pino) Ruta, 59 anni, avvocato, è il candidato sindaco al Comune di Campobasso alle elezioni dell’8 e 9 giugno per il Cantiere civico. E’ sostenuto da tre liste: Costruire Democrazia, Unica Terra Molise e Confederazione civica. Specializzato in Diritto amministrativo e Scienza dell’amministrazione, è stato più volte consulente e patrocinante in diversi contenziosi in materia amministrativa nell’interesse di imprese private ed enti pubblici.  Per lui, dunque, un ‘esperimento civico’, fuori dalle logiche e schemi di partito, a sostegno degli interessi collettivi. Si definisce ‘indipendente di sinistra’ e non si identifica nelle gerarchie dei partiti, ‘rei’, a suo avviso, di rappresentare poco della sinistra vera. Un segnale di cambiamento e rinnovamento, dunque, che vuole andare oltre le logiche di partito. Tra le sue priorità per il capoluogo, la programmazione urbanistica, verde, traffico, sociale, sport, tempo libero e cultura

 

FIRENZE

LA SFIDA
Dopo i due mandati da primo cittadino di Dario Nardella Firenze va alle urne con 10 candidati in corsa per fare il sindaco: Sara Funaro (centrosinistra), Eike Schmidt (centrodestra), Stefania Saccardi (Iv), Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Cecilia Del Re (Firenze Democratica), Lorenzo Masi (M5s), Alessandro De Giuli (Firenze Rinasce), Andrea Asciuti (Firenze Vera), Francesco Zini (Firenze Cambia), Francesca Marrazza (Ribella Firenze). La sfida sembra essere in particolare tra Funaro e Schmidt che potrebbe portare alla guida di Palazzo Vecchio la prima sindaca o il primo sindaco tedesco-italiano della città.  Tra i temi su cui verte la campagna elettorale sicurezza e decoro, infrastrutture con tramvia e aeroporto, i problemi legati all’overtourism.

I CANDIDATI
EIKE SCHMIDT, nato nel 1968 in Germania, da novembre 2023 cittadino italiano, è uno storico dell’arte prestato alla politica. E’ stato il primo direttore straniero delle Gallerie degli Uffizi, che ha diretto dal 2015 fino a dicembre scorso,  per poi, a gennaio, passare alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli,  incarico per il quale attualmente è in aspettativa per la sfida elettorale. Corre per diventare sindaco di Firenze, città dove aveva vissuto in gioventù anche per i suoi studi, per il centrodestra: si è candidato con  la lista civica ‘Eike Schmidt Sindaco’, appoggiata da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
SARA FUNARO – Classe 1976, iscritta al Pd, è assessora a educazione, welfare e immigrazione del Comune di Firenze.  Laureata in psicologia a Firenze, negli anni ha lavorato come psicoterapeuta clinica, formatrice del personale e come supervisore di realtà che lavoravano con persone provenienti da situazioni traumatiche, in particolar modo  migratorie. E’ nipote di Piero Bargellini, sindaco democristiano durante l’alluvione del 1966. Alle elezioni 2024 corre per il centrosinistra: è appoggiata da Pd, Avs, Azione, Più Europa, Centro, Anima Firenze e dalla lista ‘Sara Funaro sindaca’.
DMITRIJ PALAGI, nato nel 1988, è vice capogruppo a Palazzo Vecchio di Sinistra Progetto Comune, che nel 2019 candidò a sindaco Antonella Bundu. Docente precario dei centri di formazione, dopo aver lavorato come operatore fiscale: è laureato in filosofia e ha preso un dottorato in storia medievale. È da sempre attento alle tematiche ambientali, oltre alle questioni sociali e, come ha più volte dichiarato, “contrario a ogni logica di discriminazione”. E’ candidato della sinistra, sostenuto in queste elezioni da Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale.
STEFANIA SACCARDI, classe 1960,  vicepresidente e assessore all’agricoltura della Toscana, è la candidata sindaco per Italia viva. Avvocato,  ha ricoperto numerosi ruoli nelle istituzionali locali e regionali. E’ stata consigliere comunale a Campi Bisenzio nelle fila della Dc. Eletta poi in Consiglio comunale a Firenze nella lista del Pd, è stata vicesindaco e assessore. Dal 2013 al 2015 è stata vicepresidente della Toscana per poi essere riconfermata assessore regionale. Alle consultazioni regionali del 2020 è stata eletta con Iv. E’ sostenuta dalla lista ‘Al centro con Saccardi’.

 

PERUGIA

LA SFIDA
Sono cinque i candidati a sindaco di Perugia nelle prossime elezioni amministrative. Che indicheranno la o il successore di Andrea Romizi, Forza Italia, che ha guidato il capoluogo umbro per due mandati. Sono, in ordine alfabetico, Davide Baiocco, Leonardo Caponi, Vittoria Ferdinandi, Massimo Monni e Margherita Scoccia.
A Perugia il centrodestra, con alcune liste civiche, si presenta unito a sostegno di Scoccia, esponente di Fratelli d’Italia e assessore uscente. Il centrosinistra è invece guidato dalla civica Ferdinandi e propone una sorta di campo largo con Pd, M5s e civici.

I CANDIDATI
Margherita Scoccia
Candidata sindaco per il centrodestra e i civici Margherita Scoccia è attualmente assessore all’Urbanistica, all’Edilizia Privata e all’Arredo Urbano. Quarantacinque anni, architetto specializzato nel settore ricettivo, commerciale e dell’interior design, è sposata ed è mamma di due figli di 9 e 11 anni. Dopo la maturità classica conseguita a Perugia, ha proseguito gli studi in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Negli anni dell’università inizia la sua attività politica all’interno del circolo politico-culturale di Alleanza Nazionale, per poi confluire in Fratelli d’Italia. Dal 2006 è iscritta all’Ordine degli Architetti, Pianificatori e paesaggisti della Provincia di Perugia.
Liste collegate: Fratelli d’Italia, Lega, “Forza Italia – Fare Perugia con Romizi”, “Perugia Civica”, “Progetto Perugia”, “Futuro Giovani”, “Perugia Amica”, Udc

Vittoria Ferdinandi
Trentasette anni, psicologa, Vittoria Ferdinandi nel 2021 è stata nominata Cavaliere al Merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per il suo contributo nella “promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici” relativamente all’esperienza maturata nell’ambito del ristorante e centro polifunzionale Numero Zero a Perugia. Laureata in filosofia politica e in psicologia clinica Ferdinandi, fino alla sua candidatura a sindaco per il centrosinistra e civici, è stata la direttrice del ristorante che dal 2019 ha più della metà del personale composto da pazienti psichiatrici.
Liste collegate: Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, “Pensa Perugia”, “Orchestra per la Vittoria”, “Anima Perugia”, “Perugia per la Sanità Pubblica”

Leonardo Caponi
Settantacinque anni, giornalista e scrittore, ex senatore, Leonardo Caponi ha iniziato l’attività pubblicistica e politica nei primi anni Settanta, come corrispondente de l’Unità da Perugia e come funzionario e membro della segreteria del Pci di Perugia. Eletto Consigliere e assessore provinciale e Consigliere comunale nella sua città, Caponi è stato senatore della Repubblica per due Legislature e dal 1994 al 2001 anche presidente della Commissione Industria del Senato. Durante la sua carriera è stato pure dirigente di primo piano di Rifondazione Comunista, nonché primo segretario regionale in Umbria dalla fondazione al 1994.
Liste collegate: “PCI – Perugia contro guerra e neoliberismo”.

Massimo Monni
Sessantaquattro anni, nato a Perugia, è il fondatore del Laboratorio Odontotecnico nel 1981. Dal 1994 segretario regionale del Psi, candidato nel 1998 al consiglio comunale di Perugia in FI quota socialista, entra nel 1999 nel movimento di Silvio Berlusconi con la componente socialista Cicchitto-Boniver-Sacconi-Brunetta-Pizolante. Consigliere comunale fino al 2010, con il record di preferenze (1680). Dal 2010 al 2015 consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl. Nel 2014 esce dal Pdl e aderisce a Ncd. Dal 2015 rientra a tempo pieno al lavoro nel suo studio da odontotecnico. A distanza di anni torna in politica come candidato per Perugia Merita, una forza di centro che si pone come alternativa al bipolarismo destra-sinistra.
Lista collegata: “Perugia Merita”

Davide Baiocco
Dopo una vita nel calcio Davide Baiocco, imprenditore, a 49 anni ha scelto di entrare in politica candidandosi a sindaco della sua città. Nato a Perugia è stato capitano della squadra di calcio del capoluogo umbro allenata da Serse Cosmi. Ha poi giocato, tra l’altro, con la Juventus, con la quale ha collezionato sette presenze in campionato e vinto la Supercoppa italiana 2012. Come allenatore ha guidato il Casa del Diavolo (2021-2022) in Promozione e il Don Bosco (2022-2023) in Seconda categoria.

Liste collegate: “Forza Perugia” e “Alternativa Riformista-Italexit”

 

PESCARA

LA SFIDA
Nel 2019 Masci vinse al primo turno con 32.766 preferenze, pari al 51,33 dei consensi. Il Pd, con Marinella Sclocco candidato sindaco, si fermò al 22, 87%, il M5s al 12,94%; Costantini, che in quella tornata si presentò autonomamente con un progetto civico, ottenne il 6,35% delle preferenze. Se Masci punta a vincere nuovamente al primo turno, pesa sulle amministrative il risultato delle elezioni regionali dello scorso 10 marzo: a Pescara, in controtendenza con l’esito complessivo, il centrosinistra – in quel caso però il cosiddetto ‘campo largo’ si era presentato in modo unitario – ha ottenuto il 52,29% dei consensi, mentre il centrodestra si è fermato al 47,71%.

 

I CANDIDATI
CARLO MASCI – CENTRODESTRA
Carlo Masci, sindaco uscente, avvocato, 65 anni, in politica dal 1994, già assessore regionale e comunale, è sostenuto da sei liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Pescara Futura, Masci Sindaco per Pescara Unica 2024 e Udc. Tra i candidati spiccano i nomi di consiglieri e assessori uscenti quali Alfredo Cremonese (FdI), Nicoletta Di Nisio (FdI), Giovanni Santilli (FdI), Marcello Antonelli (Fi), Maria Rita Carota (Fi), Isabella Del Trecco (Fi), Patrizia Martelli (Fi), Massimiliano Pignoli (Fi), Fabrizio Rapposelli (Fi), Adelchi Sulpizio (Lega) e Luigi Albore Mascia (Pescara Futura). Ci sono, tra gli altri, l’ex deputata Vittoria D’Incecco, passata dal Pd a Forza Italia, e l’ex questore di Pescara, Francesco Guglielmo Misiti, sempre con Fi.

CARLO COSTANTINI – CENTROSINISTRA
Carlo Costantini, avvocato, 62 anni, ex deputato ed ex consigliere regionale per l’Italia dei Valori, già sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti). Nel 2019 si candidò a sindaco di Pescara con un progetto civico e ottenne il 6,35% delle preferenze. Oggi è sostenuto da cinque liste: le due civiche “Carlo Costantini Sindaco di Pescara” e “Per Te Faremo Grande Pescara”, oltre a Pd, M5s e Alleanza Verdi Sinistra – Radici in Comune. Ricandidati i consiglieri uscenti, tra cui Piero Giampietro (Pd), Stefania Catalano (Pd), Francesco Pagnanelli (Pd), Marco Presutti (Pd), Giovanni Di Iacovo (Pd), Paolo Sola (M5s), Massimo Di Renzo (M5s), Marco Romano (M5s), Mirko Frattarelli (Avs – Radici in Comune). Ci sono poi, tra gli altri, Marinella Sclocco (Carlo Costantini Sindaco di Pescara), Donato Di Matteo (Carlo Costantini Sindaco di Pescara) e Piernicola Teodoro (Carlo Costantini Sindaco di Pescara).

DOMENICO PETTINARI – CIVICO
Domenico Pettinari, 44 anni, ex vicepresidente del Consiglio regionale, insegnante di violino, campione di voti con il Movimento 5 Stelle. Già responsabile regionale di Codici, dopo aver lasciato il M5S – dopo due mandati consecutivi – oggi si presenta con un progetto civico ed è sostenuto da due liste: “Pettinari Sindaco” e “Cittadini per Pescara”.

GIANLUCA FUSILLI – ITALIA VIVA
Gianluca Fusilli, 54 anni, sposato e padre di due figli, ex consigliere comunale a Pescara ed ex deputato Pd tra il 2014 e il 2018, dal Partito Popolare al Pd, iscritto a Italia Viva: commercialista e agente assicurativo e ristoratore, si presenta con una sola lista, “Stati Uniti d’Europa”. Si tratta di una lista con molti under 26 e qualche ex consigliere comunale o assessore provinciale come Carmine Ciofani o Massimo Sfamurri.

 

POTENZA

LA SFIDA
A Potenza il centrodestra cerca la conferma. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, c’è stato il passo indietro dell’uscente Mario Guarente (Lega), che era stato indicato dalle segreterie nazionali. La scelta di Guarente è stata motivata con la volontà di permettere l’allargamento del perimetro della coalizione anche alle forze di centro (Azione e Italia Viva), come successo nelle recenti Regionali, il 21 e 22 aprile scorso, vinte nettamente dal riconfermato governatore Vito Bardi (Forza Italia). Al posto di Guarente, correrà un altro dirigente della Lega, Francesco Fanelli, reduce da cinque anni come vicepresidente della giunta lucana e assessore (prima all’Agricoltura e poi alla Sanità), ma non rieletto in Consiglio regionale nell’ultima tornata elettorale. Il centrosinistra, invece, si presenta frammentato con tre candidati alla carica di sindaco, che cercheranno di evitare la vittoria al primo turno del favorito Fanelli. Si tratta di tre consiglieri comunali uscenti: Vincenzo Telesca (appoggiato dalla maggioranza dal Pd, ma, a causa della spaccatura del partito, non ci sarà il simbolo dem sulla scheda elettorale), Pierluigi Smaldone (Potenza ritorna più il M5S) e Francesco Giuzio (Basilicata possibile). Outsider l’unica donna candidata alla carica di sindaco: Maria Grazia Marino, sostenuta dalla lista Forza del Popolo.

 

I CANDIDATI
Francesco Fanelli (Lega – centrodestra): Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Potenza civica-Fanelli sindaco, Insieme per Potenza-Amiamo Potenza, Orgoglio lucano-La Vera Basilicata.
Avvocato, 43 anni, negli ultimi cinque anni è stato vicepresidente della giunta e assessore regionale (all’Agricoltura, prima e alla Sanità, poi). Alle Regionali del 21 e 22 aprile scorso è stato il primo dei non eletti con la lista della Lega per la provincia di Potenza. Eletto due volte, nel 2009 e nel 2014, in Consiglio comunale.

Vincenzo Telesca (centrosinistra): Uniamoci per Potenza-Telesca sindaco, La Potenza dei Cittadini-Potenza democratica, Insieme per Potenza, Basilicata Casa Comune, Potenza prima.
Avvocato, 48 anni, si è diplomato al Liceo classico Quinto Orazio Flacco di Potenza e si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli studi di Bologna. Funzionario pubblico, lavora alla Regione Basilicata. Eletto per due volte in Consiglio comunale, nel 2014 e nel 2019.

Pierluigi Smaldone: M5S, Potenza Ritorna, Città Nuova.
Avvocato, 35 anni. A 17 anni è stato eletto presidente della Consulta provinciale di Potenza. Si è laureato in Giurisprudenza alla Luiss di Roma, di cui è stato anche rappresentante degli studenti nel Consiglio d’amministrazione. Dal 2017 è tornato a Potenza, dove nel 2019 è stato eletto consigliere comunale.

Francesco Giuzio: Basilicata possibile.
37 anni, laureato in Scienze politiche e Relazioni internazionali all’Università Federico II di Napoli. E’ stato eletto in Consiglio comunale nel 2019. Allenatore di calcio e di calcio a cinque, ha ricoperto diversi incarichi (anche come dirigente in diverse squadre, tra cui quello di osservatore per la Juve).

 

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