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Arrivano importanti novità per imprese e lavoratori. Le aziende che assumono a tempo indeterminato potranno beneficiare di un maxi sconto del 120% del costo ammesso in deduzione, che sale al 130% se i nuovi assunti rientrano nelle cosiddette categorie fragili.

Nella giornata del 26 giugno è stato pubblicato il decreto attuativo del Ministero dell’Economia, di concerto con il Ministero del Lavoro, che – in attuazione della riforma dell’Irpef – prevede per quest’anno una maggiorazione (pari al 120%) del costo del lavoro ammesso in deduzione nel caso di incremento del numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato. L’obiettivo è favorire le assunzioni stabili, contrastando disoccupazione e precariato.

Sul provvedimento il governo ha chiesto il voto di fiducia ha incassato il via libera del Senato e passa ora alla Camera dei Deputati, che ha tempo fino al 6 luglio per convertirlo in legge.

Il provvedimento, oltre all’attesa riforma dei fondi strutturali per superare le storiche difficoltà del nostro paese nella spesa dei fondi Ue, contiene anche un pacchetto da 2,8 miliardi dedicato lavoro. Spiccano in particolare i tre bonus dedicati ai giovani, alle donne e a chi assume nella Zes unica per il Mezzogiorno, che prevedono l’esonero contributivo del 100% per due anni e potranno essere riconosciuti per le assunzioni a tempo indeterminato fatte dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

Tra le novità aggiunte durante l’esame in commissione, ci sono le risorse, per 1,33 miliardi nel 2024, per assumere 245 segretari comunali e provinciali; 18 milioni di qui al 2029 per gli extracosti relativi al prolungamento della linea M1 della metropolitana di Milano; l’incremento (da 5,8 a 24,2 milioni) del fondo desinato a finanziare la cig dei dipendenti di Alitalia. E’ stato intanto pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze il decreto attuativo che introduce il ‘superbonus’ per le assunzioni previsto dalla riforma dell’Irpef.

Il decreto, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, contiene le modalità di attuazione della norma che dispone per le imprese, ai fini della determinazione del reddito, la maggiorazione del costo del lavoro per i neo assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, compresi quelli a tempo parziale.

Il presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro della Provincia di Bergamo, Marcello Razzino, commenta: “Un provvedimento come questo era atteso da anni per dare una forte spinta all’occupazione e alla stabilità. È una misura importante e concreta, in grado di generare tante ricadute positive sia per i lavoratori sia per le aziende. Da un lato, infatti, favorisce le assunzioni stabili e dall’altro rafforza il capitale umano facilitando la continuità dei rapporti di lavoro. Inoltre, permette alle imprese di sviluppare una miglior programmazione degli investimenti puntando sulla crescita”.

“Questo sconto – prosegue Marcello Razzino – rientra nell’obiettivo del governo di sostenere la crescita del sistema produttivo applicando il motto ‘Più assumi e meno paghi’. Ma non è tutto: la norma fa parte di un decreto – il cosiddetto ‘decreto coesione’ – che non si ferma a questo incentivo ma prevede l’introduzione di vari strumenti a beneficio delle assunzioni in modo particolare di giovani, donne e abitanti del Mezzogiorno. Si inserisce in un contesto più ampio che guarda a una maggior stabilizzazione delle persone. Viene posta un’attenzione speciale sugli individui che faticano più di altri a trovare un’occupazione stabile ed è molto positivo”.

 

 

Infine, il presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro della Provincia di Bergamo conclude: “Il maxi-sconto si applica con riferimento all’anno 2024 ma, risorse permettendo, l’intento è quello di renderlo operativo anche per il 2025 per consentire alle aziende di organizzarsi e cogliere questa opportunità guarrdando a una prospettiva che non si limiti al presente ma punti a un orizzonte di medio-lungo termine. Auspicando in positivi riscontri da parte delle imprese, presumibilmente i primi risultati si dovrebbero notare tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025: è un segnale forte e speriamo che dia i suoi frutti”.

Il provvedimento

Le aziende potranno incrementare il costo di lavoratrici e lavoratori da ‘scontare’ ai fini fiscali: la maggiorazione dell’importo deducibile è del 20% (che porta quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un’ulteriore 10%, al 30% (pari ad una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno 2 figli minorenni o prive di impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione, lavoratori molto svantaggiati. Il beneficio è condizionato all’incremento occupazionale da parte dell’azienda nel periodo d’imposta agevolato rispetto a quello precedente.

Sono esclusi dal novero dei fruitori dell’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale. La misura introduce il principio del “più assumi meno paghi”, spiegava a ottobre la premier Giorgia Meloni annunciando la deduzione, indicata anche del programma del governo. Che, restando in tema di rilancio dell’occupazione, ha appena incassato dall’Ue anche la proroga fino a fine anno della ‘decontribuzione Sud’.

La misura prevede la riduzione del 30% degli oneri sociali dovuti dai datori di lavoro delle regioni meridionali colpite dalle conseguenze socioeconomiche della guerra in Ucraina. Si tratta però dell’ultimo rinnovo possibile: con il ritorno al vecchio regime sugli aiuti di Stato, la misura dovrà infatti essere modificata.

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