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Il 21 aprile del 2023 la Giunta comunale emanò un avviso esplorativo per manifestazione di interesse e proposte mirate alla costruzione e gestione di un rifugio destinato al ricovero di cani e gatti con annesso rifugio sanitario comunale . Il progetto di co financing doveva rientrare nel PIAO 2023-2025, “Individuazione e contestuale assegnazione degli obiettivi esecutivi di performance generale di ente e di performance organizzativa da inserire nel redigendo Piano integrato di attività e organizzazione“. Da allora non se ne è saputo più nulla, se non, che il Comune di Messina in data 31 maggio di quest’anno ha ricevuto la REVOCA dei fondi ai fini della realizzazione del rifugio comunale, e il RECUPERO dell’acconto versato pari al 10% del contributo totale.

Insomma un altro “successo” di cui l’amministrazione, e più specificatamente Sindaco ed assessore Minutoli non riferiscono nell’ambito della auto celebrazione dei loro “successi”.

Dei fondi perduti e della richiesta di restituzione dell’acconto il Comune lo apprende con la nota inviata dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari Interni e Territoriali, protocollo numero 0193550/2024 del 31 maggio ultimo scorso.

IL CONTRIBUTO PERSO E LA MOTIVAZIONE DELLA REVOCA

Il Dipartimento risponde alla nota del Comune di Messina datata 10 maggio 2024. Il Dipartimento del Ministero dell’Interno, prende atto di tale nota con la quale il Comune, facendo riferimento al contributo di euro 1.004.551.33 “in ragione dei decreti ministeriali” in data 16 novembre 2021 e 30 maggio 2022, a maggio del 2024 espone che nonostante avesse identificato un’area sulla quale era possibile realizzare il rifugio, tale area ricadente sul territorio messinese, “essendo l’unica con destinazione F1c (attrezzature sociali e servizi veterinari)” essendo “di proprietà privata” l’amministrazione comunica la necessità di “procedere ad espropriazione per pubblica utilità“.

Secondo l’amministrazione Basile e l’assessore Minutoli questa sarebbe la sola possibilità e l’unica soluzione per l’impiego dei fondi assegnati dal contributo, anche perché, sempre l’amministrazione comunale comunica al Dipartimento del Ministero, “un’unico operatore economico che ha manifestato interesse al Project financing non ha successivamente inviato la documentazione richiesta, e pertanto, venendo meno il progetto di finanza pubblica, occorre procedere alla progettazione dell’intervento assegnando incarico a professionisti esterni la progettazione delle opere e per il successivo affidamento dei lavori di realizzazione“.

A seguito di quanto esposto l’amministrazione BASILE con l’assessore Minutoli in testa, a febbraio del 2024 chiede una proroga del mantenimento del contributo di altri 36 mesi. Richiesta che non è stata accolta, ed è il Dipartimento per gli affari Interni e Territoriali, con la nota del 30 maggio ultimo scorso, che chiarisce il motivo dell’impossibilità dell’accoglimento ed a che cosa, quindi, il Comune di Messina va incontro, ovvero, la REVOCA del contributo e la restituzione dell’acconto del 10% versato.

LA REVOCA DEL CONTRIBUTO E LA RESTITUZIONE DEI FONDI

Scrive il Ministero “Si comunica che l’articolo 3 dell’avviso pubblico per la presentazione delle richieste di contributo, pubblicato sulla G.U. del 24 maggio 2021 (data dell’assegnazione del contributo al Comune di Messina, ndr.) stabilisce che ‘gli interventi di messa a norma dei rifugi per cani di cui all’art. 1 comma 778, o per la costruzione di nuovi rifugi di cui al successivo comma 779, dovranno TERMINARE ENTRO I 12 MESI dalla comunicazione del finanziamento. La mancata realizzazione degli interventi entro il predetto termine comporterà LA RESTITUZIONE DELLE RISORSE ASSEGNATE ovvero il RECUPERO delle stesse“.

Ed è ciò che è avvenuto. Così il Dipartimento del Ministero dell’Interno, con la nota di cui stiamo scrivendo, quella del 31 maggio di quest’anno, scrive e conferma “Alla luce di quanto esposto, considerato che i termini previsti dall’avviso in parola sono AMPIAMENTE SCADUTI, che l’ente non ha potuto INDIVIDUARE un’area idonea o ibera da vincoli per realizzare l’intervento e che la richiesta di mantenere le somme a disposizione dell’ente per ulteriori 36 MESI NON PUO’ ESSERE ACCOLTA, si comunica che questa Direzione procederà a valutare l’attivazione della procedura di REVOCA del contributo in parola con conseguente RECUPERO delle somme già erogate pari al 10% del contributo complessivo“.

Si conclude così la “storia triste” che non ha consentito, neppure stavolta, di realizzare un canile e un rifugio per cani e gatti, a Messina. Ma la nostra città manca anche di adeguate aree di sgambamento per i cani: quelle esistenti, a Villa Dante (piena di cani di grossa taglia) e quella di Villa Sabin (senza aree al riparo dal sole) sono inadeguate ed insufficienti per una città vasta come Messina. Così, notizia di oggi, i gatti randagi abbondano e muoiono avvelenati, investiti, e il dramma rimane tutto in mano “ai soliti” eroi: i volontari, che Dio li benedica.

 

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