La BOJ attualmente acquista circa 6mila miliardi di yen di titoli di Stato al mese con una franchigia di 5-7mila miliardi di yen. Sakurai ha spiegato che a spingere la BoJ ad accelerare le suo politiche di Quantitative Tightening sarebbe stato il forte calo dello yen. Secondo l’ex membro del Consiglio la banca centrale giapponese piuttosto che cercare di rallentare il calo dello yen attraverso rialzi dei tassi starebbe optando per una soluzione alternativa: cioè permettere ai tassi di interesse a lungo termine di salire maggiormente annunciando un piano di riduzione delle obbligazioni.
“La BOJ probabilmente non ha fretta di aumentare i tassi a breve termine perché ciò farebbe aumentare i tassi sui mutui ipotecari e danneggerebbe gli investimenti immobiliari già deboli”, ha dichiarato Sakurai all’agenzia internazionali. “Il prossimo aumento dei tassi di interesse avverrà probabilmente in autunno o all’inizio del prossimo anno”, ha aggiunto.
L’ex membro del Consiglio ha spiegato che la BoJ rinuncerà ad aumentare i tassi a luglio e attenderà che ci sia maggiore chiarezza sul fatto che i pagamenti dei bonus estivi e gli aumenti salariali riescano ad aiutare la ripresa dei consumi. A quel punto la banca centrale potrebbe decidere di aumentare i tassi di interesse allo 0,5% entro la fine del prossimo anno.
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