Ghilarza
Sentenza in Tribunale a Oristano sulla base delle prove raccolte dalla Forestale
È stato condannato a quattro anni di reclusione l’uomo responsabile dell’incendio che il 7 luglio del 2021 aveva devastato circa 130 ettari attorno a Ghilarza, riducendo in cenere boschi e pascoli e minacciando case e aziende agricole.
La sentenza contro R.M. – ghilarzese, di 33 anni – è stata pronunciata nei giorni scorsi dal giudice monocratico del Tribunale di Oristano.
Il fuoco era stato appiccato nelle prime ore del pomeriggio in una giornata di forte vento di libeccio, con temperature vicine ai 40 gradi. Le fiamme avevano rischiato di raggiungere case e strade, mettendo a rischio la popolazione.
Solo il giorno successivo era stato possibile mettere in sicurezza l’area devastata dal rogo, grazie all’impiego di oltre 120 uomini dell’Antincendio regionale, con l’ausilio di cinque elicotteri e tre Canadair.
Gli accertamenti effettuati nelle prime ore dell’evento dagli uomini del Nucleo investigativo di Polizia ambientale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale dell’Ispettorato di Oristano avevano permesso di individuare il punto dal quale era partito il fuoco, al bivio con la strada che porta a Soddì.
Partendo da quell’elemento, i forestali avevano raccolto solidi elementi di prova a carico di R.M.: elementi che la Procura aveva ritenuto sufficienti per chiederne il rinvio a giudizio.
A distanza di tre anni è arrivata la sentenza: il giudice monocratico del Tribunale di Oristano ha riconosciuto l’uomo colpevole, condannandolo a 4 anni di reclusione, con lo sconto di pena previsto per chi accede al rito abbreviato.
“L’individuazione di un numero sempre crescente di responsabili degli incendi, contribuisce – unitamente alle attività di prevenzione – alla contrazione del numero degli incendi dolosi”, hanno commentato dalla Forestale. “Fondamentale nella lotta a questo gravissimo fenomeno rimane però il contributo dei cittadini, che possono segnalare al numero verde 1515 qualsiasi elemento utile a individuare i responsabili di questi gravi delitti contro l’incolumità pubblica e l’ambiente”.
Lunedì, 10 giugno 2024
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