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È un dato storico infelice a segnare le elezioni europee 2024 in Italia: meno della metà degli elettori si sono recati alle urne, evidenziando una crescente disaffezione verso le istituzioni europee, se non addirittura, più in generale, verso il voto. A eccezione del 2004 e del 1999, l’affluenza alle elezioni europee ha registrato un costante e progressivo calo nel corso degli anni. Quest’anno l’affluenza, alla chiusura del voto, si è attestata al 49,7%, cinque punti percentuali in meno rispetto alla precedente tornata elettorale del 2019, quando la partecipazione era stata del 54,5%. Ed è al Sud che l’astensionismo ha fatto da padrone in modo più marcato, con una percentuale di affluenza che ha toccato livelli preoccupanti.

Sicilia e Sardegna

In Sardegna e in Sicilia, ad esempio, si è registrato un tasso di partecipazione inferiore al 40%, mentre in Calabria è appena superato il 40%. In Basilicata, Puglia e Campania, l’affluenza si è attestata intorno al 43%, mentre Abruzzo e Molise hanno registrato rispettivamente il 47% e il 48%. Numeri che sembrano dipingere un quadro tutto (o quasi) italiano. I dati provenienti dagli altri stati membri dell’Unione Europea confermano una tendenza leggermente positiva, con un’affluenza alle urne che si è attestata intorno al 51%, leggermente superiore rispetto al 50,7% del 2019.

La Lega conquista l’Isernia di Patriciello

È Isernia, in Molise, la terra di vittoria della Lega, secondo i dati parziali diffusi da YouTrend. Al momento, è l’unica provincia in cui il partito di Matteo Salvini è in testa. Risultato dovuto in gran parte al contributo dell’eurodeputato Aldo Patriciello, che ha già raccolto oltre 3mila preferenze (più di uno ogni due voti al Carroccio), e potrebbe avere possibilità di andare, anzi tornare, a Strasburgo. Allargando lo sguardo, Fratelli d’Italia risulta essere il primo partito in 11 regioni. Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Basilicata si colorano, invece, del rosso del Pd.

Forza Italia si prende Sicilia e Calabria

Forza Italia è il primo partito in Sicilia con un sorprendente 23%: percentuale che è più del doppio di quella ottenuta a livello nazionale. Con soli 500 seggi su 5.304 ancora da scrutinare, il partito guidato da Antonio Tajani è in testa con un solido margine di 4 punti su Fratelli d’Italia. Nel campo del centrosinistra, il M5S supera di un punto e mezzo il Pd, registrando un incoraggiante 16% contro il 14,5%. Nel frattempo, la Lega sta guadagnando terreno, avvicinandosi all’8% di consenso. Forza Italia conquista il primato anche in Calabria.

È festa nel quartier generale dell’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, nella borgata marinara di Mondello, a Palermo: «Questo successo è il frutto del duro lavoro, della dedizione e del sostegno dei nostri elettori. Grazie a tutti voi, oggi celebriamo una vittoria che rappresenta non solo un riconoscimento del nostro impegno, ma anche un nuovo inizio per il futuro della nostra comunità», commenta Tamajo, vicino al governatore Renato Schifani, che si aggiudica così il confronto con il collega di giunta e di partito Falcone, delfino di Maurizio Gasparri in Sicilia.


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