ROMA. Altri 120 milioni sul piatto per sostenere le aziende italiane che, a causa della guerra, hanno perso investimenti e denaro in Russia, Ucraina e Bielorussia. Il governo, in vista della legge di Bilancio, si prepara a rifinanziare il “Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina”, l’agevolazione a fondo perduto che punta a mitigare gli effetti negativi derivanti dalla crisi russo-ucraina (contrazione della domanda, interruzione di contratti e progetti esistenti, crisi nelle catene di approvvigionamento) che, per le imprese nazionali, soprattutto le Pmi, si sono tradotti in rilevanti perdite di fatturato.
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Nei piani di palazzo Chigi non ci sarà alcuna modifica nei meccanismi di erogazione (tetto massimo 500 mila euro adottato negli ultimi 24 mesi). Le imprese beneficiarie (una platea di circa 5 mila soggetti) devono aver realizzato, negli ultimi due anni, operazioni di vendita di beni o servizi, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Repubblica di Bielorussia, pari almeno al 20 per cento del fatturato aziendale totale.
I termini per accedere
Inoltre, nel corso dell’ultimo trimestre antecedente al 18 maggio 2022, devono aver sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati incrementato almeno del 30 per cento rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019 o, per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021.
Il prezzo della guerra
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jacopo iacoboni
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Per accedere al beneficio, le imprese devono aver subìto, nel corso del trimestre antecedente al 18 maggio 2022, un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto all’analogo periodo del 2019. Le stesse imprese, inoltre, devono avere sede legale od operativa nel territorio italiano e risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese. Escluse le aziende in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatore. Inoltre non devono essere state raggiunte da sanzioni interdittive.
Quali aziende rientrano nel “Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina”
L’agevolazione, come detto, viene riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto, nei limiti delle risorse finanziarie stanziate per l’intervento agevolativo. Nello specifico, le risorse finanziarie destinate all’intervento agevolativo sono ripartite tra i soggetti aventi diritto, riconoscendo a ciascuno di essi un importo determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore al 18 maggio 2022 e l’ammontare dei medesimi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019. Più nel dettaglio, 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 5 milioni di euro 40%, per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.
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