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Dopo un periodo di stallo, il governo italiano ha reintrodotto gli incentivi per la sostituzione dei vecchi veicoli e l’acquisto di auto elettriche, una mossa attesa da molti e pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 3 giugno. Questi incentivi, come è noto, mirano a ridurre l’inquinamento e a promuovere l’adozione di veicoli a basso impatto ambientale.  Ecco il parere di Fabio Grillo, amministratore di Ford Blu Center, a Torrette di Mercogliano, in provincia di Avellino.

Grillo, quali sono i nuovi scenari che si aprono con la reintroduzione degli incentivi statali per chi passa all’elettrico?  

Intanto, va detto che, dopo la prima tranche di incentivi erogati a gennaio 2024, il mercato automobilistico italiano aveva subito un forte rallentamento. Molti cittadini, a partire dai primi mesi del 2024, non essendo prevista alcuna forma di incentivazione all’acquisto avevano rimandato la spesa. Poi, con la notizia dell’imminente ritorno del sostegno statale e la pubblicazione dei nuovi Ecobonus, il mercato ha iniziato a riprendersi, seppur lentamente.

 Esistono diverse categorie di incentivi in base alle categorie dei veicoli e delle emissioni: quali sono i principali criteri?

Gli incentivi sono suddivisi in tre categorie basate sulle emissioni di CO2: Veicoli Elettrici a Batteria, che vanno da 0 a 20 g di CO2/km: questa categoria include le auto completamente elettriche e alcuni veicoli plug-in. Gli incentivi per chi acquista questi veicoli sono tra i più alti, riflettendo l’impegno del governo a promuovere la mobilità elettrica. Ci sono poi i veicoli Plug-in Hybrid (21-60 g CO2/km) che sono quelli che combinano un motore elettrico con uno a combustione interna, offrendo un’alternativa a basso impatto ambientale. Infine, i Mild Hybrid e Benzina (61-130 g CO2/km) che includono le mild hybrid e alcune auto a benzina con batteria (MEV): in questo caso gli incentivi sono minori e tendono ad esaurirsi rapidamente.

 Perché?

Si tratta degli incentivi per l’acquisto di automobili più accessibili e spesso scelte per l’uso cittadino. Parliamo di modelli popolari come, ad esempio, la Fiat Panda, la Ford Puma e la Renault Clio.

 Nel dettaglio, gli incentivi a che risparmio possono condurre l’acquirente?

Il contributo varia in base alla tipologia di vettura che si acquista. Quello base per l’acquisto di veicoli nella fascia 0-20 g CO2/km senza rottamazione è di 6.000 euro, che sale a 7.500 euro per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro. Se si vanno a rottamare veicoli Euro 0-1-2, il contributo aumenta a 11.000 euro, e fino a 13.750 euro per chi ha un ISEE sotto i 30.000 euro.

 La mobilità elettrica è, secondo lei, il futuro?

Io dico che l’elettrico è il presente. L’obiettivo del governo è chiaro: rendere l’elettrico fruibile per tutti e accelerare la transizione verso veicoli a zero emissioni. I processi produttivi si sono ormai perfezionati, rendendo le auto elettriche più competitive. La rotta è ormai tracciata: il futuro è elettrico, o comunque a basso impatto ambientale, e non si tornerà ai motori diesel o benzina.

 Per rendere efficace la transizione, ritiene sia necessario insistere e promuovere nuovi incentivi, magari anche sull’usato?

Per garantire un futuro sostenibile, è essenziale che i fondi destinati alla sostituzione del parco veicoli continuino a essere incrementati, soprattutto per le auto completamente elettriche. Il governo attuale ha dato opportunità anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 6, con incentivi di 2.000 euro per chi rottama veicoli Euro 4 o inferiori.

Chi critica l’elettrico sostiene che le colonnine di ricarica siano insufficienti e che i tempi di ricarica siano troppo lunghi. Lei cosa dice?

Sicuramente la disponibilità di infrastrutture di ricarica è un aspetto cruciale della transizione verso l’elettrico. Oggi, le autostrade italiane sono dotate di piazzole per la ricarica superfast, che permettono di ricaricare il 50% della batteria in soli dieci minuti. Questo rende l’uso delle auto elettriche sempre più pratico e accessibile. E, poi, non è assolutamente vero che bisogna attendere che la batteria sia totalmente scarica per ricaricarla. L’auto può essere ricaricata anche quando magari è ferma in garage o in un’area di sosta.

 

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