Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


PESARO – L’obiettivo era quello di ottenere finanziamenti Pnrr per l’internazionalizzazione delle imprese. Come ci stavano per riuscire? Tramite una società fittizia con sede a Pesaro, la Vendre Più, il cui amministratore è uno straniero residente a Senigallia.

Una richiesta di fondi di 15 milioni di euro stroncata dai finanzieri del Comando Provinciale di Pesaro, nell’ambito di un’articolata operazione di polizia giudiziaria denominata “La giostra si è fermata”.

Le fiamme gialle hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare personali nei confronti di 3 indagati, una misura cautelare interdittiva nei confronti di un quarto indagato e sequestri preventivi a carico degli stessi 4 indagati e di due società per un ammontare di € 490.198,62. Si tratta di tre salernitani tra i 40 e i 50 anni e un prestanome argentino residente a Senigallia, formalmente titolare della Vendre Più con sede a Pesaro.

Le ordinanze ed i decreti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Pesaro, su richiesta dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Bologna.
L’attività ha consentito, altresì, di bloccare illecite richieste di finanziamenti pubblici, erogati con fondi del P.N.R.R. per oltre 15 milioni di euro, che sarebbero stati stanziati da SIMEST (società partecipata da Cassa Depositi e Prestiti).

Le preliminari investigazioni sulla società pesarese, svolte mediante anche avanzate tecniche di indagine, avevano consentito di convalidare l’ipotesi investigativa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli approfondimenti investigativi consentivano inoltre di individuare ulteriori casi analoghi di agevolazioni pubbliche richieste ed in parte ottenute mediante simili condotte di frode a favore di altre società con sedi legali nelle province di Ravenna e Bolzano.
Il quadro complessivo così delineato evidenziava, a carico degli indagati, ben 15 casi di truffa aggravata aventi ad oggetto numerose richieste di finanziamenti a sostegno delle imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione, in relazione alle quali, grazie alla fattiva collaborazione di SIMEST, ne è stata impedita l’erogazione per una somma superiore a 15 milioni di euro.

Gli indagati avrebbero creato o rilevato delle società di capitali che, di fatto, erano scatole vuote, prive di qualsiasi operatività commerciale/finanziaria, con sedi legali ed unità locali totalmente inesistenti o riconducibili a servizi di mera domiciliazione societaria, mantenute in vita appositamente per frodare gli Enti preposti all’erogazione del denaro pubblico.

Le società utilizzate, di fatto, non avevano mai presentato le prescritte dichiarazioni fiscali, alcune addirittura da oltre 20 anni, ma gli indagati si premuravano di creare “a tavolino” almeno due bilanci d’esercizio totalmente falsi che esponevano ricavi milionari. Presentavano poi a SIMEST una serie di richieste di finanziamenti – in parte anche a fondo perduto – garantiti dallo Stato e/o con fondi europei, motivandoli con un’asserita volontà di internazionalizzare l’impresa, sviluppare il commercio elettronico o per l’inserimento nei mercati esteri.
Ottenuta una prima erogazione dei finanziamenti, toglievano i soldi dai conti con prelievi e bonifici, tanto che gli viene contestato anche il reato di malversazione di erogazioni pubbliche che il delitto di autoriciclaggio.
Le ulteriori investigazioni sono state determinanti per individuare una “regia tecnica” realizzata che si ritiene essere stata svolta da un commercialista che si è prodigato attivamente per la realizzazione a “tavolino” dei bilanci milionari falsi.



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui