Economia
Rubrica settimanale
di Ivan Simeone
i.simeone@virgilio.it
Mai come in questo periodo, la Regione Lazio sta mettendo in campo numerosi strumenti di sostegno alle nostre imprese.
Mi riferisco ad interventi legati al mondo dei Bonus, credito agevolato e bandi d’ogni tipo che stanno facendo la differenza per diverse attività d’impresa.
Molti interventi e molti ancora ne aspettiamo per i prossimi mesi.
Certamente un importante impegno, quello della Regione Lazio, non secondario che sta mettendo al centro una politica di ripresa del lavoro e della produzione. E’ la strada giusta da percorrere.
Il problema, per noi che operiamo direttamente con le piccole imprese e attività, è che per le micro-attività vi è ben poco a disposizione e quello che ci sta non sempre è facilmente accessibile.
Molto spesso le piccole imprese, come le attività commerciali ed artigiane, risultano oggi appesantite da finanziamenti accesi per superare la crisi economica derivante dalla pandemia degli scorsi anni e dalla situazione attuale, la quale vede aumenti delle utenze e del costo del denaro, una Europa che non ci sta aiutando; mentre si registrano pochi incassi derivanti da una mancanza di liquidità da parte delle “famiglie consumatrici”.
In questo scenario, diverse imprese, singole partite IVA ed attività produttive, rischiano di essere segnalate nelle centrali rischi a causa di ritardi di pagamenti. Conseguentemente tutte le porte si chiudono.
Una semplice partita IVA segnalata in centrali rischi, anche per qualche situazione leggera, si vede chiudere tutte le porte. Non riesce ad accendere a Bonus, non può partecipare a bandi di finanza agevolata, per non parlare poi dell’accesso al credito ordinario.
È questa una realtà purtroppo tocchiamo con mano molto spesso.
Cosa fare ‘ possibile che non si possa lanciare un “salvagente finanziario” a queste realtà? La Regione Lazio può intervenire.
Abbiamo necessità di avere uno strumento finanziario agevole, semplice e veloce dedicato a queste micro imprese, partite IVA, attività artigiane e del commercio che hanno piccoli disguidi in centrali rischi. Intervento dedicato a chi ha una realtà a conduzione familiare, con un numero esiguo di dipendenti e fatturati contenuti.
Uno strumento finanziario che possa erogare piccoli importi, massimo 10/20 mila euro, a tasso zero e con un anno di preammortamento e rate minime.
Un “credito sociale e agevolato” che potrebbe passare per tramite i Confidi delle Associazioni di Categoria del commercio e dell’artigianato.
Un “pronto intervento” che aiuti queste piccole attività e che non le spinga a dover “approvvigionarsi” finanziariamente da fonti non chiare, rischiando di cadere in circoli viziosi e rischiando di dover far saltare la propria attività.
In particolari momenti, un piccolo importo può fare la differenza.
Parliamo di un “credito agevolato e sociale” che possa prevenire fenomeni di usura o peggio.
Ricordiamoci sempre che è l’economia di prossimità, l’economia delle micro-attività, l’economia del quotidiano che fa girare i servizi di tutto un indotto.
Oggi stiamo assistendo ad una divaricazione tra la macro-economia che –fortunatamente- sta cominciando a dare buoni segnali di ripresa e, di contro, una “economia” del quotidiano che vede in difficoltà famiglie consumatrici e piccole attività a conduzione familiare.
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