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Tre i profili attenzionati dal club per sostituire Eusebio Di Francesco che in queste ore ha sancito il suo addio con una nota di commiato. Nei prossimi giorni la decisione di Stirpe ed Angelozzi. Le caratteristiche, la storia ed i segreti dei papabili

Ballottaggio a tre per la panchina del Frosinone dopo lo scontato addio di Eusebio Di Francesco, sancito nelle ultime ore da una nota di commiato a distanza di 21 giorni dalla retrocessione. Vincenzo Vivarini, Paolo Bianco ed Alberto Aquilani formano la terzina dalla quale uscirà il neo allenatore dei giallazzurri. Tre tecnici con storie e caratteristiche differenti.

Il presidente Maurizio Stirpe e il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi si sono incontrati nei giorni scorsi in un noto ristorante in pieno centro storico per fare il punto. Ora stanno valutando e riflettendo al netto delle difficoltà che possano esserci nelle rispettive trattative. Alla fine chi la spunterà? Vivarini piace molto e non da oggi ma è un’operazione complicata. Aquilani è un’ipotesi intrigante. Ma Bianco è in forte ascesa, il classico underdog che va tanto di moda di questi tempi.

Vivarini sì, Vivarini no

Vincenzo Vivarini

Il tecnico di Atri, ex attaccante di Ferentino ed Isolaliri, è un profilo che piace molto. Coniuga l’esperienza maturata dopo tanta gavetta ed una proposta di calcio d’attacco. Sa valorizzare i giovani come chiede la società giallazzurra e nell’ultimo biennio ha ottenuto grandi risultati (promozione in Serie B e semifinale playoff) sulla panchina del Catanzaro. I 102 gol segnati dai calabresi in C rappresentano un record che fotografa la filosofia di Vivarini. Il suo modulo di riferimento è il 4-4-2 con i 2 esterni di centrocampo molto offensivi. Praticamente attaccanti aggiunti.

Ma a frenare l’arrivo di Vivarini c’è in primis la penale da pagare per liberarlo dal Catanzaro con cui ha un contratto fino al 2025. Il tecnico ha lasciato la società giallorossa dopo l’incontro col presidente Floriano Noto. Un divorzio che ha lasciato strascichi come ha fatto intendere il patron. Il Catanzaro non sembra intenzionato a fare sconti sull’indennizzo (si parla di oltre 350 mila euro), un ostacolo per tutti. Il Frosinone comunque ci proverà. Angelozzi è al lavoro per ammorbidire la dirigenza calabrese con cui di recente ha chiuso l’affare-Iemmello. Alcuni indiscrezioni parlano che il direttore potrebbe proporre l’acquisto dell’esterno offensivo Vandeputte e del difensore Antonini, elementi che interessano molto.

Inoltre c’è la concorrenza di altri club importanti. Vivarini è oggi un allenatore alla ribalta. Interessava al Venezia prima di scegliere Di Francesco. Aveva fatto capolino l’Empoli (sarebbe stato un ritorno). Nelle ultime ore è spuntata la Salernitana: il neo ds Gianluca Petrachi lo ha messo in cima alla lista di allenatori presentata all’ad Maurizio Milan.

L’emergente Aquilani

Alberto Aquilani con la Supercoppa conquistata alla guida della Fiorentina Primavera

Alberto Aquilani, 39 anni, romano, soprannominato il “principino” per la somiglianza col “principe” Giannini, ha un passato importante da calciatore (363 gare da “prof” tra Roma. Liverpool, Juve. Fiorentina e Sporting Lisbona; 38 in Nazionale) come gli ex canarini Alessandro Nesta, Fabio Grosso ed Eusebio Di Francesco. E’ un profondo conoscitore del calcio giovanile avendo allenato l’Under 17 e la Primavera della Fiorentina (3 Coppe Italia e 2 Supercoppe). Una caratteristica importante per il Frosinone.

La stagione scorsa ha guidato il Pisa mettendo in mostra un calcio propositivo grazie ad un 4-2-3-1 dove il trio di trequartisti svolge un compito fondamentale nell’intera economia di squadra. Aquilani è stato accostato alla Fiorentina per il dopo-Italiano. Poi è stato vicino alla Reggiana per sostituire Nesta. Oltre al Frosinone, è nel mirino della Salernitana e del Catanzaro.

Bianco, l’outsider forgiato da De Zerbi ed Allegri

Paolo Bianco

Il suo nome è spuntato a sorpresa nei giorni scorsi. Ed a quanto pare è un’ipotesi concreta. Paolo Bianco, pugliese di Foggia, 46 anni, conosce Angelozzi per averlo incrociato a Sassuolo dove ha giocato e vinto la Serie B proprio con Di Francesco. Sempre a Sassuolo ha iniziato ad allenare come vice della Primavera. Non ha troppa esperienza come primo tecnico: 2 tornei di C con il Leonzio e la stagione scorsa in B al Modena fino alla 33^ giornata quando è stato esonerato. Ma Bianco ha lavorato nello staff di 2 allenatori top come Roberto De Zerbi (Sassuolo e Shaktar) e Massimiliano Allegri (Juventus). Esperienze che lo hanno formato e non poco.

Non è un integralista dei moduli: predilige il 4-3-1-2 o 4-3-2-1 ma a Modena ha giocato pure col 3-5-2. Ha sempre sostenuto che le sue formazioni devono saper cambiare pelle durante la gara a seconda dell’avversario e dei momenti. “Nella singola partita ci sono tante partite. La squadra dovrà assimilare il lavoro e sapersi adattare”, ha detto in un’intervista. E’ un tecnico che ha voglia di arrivare e Frosinone potrebbe essere il club ideale per affermarsi. E’ stato sondato dal Cosenza ed in precedenza da Casertana e Feralpi Salò.

L’addio di Di Francesco

Eusebio Di Francesco

Dopo 21 giorni di silenzio e un biennale col Venezia in tasca, Eusebio Di Francesco è tornato a parlare. Tre settimane di eclissi per smaltire una retrocessione incredibile per come è maturata. Tre settimane per restare in Serie A e declinare la conferma offerta del Frosinone in cui per certi versi si è rilanciato. “Appena arrivato a Frosinone mi avete fatto sentire da subito uno di famiglia soprattutto grazie alla vostra ospitalità e al rispetto dimostrato – ha esordito il tecnico in una nota pubblicata sui canali del Frosinone  – Mi avete insegnato l’amore per la vostra maglia e per i vostri colori. Sono aspetti, questi, che vi rendono unici ai miei occhi. È stata una stagione intensa e per alcuni versi positiva, con partite esaltanti, altre magari terminate non come avremmo voluto. Abbiamo raggiunto insieme una storico traguardo, i quarti di finale di Coppa Italia”.

L’allenatore ritorna alla partita persa con l’Udinese. Non nasconde il rammarico e si toglie qualche sassolino. “Ho pianto alla fine dell’ultima partita e nei giorni successivi – ha aggiunto Di Francesco Ancora oggi se ci ripenso mi sale tantissima rabbia e delusione. È stata una retrocessione immeritata ed ingiusta, per il coraggio messo in campo, per la lealtà mostrata dentro e fuori, per la correttezza avuta nei confronti di arbitri e avversari. Abbiamo onorato il calcio per come lo intendo io. Il contesto intorno a noi, invece, un po’ meno”.

“Tifosi il 12° uomo in campo”

Di Francesco tra Guido Angelozzi e Maurizio Stirpe

Poi i ringraziamenti. “Voglio ringraziare il direttore Angelozzi per avermi dato questa opportunità: a luglio scorso ci siamo scelti, io ho scelto il grande professionista ma soprattutto l’uomo – ha scritto il tecnico – Un grandissimo grazie al presidente Stirpe, persona dai grandi valori umani e dalla sensibilità unica. Altro valore aggiunto del Frosinone sono tutti i dipendenti, i magazzinieri e quelle componenti che pur lavorando nell’ombra hanno dato sempre un forte contributo, sono sicuro potranno garantire a questa società un futuro ricco di successi. Poi ci sono i miei ragazzi, di cui sarò sempre orgoglioso. E’ vero che non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo ma loro non hanno mai smesso di seguirmi, tra alti e bassi, con il desiderio di raggiungerlo”.

Infine una carezza ai sostenitori. “Dei tifosi ho già detto prima cosa penso, ma voglio ancora una volta ribadire quanto la loro grande passione e il loro sostegno mi abbiano riempito il cuore di orgoglio – ha chiosato Di Fra Ci sono sempre stati, in casa e in trasferta, con passione e lealtà. Siete e sarete per sempre il dodicesimo uomo di questa bellissima società. Vi abbraccio e vi voglio un gran bene”.

 

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