Genova. “Ci davano finiti, evidentemente non è così. Piace il progetto, il metodo di comunicazione usato, c’è un’ottima classe dirigente e alla fine i risultati sono arrivati”. Carlo Bagnasco, sindaco uscente di Rapallo, aspetta i risultati delle elezioni nella sua città e intanto si gode da coordinatore regionale il buon risultato (in termini relativi) di Forza Italia alle europee.
Gli azzurri in Liguria hanno raggiunto l’8,43% partendo dal 6,56% delle scorse elezioni politiche. Non è molto, ma testimonia pur sempre una crescita. E se lo “zoccolo duro” del partito, al di là dello standing del ministro, può essere ancora legato al nome di Silvio Berlusconi rimasto sul simbolo, l’effetto della leadership si vede anche a livello locale: proprio a Rapallo, patria di Roberto e Carlo Bagnasco, Forza Italia ha sfiorato il 15%.
A differenza del risultato nazionale, dove il partito di Antonio Tajani ha sfiorato il 10% diventando il secondo partito della coalizione, non è riuscito il sorpasso sulla Lega. Bagnasco esclude comunque che il risultato possa cambiare la geografia politica della maggioranza in Liguria, dove Forza Italia era rimasta esclusa dalla giunta Toti. Anche perché il momento è senz’altro dei meno adatti: “Non abbiamo mai chiesto niente di particolare, siamo qua per crescere e dare un contributo. Non metteremo in difficoltà gli difficoltà alleati e il presidente, siamo una squadra responsabile”.
Dunque nessuno passerà all’incasso nonostante la crescita, ma d’altra parte si guarda già al futuro: “Forza Italia indubbiamente sarà protagonista, se non lo dimostra adesso quando lo dimostra? Cresceremo anche in Liguria, c’è tanto entusiasmo”. Il futuro della giunta e quindi l’eventuale indizione di elezioni anticipate dipendono dalle decisioni che verranno prese a livello nazionale una volta che Toti potrà confrontarsi coi suoi alleati in stato di libertà. Dopodiché nessuno può escludere che si vada al voto nel giro di qualche mese. E a quel punto Forza Italia (ovvero Tajani nei vertici nazionali con Meloni e Salvini) dirà la sua nella scelta del candidato: “Non possiamo permetterci di sbagliarlo”, mette in chiaro Bagnasco, che però precisa: “Non c’è alcuna fuga in avanti”. In fin dei conti lo stesso Giovanni Toti era stato posizionato nel 2015 proprio in quota Berlusconi.
“Il ruolo di Forza Italia assume ancora più importanza come elemento di equilibrio della coalizione e, più in generale, del quadro politico nazionale – commenta il capogruppo regionale Claudio Muzio -. Sotto questo profilo è mia convinzione che il nostro partito possa attrarre ed aggregare, in forza della sua proposta e del suo Dna, quegli elettori che cercano una rappresentanza moderata, liberale, solida e sanamente europeista, che davvero conti nel panorama politico nazionale ed europeo”.
“Per quanto riguarda infine il risultato in Liguria – sottolinea ancora il capogruppo azzurro – registro una crescita del nostro partito rispetto alle ultime consultazioni. Abbiamo ancora margini per migliorare, ma mi pare che siamo sulla buona strada. Da parte mia, nella mia veste di capogruppo, continuerò a mettere in campo con determinazione tutto il mio impegno in Regione e sul territorio”, conclude.
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