“L’idea di diventare un agroconsulente social arriva prima di tutto dalla mia esperienza e da quella vissuta nell’azienda agricola di famiglia, e poi soprattutto dal mio percorso di vita e dall’abilitazione all’albo degli agrotecnici e agrotecnici laureati – racconta Gianpietro Magliari, la cui ditta familiare รจ specializzata in produzione e commercializzazione di patate di montagna in Calabria – Sono tre i problemi che ho vissuto in prima persona in azienda: la carenza di informazioni e/o disinformazione su nuove colture e nuove tecniche di coltivazione; le difficoltร di commercializzazione; la mancanza di una vera ๏ฌgura di consulente nelle aziende agricole, a differenza di altri settori”.
A sinistra: Gianpietro Magliari in un ceraseto in Emilia Romagna. A destra: coltivazione di patate in Calabria
“Ho risolto il primo problema con la formazione e lo studio di nuove tecniche, collaborando con realtร di ogni tipo legate al settore agricolo, dal produttore di nutrienti per le piante a quello di macchinari. Per quanto riguarda la commercializzazione, la presenza online dell’azienda, che permette di arrivare non solo ai consumatori ๏ฌnali, ma anche a rivenditori, ristoranti, pizzerie e altri canali che cercano prodotto di qualitร , ci ha offerto una grande opportunitร . Ormai penso che ogni azienda dovrebbe compiere questo passo: la nostra riceve costantemente da 1 a 3 contatti al giorno nei periodi di bassa stagione a da 5 a 10 contatti giornalieri in quelli di alta commercializzazione. Di questi, il 60-70% e๏ฌettua l’acquisto, che si tratti di 10 kg o di bancali”.
Parlando di consulenti, secondo Magliari, molti si avvicinano alle aziende agricole solo ed esclusivamente per vendere bandi o agevolazioni, come il Psr, i bandi Inail o Ismea. “Vanno nelle aziende a proporre solo quello che conviene loro di piรน e di cui hanno piรน conoscenza, tralasciando il vero principio dei finanziamenti a fondo perduto, ossia ‘io istituzione ti aiuto a realizzare il progetto e tu imprenditore devi fare in modo che il tuo progetto crei economia nel tuo territorio‘. Quindi nuovi posti di lavoro, creazione di nuove imprese nell’indotto, risparmio delle risorse naturali ed economia circolare – continua Magliari – La soluzione che presento io รจ questa: prima di proporre un bando a un agricoltore, bisognerebbe conoscere a fondo l’impresa, analizzare la sua situazione economica e il progetto dell’imprenditore e, solo se questo รจ economicamente sostenibile e realmente fattibile a livello finanziario e permette di avere redditivitร , proporgli l’agevolazione piรน adatta”.
Campo di fagiolini in Veneto
Magliari sottolinea che oggi, se vuole fare reddito, l’agricoltore deve essere un imprenditore e saper leggere e analizzare i propri numeri e la strategia della propria impresa, stando attento al principio della diversificazione delle produzioni per ridurre il rischio e gestire ๏ฌussi di cassa costanti. “Molto spesso le aziende riducono il proprio fatturato a brevi periodi dell’anno e tagliano, dove possibile, i passaggi nella ๏ฌliera. Solo dopo aver analizzato e attuato una strategia si puรฒ pensare di fare anche investimenti a fondo perduto”.
Consulente agrotecnico nell’era dei social media
“Mi sono messo in gioco e ho aperto un pro๏ฌlo TikTok (di recente anche un canale su WhatsApp, ndr) dove pubblico costantemente informazioni su nuove colture e nuove tecniche di coltivazione, promuovo le aziende che seguo in tutta Italia e offro loro supporto sulla commercializzazione dei prodotti, tramite i tanti contatti che mi seguono. A oggi, il mio profilo annovera 13.000 agricoltori del nostro Paese e anche di origine estera”.
“Attraverso i canali social, il mio obiettivo รจ quello di creare una comunitร per supportare e stimolare coloro che fanno o vorrebbero fare questo mestiere, anche chi parte da zero. Soprattutto, sto cercando di creare una comunitร di agricoltori dove questi abbiano il pieno ascolto e dove si possano raccogliere piรน istanze possibili dai vari territori. Inoltre sul mio pro๏ฌlo TikTok ci sono tante interazioni e tanti scambi di idee e tecnologie”.
Magliari spiega: “Finora, mi sono occupato di consulenza online e/o in presenza con aziende che producono fagiolini, olive, patate, zucche, pomodori, pere, mele, ciliegie e altri ortaggi in pieno campo di tutta Italia. Sono spesso al nord, soprattutto in Emilia Romagna e in Veneto, dove ho creato delle ottime partnership con imprenditori agricoli. Seguo anche gli allevamenti. Mi vengono richiesti principalmente tre tipi di supporto:
- alla commercializzazione, soprattutto in ambito online;
- all’accesso al credito in agricoltura. Spesso le banche faticano a comprendere le reali esigenze e il fatturato delle aziende agricole, quindi negano i finanziamenti. Il mio ruolo, in questo caso รจ quello di tradurre i numeri e il potenziale delle aziende agricole alle banche, attraverso relazioni tecniche, proiezione della produzione lorda vendibile, business plan e altre proiezioni utili;
- all’accesso a varie agevolazioni”.
Meleto (a sinistra) e vigneto (a destra) in Emilia Romagna
Quali sono le necessitร e le aspettative dei produttori di oggi?
“Le principali necessitร che ho potuto toccare con mano riguardano: l’avere un supporto continuativo da parte di un consulente che li aiuti ad affrontare le nuove s๏ฌde, come i cambiamenti climatici, l’accesso al credito, la commercializzazione, le nuove tecnologie e le nuove coltivazioni piรน resistenti; e il creare redditivitร nonostante l’aumento sproporzionato dei costi delle materie prime. Chi entra nella mia rete ha un supporto quotidiano e costante”, garantisce Magliari.
“Oltre a fattori quali cambiamento climatico, in๏ฌazione, scarso potere di acquisto dei consumatori, ๏ฌtopatie, registro anche altre di๏ฌcoltร . Tra queste, quella di creare reti tra agricoltori, poichรฉ spesso prevalgono interessi individuali sull’obiettivo comune, e la carenza di comunicazione tra istituzioni e imprenditori agricoli”.
E concludendo, l’agriconsulente social calabrese sostiene che “non esiste una ricetta perfetta, ma alcune indicazioni chiave: puntare sulla commercializzazione e sulla presenza online; diversificare, non solo con nuovi prodotti, ma anche attraverso la trasformazione e attivitร turistiche; creare reti di imprese serie; a๏ฌdarsi a consulenti esperti e non a semplici venditori di bandi; investire in nuove tecnologie e nell’analisi dei dati; passare da un approccio di mero agricoltore a quello di imprenditore agricolo”.
Foto articolo fornite da Gianpietro Magliari
Per maggiori informazioni:
Gianpietro Magliari
+39 340 9506248
[emailย protected]
www.studiomagliari.it
TikTok:@agrotecnicodotmagliari
WhatsApp: Info agricoltori studio Magliari
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