In arrivo il decreto con gli incentivi alle imprese di Transizione 5.0. La bozza del provvedimento è stata inviata dal Ministero delle Imprese al ministero dell’Economia. Entro fine mese il testo dovrebbe andare in Gazzetta Ufficiale. Ma quali investimenti saranno incentivati con il credito d’imposta? Vediamo che cosa dice al momento il testo. Prendiamo, per cominciare, un investimento in grado di ridurre i consumi energetici del 10%.
* Per un investimento fino a 2,5 milioni il credito di imposta è del 45%.
* Se l’investimento è compreso tra i 2,5 e i 10 milioni, lo sconto fiscale scende al 25%.
* Tra 10 e 50 milioni di euro, si abbassa ancora al 15%.
Prendiamo invece un investimento che migliori l’efficienza energetica del 3 per cento.
*L’incentivo fiscale sarà del 35% su un investimento di 2,5 milioni
*Del 15 per cento tra i 2,5 e 10 milioni
*Del 5 per cento tra 10 e 50 milioni.
In generale, cinquanta milioni è anche l’importo massimo ammissibile degli investimenti che possono godere del beneficio. Altro punto importante. Il decreto supporta anche l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo. Sono agevolabili però soltanto gli investimenti in impianti con pannelli prodotti in Europa (penalizzando così quelli cinesi).
Attraverso le risorse del Pnrr sarà finanziata anche la formazione dei dipendenti per le transizioni digitale ed ecologica. Previsto un tetto massimo di spesa di 300 mila euro.
La bozza spiega poi che «I progetti di innovazione si considerano completati entro il 31 dicembre 2024 anche nel caso in cui l’ultimo investimento che li compone è effettuato entro il 30 aprile 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 gli ordini siano accettati dal venditore con pagamento di acconti in misura almeno pari al 50 per cento del costo di acquisizione sia per gli investimenti». Si tratta di un passaggio molto importante. I finanziamenti sono legati al Pnrr, quindi vanno impiegati entro entro tempistiche ben precise. Questa è una delle questioni sollevate per esempio da Confindustria. L’associazione ha chiesto infatti un’accelerata sulle definizione delle norme per permettere alle imprese di rispettare i tempi.
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