A Budoni una serata col volume della musica troppo alto, nasce una polemica.
Un sabato sera di giugno a Budoni: come sempre, traffico, movimento, parcheggi selvaggi, festa, volume della musica alto. Normale, almeno, per chi ci vive da sempre ed è abituato.
In località a forte vocazione turistica come Budoni, capita spesso di imbattersi nello stereotipo dei “turisti imbruttiti“, che vogliono solo bagordi e perfezione in qualsiasi dettaglio. Con loro, il classico carico di lamentele assurde che spesso leggiamo in improbabili post nei social o tra i commenti di locali o case prese in affitto: “Sabbia troppo calda”, “Cena troppo costosa”, “pochi posti per ballare”, “pochi parcheggi”, “pochi taxi”, “manca la vasca idromassaggio”, “le lenzuola non erano in seta”, “le vicine di casa bruttine” e via discorrendo, in un repertorio sempre più nutrito e bizzarro da poter scrivere dei veri e propri annuali.
Ieri però le parti si sono, in qualche modo, invertite: una turista si è lamentata della musica troppo alta, e i residenti l’hanno sommersa con un coro quasi unanime. “Quale disturbo? Lasciateci lavorare!”, il sunto di tutte le prese di posizione dei residenti, che sono felici di poter accogliere e coccolare i turisti concedendo un po’ di volume in più alla consolle del dj.
Del resto, l’economia della costa punta tutto sulla presenza dei turisti in estate. Difficile pensare che un turista possa ritenersi soddisfatto e possa tornare e fare buona pubblicità se non si diverte. Quello che sembra mancare, come sottolineano alcuni – pochi – residenti che hanno espresso un giudizio mediano, sono un po’ di equilibrio ed elasticità da entrambe le parti. Insomma, va bene la musica alta, ma forse, dopo le tre di notte, farebbe bene anche andare a dormire.
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