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Nonostante il provvedimento firmato ieri sera dal presidente della Regione e commissario straordinario ai rifiuti, Renato Schifani, che autorizzava ieri la riapertura provvisoria della discarica di Lentini per 20 giorni e con alcune limitazioni, i cancelli del sito di stoccaggio posto sotto amministrazione giudiziaria dal 2020 sono rimasti chiusi, in via cautelativa. I gasoloni sono rimasti fuori, impossibilitati a depositare il loro carico. Questa situazione di stallo ha aggravato ulteriormente l’emergenza iniziata 5 giorni fa, con lo stop alla raccolta dei rifiuti indifferenziati in duecento comuni siciliani, tra cui Catania. Nel capoluogo etneo sono già presenti molte microdiscariche e, soprattutto nei quartieri periferici, il rischio di possibili roghi è alto. Molte altre amministrazioni hanno disposto lo stop ai mercati rionali ed al ritiro dell’indifferenziata.

Anci: “Estrema difficoltà e confusione

“Prendiamo atto dell’ordinanza del presidente Schifani emanata ieri e finalizzata a far ripartire la raccolta dei rifiuti nei circa 200 comuni della Sicilia coinvolti dallo stop all’impianto di Lentini. Il fatto – dichiarano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia – che però ad ora la discarica sia ancora chiusa, fa temere che rispetto a questo provvedimento si possano essere verificati problemi di carattere applicativo. Pertanto, considerata l’estrema difficoltà e confusione in cui versano i comuni nella gestione dei rifiuti, auspichiamo che la Regione possa fornire tempestivamente indicazioni operative affinché si sappia come potere organizzare la raccolta e il conferimento evitando gravi disagi ai cittadini”.

L’appello di Corsaro: “Serve una riforma di sistema delle Srr”

“La Sicilia deve uscire dalla schiavitù delle discariche che però, ad oggi, restano indispensabili perché non sappiamo dove mettere l’indifferenziata. Da una parte, i cittadini devono aiutarci a ridurre la spazzatura non differenziata, dall’altra serve una svolta nell’impiantistica locale per il trattamento dei rifiuti”. E’ quanto aggiunge il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, componente del direttivo Anci Sicilia. “Accanto ai termovalorizzatori – aggiunge il primo cittadino misterbianchese – portati avanti con intelligenza dal governo regionale – spiega il sindaco etneo – occorre allora rivedere e migliorare il sistema delle Srr, uno dei punti deboli. Le Srr ad oggi possono solo sottostare alle volontà delle discariche, quando invece dovrebbe essere gli snodi virtuosi della raccolta rifiuti in Sicilia. Ma per quanto riguarda le Srr sono pochi i casi positivi. Nella maggior parte delle province, a partire da Catania, non c’è stata infatti nessuna spinta sostanziale verso la realizzazione degli impianti locali per differenziare i rifiuti e gestire le diverse frazioni. Le cause sono diverse, tra cui lo scarso potere contrattuale della Srr nei confronti della Regione. Gli impianti locali, che la Srr dovrebbero promuovere, renderebbero i comuni più autonomi nella gestione della raccolta differenziata. Prenderei ad esempio – specifica il ancora Corsaro – le Unioni di comuni del nord Italia che riescono a fare una gara unica del servizio con un unico Pef (Piano finanziario) per diversi enti locali, migliorando il ciclo dei rifiuti e abbattendo i costi. Le discariche, a quel punto, sarebbero una soluzione residuale. In Sicilia, invece, restano purtroppo insostituibili. Al Governo regionale, accanto a termovalorizzatori e soluzioni emergenziali, chiediamo di mettere mano a una effettiva riforma di sistema facendo funzionare le Srr”.

Lombardo (ScN): “Chiederemo le dimissioni di Schifani”

“Non solo il governo regionale, insieme ai suoi predecessori, è la causa di questa emergenza. Ma dimostra anche di non essere in grado di affrontarla e risolverla. Procederemo a verificare cosa sta accadendo e chiederemo le dimissioni del presidente Schifani e dell’assessore Di Mauro per una gestione da dilettanti”. E’ quanto afferma il deputato all’Ars di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo, criticando duramente l’operato del governatore dell’Isola.

Pogliese (FdI): “Termovalorizzatori necessari”

“L’emergenza vissuta negli ultimi giorni, per via della temporanea chiusura dell’impianto di Lentini, ripropone in Sicilia un problema ciclico e ricorrente. Un problema che, specie nei mesi estivi, rischia di creare emergenze sanitarie e di danneggiare l’immagine della nostra Regione. Da sindaco mi sono ritrovato in più momenti a dover fronteggiare situazioni assolutamente emergenziali ed è chiaro che la Sicilia, per gli errori del passato, continui a pagare il prezzo di essersi affidata solamente all’impiantistica privata senza quelle infrastrutture necessarie per completare un ciclo dei rifiuti virtuoso”. A dirlo è il senatore Salvo Pogliese, coordinatore regionale per la Sicilia Orientale di Fratelli d’Italia ed ex primo cittadino di Catania. “Il governo della Regione ha di recente approvato il nuovo Piano di gestione dei rifiuti che – continua – consentirà di realizzare due termovalorizzatori, ad esclusiva iniziativa e realizzazione pubblica, e che saranno costruiti con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021/2027 con un investimento complessivo di 800 milioni di euro e che non graverà sui contribuenti siciliani. Con i termovalorizzatori si avrà la garanzia che i comuni non dovranno impegnare ingenti somme del bilancio per il rifiuto indifferenziato, il cui smaltimento in discarica tocca vette di 400 euro a tonnellate, e non si ritroveranno mai più in emergenza. Al contrario la produzione di energia da parte dei termovalorizzatori comporterà dei ricavi che consentiranno di ridurre i costi della Tari per i siciliani. Si tratta quindi di vedere il rifiuto quale risorsa e non più, come avvenuto sino ad oggi, di un costo. Un passo in avanti ormai ineludibile alla luce delle difficoltà che i sindaci e la Regione affrontano ormai da troppo tempo: Fratelli d’Italia ha dato il suo contributo affinché venisse instradato questo percorso e tutti auspichiamo che possa procedere in maniera spedita e celere”.

Nello Dipasquale (PD): “Enormi responsabilitià di Schifani e Musumeci”

“Passano gli anni e si avvicendano i governi di destra in Sicilia ma il problema rifiuti resta tale e quale”. Lo dice il deputato del Partito democratico all’Ars, Nello Dipasquale, commentando le vicende degli ultimi giorni nell’Isola nate dalla chiusura dell’impianto di Lentini. “La destra governa ormai da due legislature e non è riuscita ancora ad offrire una soluzione al problema. Oggi – prosegue Dipasquale – dopo avere sbandierato la favoletta degli inceneritori, il governo regionale si fa trovare impreparato davanti all’ennesima emergenza. Cosa hanno fatto in questi sette anni e mezzo? Una legislatura e mezzo di governo non è bastata a questa destra per realizzare gli impianti necessari al trattamento dei rifiuti indifferenziati. Le responsabilità dell’attuale governo a guida Schifani, e  del precedente a guida Musumeci, sono enormi. Davanti a questa impreparazione, non ci sono scuse. Il governo Schifani prosegue nel fallimento del suo predecessore Musumeci e il prezzo lo pagheranno, ancora una volta, i siciliani che dovranno sopportare gli aumenti della Tari provocati dai trasferimenti di rifiuti all’estero. Musumeci e Schifani – conclude Dipasquale – chiedano scusa ai siciliani”.

 

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