Affittare un ombrellone e due lettini è sempre più caro in tutta Italia e ha un costo non irrilevante considerando il reddito pro-capite medio di una famiglia italiana. Ad Alassio, in Liguria, la località più cara tra quelle prese in esame, un ombrellone nelle prime 4 file costa in media 340 euro. Ma in Sicilia le spiagge attrezzate restano tra le più economiche d’Italia. Almeno per quanto riguarda quelle di Taormina e Giardini Naxos, fra le mete turistiche più ambite. E’ quanto emerge da un’indagine annuale di Altroconsumo che raccoglie le tariffe di 211 stabilimenti balneari in 10 città. E mette in evidenza che la tendenza al rialzo dei listini già registrata negli anni scorsi (il 5% nel 2023 e il 10% nel 2022) non si è purtroppo arrestata attestandosi invece al 4%.Il tutto mentre le concessioni balneari sono scadute in tutta Italia (in Sicilia prevista la proroga della Regione fino al 31 dicembre 2024) e i gestori degli stabilimenti hanno aperto ugualmente con l’assenso del governo
L’affitto di ombrelloni e lettini per una settimana costa in media 228 euro, documenta Today.it, che dà contezza dei dati raccolti da Altroconsumo. Sotto la lente le tariffe praticate dagli stabilimenti balneari in dieci località italiane (Lignano, Rimini, Senigallia, Viareggio, Palinuro, Alassio, Gallipoli, Alghero, Taormina e Giardini Naxos, Anzio). Altroconsumo ha contattato tutti i 211 stabilimenti telefonicamente e in modo anonimo e chiedendo le tariffe per le prime quattro file per la settimana che va dal 4 al 10 agosto. Dall’indagine emerge un dato: affittare un ombrellone e due lettini è sempre più caro e ha un costo non irrilevante considerando il reddito pro-capite medio di una famiglia italiana. “Mediamente – si legge nell’indagine – la prima fila costa infatti 226 euro, cifra che si riduce a mano a mano si va a scegliere le file successive: in seconda il costo medio è di 210 euro, 199 euro in terza, 186 dalla quarta in poi”.
Mare caro dicevamo ad Alassio, in Liguria, dove un ombrellone nelle prime 4 file costa in media 340 euro, ma per stare in prima fila se ne spendono 392. Il mare costa caro anche a Gallipoli dove la spesa media è di 275 euro (289 la prima fila), mentre a Rimini, Lignano e Senigalla il costo medio è rispettivamente di 150, 153 e 145 euro. Il prezzo comprende di norma un ombrellone e due lettini, ma in alcuni casi gli stabilimenti offrono anche una sedia in più, la cabina o il posto auto (a questo link l’indagine completa con tutti i dettagli). Ad Alghero, in Sardegna, una settimana in prima fila costa 239 euro mentre per la quarta se ne spendono 197.
Se si ama stare in prima fila sull’alto Adriatico un’altra buona scelta in termini di prezzi è Lignano: qui un posto davanti al mare dal 4 al 10 agosto costa in media 164 euro. Seguono la località friulana, Rimini (165), Palinuro e Viareggio (209), Taormina e Giardini di Naxos (215)
L’inchiesta Altroconsumo mette anche a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno, prendendo come riferimento il costo medio delle prime quattro file. In alcuni casi ci sono buone notizie: a Lignano, Taormina e Giardini Naxos, per esempio, non c’è stato alcun aumento rispetto allo scorso anno. Qualche rialzo invece c’è stato ad Alghero e Gallipoli (2%), Alassio, Anzio e Palinuro (3%), Rimini (4%) e Viareggio (5%). Più elevato, ma in linea con l’inflazione, l’aumento rilevato a Senigallia (8%), che resta comunque la località meno cara dell’inchiesta. Perché le vacanze siano un po’ più economiche, sottolinea Altroconsumo, “servirebbe, quindi, più concorrenza. In questi giorni si dibatte molto sulla questione delle concessioni balneari. Il sistema di rilascio dei permessi per gli stabilimenti balneari privati deve essere riorganizzato in tempi stretti, attraverso nuovi bandi di gara”. Nell’attesa che ciò avvenga, spiegano ancora dall’associazione, “a pagare sono i consumatori, perché questa situazione di stallo, con le concessioni che restano in mano agli stessi operatori, si ripercuote sul prezzo di lettini e ombrelloni, ogni anno più costosi ed elitari”.
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