«Che Aler si attivi subito per pignorare i futuri stipendi da parlamentare europea di Ilaria Salis». L’insegnante agli arresti domiciliari a Budapest, non è ancora ufficialmente insediata a Strasburgo, e già — uno dopo l’altro — i rappresentanti politici della destra milanese puntano i riflettori sulla sua futura indennità da europarlamentare.
Martedì è toccato al consigliere comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora che ha reso noto di aver scritto all’Aler per sollecitare la riscossione del debito maturato per l’occupazione abusiva di un alloggio. «La cosa positiva della sua elezione nel Parlamento europeo è la possibilità di Aler di recuperare l’importante somma dovuta».
In viale Romagna, in effetti, risulta un credito che si aggira attorno ai 90 mila euro, per l’occupazione — contestata a Ilaria Salis — di un appartamento in zona Navigli a partire dal 2008. I canoni arretrati sono stati poi calcolati con la massima maggiorazione prevista, cioè del 150 per cento, e nel tempo l’ammontare è lievitato fino alla cifra contestata. E adesso Aler fa sapere che, «come avviene in tutti i casi analoghi», seguirà «tutti i percorsi previsti dalla legge per recuperare il credito».
A seguito della richiesta di pignoramento di Marcora è intervenuto l’avvocato Eugenio Losco, legale di Ilaria Salis. «Bisognerebbe prima avere un titolo esecutivo. Dunque un provvedimento dell’autorità giurisdizionale che accerti che vi sia stata una occupazione senza titolo dell’immobile. Poi la messa in mora e la richiesta di pagamento. Poi con il titolo esecutivo si potrà richiedere eventualmente il pignoramento. Al momento tutto questo manca».
Marcora ha chiesto all’Aler di attivarsi subito «per pignorare i futuri stipendi da parlamentare europea di Ilaria Salis». «Non risulta alcuna sentenza – prosegue l’avvocato Losco – che abbia accertato l’occupazione senza titolo da parte della signora Salis di via Borsi 14. Quella riportata nei giornali è una contabilizzazione interna, forse necessaria ai fini di bilancio. E si fonderebbe su un accesso nel 2008 senza ulteriori accertamenti sull’occupazione dell’immobile da parte della signora Salis».
Aler, da parte sua, fa sapere che in «riferimento all’ occupazione abusiva dell’alloggio in via Giosuè Borsi n.14 – Milano, dagli atti conservati in Azienda, in data 31.01.2009 è stato notificato a mezzo ufficiale giudiziario del Tribunale di Milano il decreto di intimazione di rilascio in via amministrativa dell’ alloggio, ai sensi art. 24 Reg Reg 2004 n.1, firmato dal Legale rappresentante; in data 10.02.2009 dagli atti conservati in Azienda si evince che presso la Questura di Milano è stata depositata denuncia querela per occupazione abusiva e danneggiamento della porta di ingresso dell’alloggio di via Borsi 14 ai sensi dell’art 633 e 635 c.p., sporta da Aler Milano nei confronti della sig.ra Salis Ilaria».
Ancora, Aler Milano fa sapere che attiverà nelle opportune sedi le procedure di riscossione coattiva del credito. «Non è possibile affermare che la sig.ra Salis Ilaria non abbia avuto conoscenza in assoluto di fattispecie analoghe – aggiunge l’azienda – riferibili ad altro diverso processo penale nel 2016 che l’ha vista condannata sia in primo che in secondo grado per i reati di cui agli artt. 633 e 639 bis c.p., inerente invasione di terreni ed edifici».
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