Ospedaletti. Spunta un cartello della Minetti Immobiliare sulla cancellata di Villa Sultana le cui speranze di passare di proprietà sono ora nelle mani della storica agenzia immobiliare di Genova, incaricata in esclusiva di trattare l’affare milionario. Vedere un comune annuncio “vendesi” comparire sulla ringhiera esterna dell’ex casa da gioco ha destato la curiosità di chi si è imbattuto in quell’avviso di solito esposto sui balconi di proprietà comuni come appartamenti e ville, ben distinte dall’edificio storico che fu sede del primo casinò d’Italia.
Stando a quanto si apprende, sembrerebbe che il cartello sia stato affisso nei giorni scorsi dai titolari dell’agenzia immobiliare genovese per evitare che altre agenzie concorrenti potessero “millantare” il diritto a trattare l’ex casinò. Cicalecci che non sarebbero andati giù agli agenti della Minetti, venuti in trasferta nella città delle rose per “marchiare il territorio”, affiggendo quel vendesi con il proprio logo in bella vista.
Da tempo, infatti, si rincorrono voci su chi e a quali condizioni sia stato incaricato di vendere l’immobile. Questa poca chiarezza avrebbe spinto la Minetti a intervenire non solo con l’affisione del cartello ma anche con un possibile esposto alle autorità. Girovagando in rete sono diversi i portali online che mostrano Villa Sultana in vendita a cifre milionarie. In ballo c’è un affare che ruota poco al di sotto dei 10 milioni di euro e una trattativa che potrebbe arrivare presto a una svolta positiva.
Le ultime indiscrezioni parlano di un accordo di massima raggiunto tra proprietà (Sapeco Srl) e un gruppo la cui identità è coperta dalla massima discrezione. Alla base dell’accordo ci sarebbe la compravendita dei beni nello stato in cui si trovano, così come l’acquisto del progetto approvato che prevede la realizzazione di appartamenti nella parte a monte di Villa Sultana, oltre al recupero, nell’interesse pubblico, dell’edificio storico e dei giardini, così come sancito dal SUA – strumento urbanistico attuativo – già approvato da Comune e Regione, in scadenza tra un paio di anni.
Quella in corso non è la prima trattativa importante arrivata a buon punto. In passato, un’agenzia tra le più note di Ospedaletti era riuscita a trovare dei compratori e a portare la pratica fino alla stipula del compromesso con contestuale versamento della caparra. Ma l’affare saltò, in quel caso per colpa della crisi petrolifera che aveva messo improvvisamente in difficoltà finanziare il fondo pronto a rilevare tutto.
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