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Servizi per 30 milioni di euro per l’ambito sociale di zona di Corato, Ruvo e Terlizzi; una programmazione frutto di un lavoro congiunto degli organismi politici e degli uffici dei tre comuni interessati. Un sistema di welfare locale finalizzato a potenziare le attività a favore delle persone che necessitano del contributo delle istituzioni per migliorare la qualità della vita.

Ieri il Consiglio comunale di Corato, nella sua funzione di ente capofila, ha approvato il nuovo piano sociale di zona alla presenza del sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico, dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Ruvo di Puglia Nico Curci e degli altri rappresentanti degli enti che hanno collaborato alla stesura del progetto.

Un piano imponente, con un impegno consistente in termini di risorse economiche messe a disposizione dagli enti comunali, che con l’ok del consiglio comunale potrà essere finalmente operativo.

Il nuovo piano sociale di zona è strutturato attorno a cinque assi tematici chiave: l’accesso e presa in carico personalizzata con il rafforzamento del servizio sociale professionale e dei punti di accesso ai servizi, con l’assunzione di nuovi assistenti sociali e la creazione di sportelli dedicati;  la tutela di famiglie e minori con l’attivazione di unità di strada per l’assistenza domiciliare educativa, promozione di centri di aggregazione e supporto alla genitorialità;  la cura e il supporto di persone anziane e disabili con la sperimentazione di servizi di affido per anziani e disabili, promozione di co-housing e potenziamento dei servizi domiciliari; il contrasto alla povertà ed attenzione alla fragilità con innovativi percorsi di inclusione sociale e lavorativa, rete di prima accoglienza per la povertà estrema e misure per l’emergenza abitativa e la prevenzione e contrasto a ogni forma di violenza con il rinnovo delle convenzioni con i Centri Antiviolenza (CAV) e sperimentazione di percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza.

Tra le numerose iniziative previste, spiccano i servizi per minori e famiglie con la creazione di un Centro Servizi Famiglie e Centri per Minori, con un investimento complessivo di oltre 1 milione di euro, inclusa l’educativa di strada e il supporto all’invecchiamento attivo; l’inclusione sociale con l’implementazione di progetti per l’autonomia e la vita indipendente dei disabili, con finanziamenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il contrasto alla povertà con l’attivazione di un centro per la povertà estrema e interventi di inclusione per migranti e categorie a rischio di esclusione sociale, con un budget di circa 2 milioni di euro.

Il piano prevede il rafforzamento dell’Ufficio di Piano di Zona e della rete di attori pubblici e del Terzo Settore, la sperimentazione di nuovi servizi, e un miglioramento dell’integrazione tra i vari interventi. Saranno assunti nuovi dirigenti e funzionari specializzati, e verranno promosse forme innovative di co-progettazione e co-gestione dei servizi.

Addario: «Vogliamo raggiungere i livelli essenziali di prestazioni sociali»

«Il primo obiettivo è quello di continuare a rafforzare l’Ufficio di Piano e il Servizio Sociale Professionale dei Comuni attraverso l’assunzione di ben 8 nuovi assistenti sociali, insieme a nuovi amministrativi» ha affermato nel suo discorso l’assessore ai servizi sociali del Comune di Corato Felice Addario.

«Questo Piano Sociale di Zona investe per la prima volta nella costruzione di nuovi sportelli fisici ed itineranti di orientamento ed accesso ai servizi, con ulteriore personale dedicato e specializzato. Lo facciamo attraverso i punti di facilitazione digitali, lo faremo con il segretariato sociale, lo sportello per migranti e il potenziamento della porta unica di accesso per i bisogni socio-sanitari» ha aggiunto .

L’obiettivo, ha spiegato Addario, è quello di raggiungere i Livelli Essenziali di Prestazioni Sociali che oggi sono garantiti quasi esclusivamente nel Nord Italia.

«Questo Piano di Zona intende lavorare per smussare le conflittualità e costruire ponti fra gli attori del territorio, lavorando sul senso del lavoro sociale e sulle idee da mettere in campo. Nei prossimi mesi intendiamo costruire altri tre contenitori che confluiranno nella Rete per la Protezione e l’Inclusione Sociale: un Tavolo socio-sanitario con i servizi della ASL e del Distretto Sociosanitario; un Tavolo per il contrasto alle povertà educative con le scuole e gli altri attori che si occupano di istruzione e giustizia; un Tavolo per la formazione ed il lavoro con i centri di formazione professionale, il centro per l’impiego e le imprese» ha detto Addario nel suo intervento.

E ha aggiunto: «Il terzo obiettivo è quello di rafforzare i servizi già esistenti nel territorio» con riferimento ai Centri Servizi per le Famiglie, assistenza domiciliare educativa, assistenza domiciliare tramite gli OSS, attivata per gli anziani non auto-sufficienti e per le persone con disabilità gravi aventi carenze familiari, centri polivalenti e dei centri diurni per minori, anziani e disabili,  all’assistenza specialistica agli studenti con disabilità, ai centri antiviolenza.

«La sfida più interessante – ha spiegato – è quella di ridurre le separazioni fra i diversi servizi. Non vogliamo più vestire le persone su misura dei servizi ma vogliamo vestire i servizi su misura delle persone, promuovendo non singoli professionisti della cura, che non sempre si parlano fra loro, ma una grande comunità che si prende cura insieme».

Il quarto obiettivo del Piano di Zona è quello di sperimentare nuovi processi e servizi generativi come attività di animazione che mettano insieme bambini ed anziani, attività di sensibilizzazione all’affido etero-familiare, avvio di progettualità innovative nell’ambito dell’accoglienza dei minori nelle comunità educative, contrasto alla devianza giovanile e alla dispersione scolastica, inclusione sociale e di formazione-lavoro per ragazzi under 21 con sindrome dello spettro autistico.

Sul tema delle dimissioni protette l’assessore ha prospettato «un maggiore coordinamento fra servizi sociali e sanitari per ridurre le liste d’attesa nei ricoveri ospedalieri e per garantire una continuità delle cure alle persone in uscita dagli ospedali».

E ancora, sono in programma il servizio di taxi sociale, l’allestimento di un centro servizi per il contrasto alle gravi povertà, presso il vecchio Ospedale di Corato per garantire risposte alimentari, igieniche, psicologiche, sanitarie, formative e lavorative alle persone indigenti.

Inoltre saranno disponibili risorse destinate ad attivare tirocini formativi alle persone gravemente escluse dal mercato del lavoro, quali ex-detenuti, persone con problemi di dipendenze o psichici.

giovedì 27 Giugno 2024

 

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