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Il bando agrivoltaico 2024 recentemente approvato rappresenta un’opportunità per le aziende agricole italiane che desiderano investire nell’energia rinnovabile e nella sostenibilità ambientale. Finanziato dal PNRR, il bando mette a disposizione 1,1 miliardi di euro per la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi, con l’obiettivo di raggiungere almeno 1,04 GW di nuova potenza installata. Le aziende agricole possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, oltre a una tariffa incentivante per l’energia immessa in rete. L’accesso agli incentivi avviene tramite partecipazione a procedure pubbliche, distinte in registri e aste, bandite dal GSE.

Quando esce il bando Agrovoltaico 2024?

Il decreto agrovoltaico 2024 MASE è stato firmato e apre ufficialmente la possibilità perché è in possesso dei requisiti di inviare la domanda entro i termini e seguendo la procedura indicata nel bando. L’iniziativa è volta a sostenere la rivoluzione verde anche in settori che, fino ad ora, erano stati toccati solo marginalmente. 

L’obiettivo con cui è stato firmato il decreto è quello di installare nuovi sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale: lo scopo è installare 1,04 GW di nuova capacità verde e raggiungere una produzione annuale di almeno 1.300 GWh, sfruttando la sempre più proficua sinergia tra agricoltura e energia solare. 

Attenzione a non confondere il bondo Agrivoltaico 2024 con il bando Parco Agrisolare 2023, realizzato grazie ai fondi del PNRR e non più disponibile. 

Interventi oggetto di agevolazione e chi può fare domanda?

Il bando Agrivoltaico è rivolto ad alcuni beneficiari che, in possesso dei requisiti, possono fare domanda: 

  • agricoltori e imprenditori agricoli, sia nella forma di società sia come cooperative agricole;
  • associazioni temporanee di imprese costituite da due o più imprenditori agricoli e/o società agricole, cooperative agricole, e simili. 

Le attività che possono essere oggetto di agevolazione sono: 

  • costruzione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica; 
  • l’impianto deve avere potenza nominale superiore a 1 kW; 
  • l’impianto deve essere registrato sul sistema di gestione delle anagrafiche uniche degli impianti di produzione e deve aver ricevuto la validazione da parte del Gestore di Rete; 
  • l’impianto non deve “arrecare danno significati agli obiettivi ambientali”. 

Al contempo bisogna verificare di essere in possesso dei requisiti progettuali che riguardano le caratteristiche specifiche dell’impianto stessa, prima tra tutti l’altezza dal suolo tale da permettere il regolare svolgimento le attività previste sul terreno di installazione dell’impianto:

Altezza dal suolo

Attività

1,3 metri 

attività zootecnica

1,3 metri 

impianti fotovoltaici in posizione fissa

2,1 metri 

attività colturale nell’ambito del sistema agrivoltaico

2,1 metri

attività mista, colturale e zootecnica

Un secondo requisito essenziale riguarda la producibilità di energia elettrica minima che deve essere “non inferiore al 60% della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento, FVstandard ubicato nello stesso sito.” In questo senso si ricorda che la capacità produttiva di un impianto deve essere calcolata considerando un impianto fotovoltaico di riferimento, collocato nello stesso sito dell’impianto agrivoltaico, caratterizzato da moduli con efficienza 20% su supporti fissi orientati a Sud e inclinati con un angolo pari alla latitudine meno 10 gradi. 

Da non dimenticare, poi, che rientra tra i requisiti anche il fatto che la superficie minima destinata all’attività agricola/pastorale collegata al sistema agrivoltaico, risulti pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico. 

Quando scade il bando Agrivoltaico?

La domanda può essere presentata dal 04 giugno 2024 alle 12 fino al 02 settembre 2024 alle 12 esclusivamente in via telematica attraverso il portale dedicato sul sito del GSE

La partecipazione può avvenire attraverso due forme: 

  • aste, dedicato agli impianti di qualsiasi potenza presentato da tutte le categorie ammesse; 
  • registri, riservate alle iniziative di operatori del settore agricolo nell’ambito delle quali siano realizzati impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW.

Quanto costa un impianto agrivoltaico?

Il costo di un impianto agrivoltaico dipende da numerose varianti, tra cui: 

  • dimensione e posizione;
  • tipologia di pannelli solari, tenendo presente che per poter accedere all’incentivo agrivoltaico 2024 devono essere a norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025;
  • struttura di supporto, fissa, a inseguimento solare) e i materiali utilizzati influiscono sul costo; 
  • complessità dell’installazione; 
  • presenza di componenti aggiuntivi, quali un sistema di accumulo o tecnologie a supporto che potrebbero aumentare il grado di complessità del progetto e della realizzazione. 

In generale, il costo di un impianto agrivoltaico può variare da 800€ a 1.500€ per kWp (chilowatt picco) installato.

Per un impianto di medie dimensioni (100 kWp), il costo potrebbe aggirarsi intorno ai 100.000€ e 150.000€, tuttavia grazie alle numerose agevolazioni, tra cui quella promossa dal decreto Agrivoltaico 2024 è possibile recuperare una buona parte dell’investimento iniziale. 

Coloro che possono accedere a questo incentivo possono accedere ad un contributo a fondo perduto fino ad una misura massima del 40% dei costi ammessi, oltre a una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete.

Quali sono in incentivi per il fotovoltaico 2024?

Data l’importanza e l’urgenza di una svolta verde in Italia ci sono numerosi incentivi per il fotovoltaico 2024 ai quali è possibile attingere per recuperare una parte dell’importo corrisposto per la realizzazione e installazione dell’impianto. 

Oltre all’Agrivoltaico 2024, ci sono alcune detrazioni rivolte ai privati, tra cui: 

  • Bonus Ristrutturazione, un’agevolazione fiscale che permette di recuperare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un impianto fotovoltaico in 10 anni. Il limite massimo di spesa detraibile è di 96.000€; 
  • Reddito Energetico, che fa capo ad un fondo, istituito dal Decreto Energia, offre un contributo a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici a famiglie con ISEE basso. L’80% del fondo è destinato alle regioni del Sud Italia. 

Inoltre, si ricorda che per gli impianti fotovoltaici installati su abitazioni esistenti, l’IVA è ridotta al 10%. Per le nuove costruzioni, l’IVA è al 4%. 

Infine, non bisogna dimenticare che la realizzazione di un impianto fotovoltaico, anche domestico, permette di immettere in rete l’energia prodotta in eccesso e di ricevere un compenso dal GSE. 

 

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