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L’Impatto Economico dell’Adeguamento Energetico in Italia

Nel contesto odierno di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, il tema dell’efficienza energetica assume un ruolo di primaria importanza. L’Energy Efficiency Report 2024, elaborato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, mette in luce la necessità impellente per l’Italia di adeguarsi alla direttiva europea Casa Green (Energy Performance of Buildings Directive). Questo adeguamento, indispensabile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati per il 2030, comporta un impegno economico considerevole, stimato in circa 180 miliardi di euro. Una cifra imponente, comparabile con quanto speso negli ultimi tre anni in incentivi come il Superbonus, l’Ecobonus e altri bonus casa. Tuttavia, per ottenere risultati significativi, questi investimenti dovranno essere distribuiti su un numero molto maggiore di edifici, con particolare attenzione a quelli in peggiori condizioni, appartenenti alla classe energetica G. Questo articolo esplorerà in dettaglio i costi e le sfide dell’adeguamento energetico in Italia, i risultati degli investimenti del 2023 e le prospettive future per il settore industriale e delle ESCo (Energy Service Company).

L’Adeguamento Energetico degli Edifici in Italia

Il processo di adeguamento energetico degli edifici in Italia richiede interventi su circa 5 milioni di edifici di classe G, che rappresentano il 40% dell’intero parco immobiliare nazionale. Di questi, circa il 43% dovrà essere efficientato per raggiungere una riduzione del consumo di energia primaria del 16% rispetto al 2020.

Questo obiettivo, fissato dalla direttiva Casa Green, comporta una riduzione di 632 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), di cui 346 Mtep dovrebbero provenire dalla riqualificazione degli edifici di classe G. Secondo l’Energy Efficiency Report 2024, gli interventi necessari per questi edifici costerebbero tra i 93 e i 103 miliardi di euro, mentre ulteriori 80 miliardi di euro sarebbero necessari per coprire il restante 45% dell’obiettivo, intervenendo su edifici delle altre classi energetiche.

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“A differenza di quanto fatto nel recente passato, bisognerà intervenire in maniera molto più estensiva sul territorio in termini di numero di edifici”, commenta Vittorio Chiesa, direttore di E&S. Questo implica la necessità di una pianificazione attenta e la messa a punto di strumenti di supporto alla riqualificazione energetica degli edifici, che attualmente non sono parte della nostra agenda politica.

Senza tali interventi, gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese non saranno mai raggiunti, rendendo indispensabile dotarsi delle risorse necessarie per effettuare questi investimenti, anche se eventualmente spalmati su un periodo più lungo.

Investimenti in Efficienza Energetica nel 2023

Nel 2023, gli investimenti in efficienza energetica in Italia sono stati pari a circa 85-95 miliardi di euro, trainati principalmente dal settore residenziale, grazie all’effetto del Superbonus, che ha rappresentato la parte del leone con 55-59 miliardi di euro investiti, il triplo dei 20 miliardi scarsi spesi nel 2022. Il settore terziario ha contribuito con ulteriori 25-29 miliardi di euro, mentre gli investimenti della Pubblica Amministrazione e del settore industriale sono stati relativamente marginali.

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La Pubblica Amministrazione ha beneficiato principalmente del supporto finanziario fornito da programmi come il PREPAC, il PNRR e il Conto Termico, mentre il settore industriale ha registrato un aumento degli investimenti del 20% rispetto al 2022.

Federico Frattini, vicedirettore di E&S e responsabile del Report, sottolinea la complessità e l’incertezza del quadro attuale: “Da un lato, nonostante le recenti elezioni possano eventualmente cambiare le carte in tavola, l’Europa ha alzato l’asticella degli obiettivi con l’Energy Efficiency Directive (EED) e soprattutto con l’Energy Performance of Buildings Directive; dall’altro lato, l’indice di propensione agli investimenti in efficienza energetica misurato dalla nostra survey è decisamente in calo e sono molte le preoccupazioni degli operatori riguardo al futuro del mercato”.

Prospettive Future per l’Efficienza Energetica

Le prospettive future per l’efficienza energetica in Italia appaiono complesse e incerte. Un sondaggio condotto da E&S sullo stato dell’efficienza energetica nelle imprese italiane ha rivelato che circa il 45% delle aziende intervistate non ha effettuato investimenti in efficienza energetica nel corso del 2023, mentre il 55% che ha investito ha acquistato principalmente tecnologie hardware (43%), con solo un esiguo 9% che ha investito anche in software.

Alla base degli investimenti c’è la volontà di ridurre i consumi energetici, seguita dalla sensibilità del management verso i benefici economici e ambientali. Tuttavia, la principale barriera all’adozione delle tecnologie efficienti è il tempo di ritorno dell’investimento, considerato troppo lungo dalle aziende.

Inoltre, l’incertezza normativa rappresenta un ulteriore ostacolo, evidenziando la necessità di incentivi stabili e a lungo termine. Un’analisi comparata tra i risultati della survey e i dati contenuti nel precedente Energy Efficiency Report 2023 mostra un significativo calo d’interesse nel puntare su tecnologie come il fotovoltaico e i sistemi di aria compressa, nonché nell’effettuare interventi sui processi produttivi. Questo rallentamento potrebbe portare a un dimezzamento o più degli investimenti complessivi in efficienza energetica nei prossimi cinque anni.

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Per quanto riguarda le ESCo (Energy Service Company), una survey condotta tra 84 aziende del settore ha rivelato che il fotovoltaico si conferma una delle tecnologie di punta dell’offerta delle ESCo, proposta da oltre il 75% dei rispondenti, in particolare nel settore della Pubblica Amministrazione (97%) e nel residenziale (86%). La tipologia di contratto più diffusa è quella “chiavi in mano”, indipendentemente dal settore di riferimento, mentre la modalità EPC con rischio finanziario del cliente è estremamente poco diffusa.

Questo indica che, nonostante una concentrazione degli operatori del settore, la logica di servizio energetico e il collegamento dei risultati di risparmio agli interventi effettuati non è ancora giunta a maturazione.

L’adeguamento energetico in Italia rappresenta una sfida imponente ma necessaria per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Gli investimenti effettuati nel 2023 mostrano un significativo impegno verso l’efficienza energetica, ma le prospettive future sono caratterizzate da incertezza e necessità di pianificazione strategica.

Solo attraverso interventi mirati, incentivi stabili e un approccio coordinato sarà possibile affrontare efficacemente le sfide poste dall’adeguamento energetico e garantire un futuro sostenibile per il Paese.

 

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