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“Dopo la beffa dei contributi e dei sostegni alle attività agricole danneggiate dal maltempo dalla peronospora chiesti un anno fa, la beffa di provvedimenti inattuabili perché la Regione non ha messo in condizione le banche di concedere supporto agli imprenditori del settore, a fronte dei benefici annunciati loro a pochi giorni dal voto e a seguito dello stato di calamità riconosciuto all’Abruzzo. La lacuna dei provvedimenti nazionali e regionali prodotti e non ancora attuati, è messa nero su bianco in una missiva indirizzata dal responsabile dell’Associazione bancaria italiana all’esecutivo regionale, in cui manifesta la piena intenzione di sostenere le imprese in difficoltà, ma attesta l’impossibilità di farlo a causa di una serie di lacune documentali. Questa è l’ennesima riprova che Marsilio non governa, fa solo propaganda, mentre gli abruzzesi aspettano di vedere risolto almeno uno dei tanti problemi che affliggono la regione”, afferma il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.

“Inattuabili le misure previste dal Decreto Lollobrigida del 24 gennaio scorso che annunciava, tra le altre, misure agevolative che coinvolgevano le banche – spiega Paolucci – si tratta di prestiti ad ammortamento quinquennale con un contributo in conto interessi; la proroga per una sola volta e per più di 24 mesi delle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario. Le due misure, annuncia l’ABI, per essere applicate richiedono il riconoscimento all’impresa delle provvidenze pubbliche e delle agevolazioni sui finanziamenti, passaggi tecnici che nel testo legislativo non ci sono. E non solo nel decreto citato, ma nemmeno l’altro testo di riferimento in capo al Governo Meloni, il decreto legge del 10 agosto 2023 che conteneva le misure a sostegno delle imprese colpite dalla peronospora dà indicazioni alle banche, facendo riferimento a un generico “indennizzo” che ad oggi nessuno ha visto, né percepito. Beffa tra le beffe, oltre alla mancata attivazione dei possibili sostegni previsti dal decreto legislativo 102 del 2004, c’è anche il fatto che lo sgravio Inps su 12 mesi è possibile solo sul 17% e non sul 50% dell’entità contributiva, un’altra tegola che si abbatte sulle imprese. Questa la situazione e l’esortazione ABI verso il Governo regionale a chiarire come i contributi pubblici possano concretizzare quanto stabilito nella legge e a dare indicazioni precise alle banche sulle modalità di azione, in modo che possano dare credito alle imprese. Questo stato di fatto, insieme allo stallo dei contributi e sostegni che dovevano essere urgenti e che dopo un anno non sono ancora certi, per coperture finanziarie e mancati potenziamenti di risorse che sono insufficienti per tutte le attività agricole nazionali, basti pensare che in Abruzzo ce ne sono ben 15.000. Ad oggi registriamo ancora che la filiera governativa che parte dalla Regione e arriva al Governo, la cui presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata eletta in Abruzzo, non è stata in grado di dare una risposta concreta una su problemi che stanno togliendo futuro al settore”.



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